Il Tirreno

Maltempo

San Vincenzo, la mareggiata lascia disastri dietro di sé: il bagno “Delfino” è inagibile

di Manolo Morandini
San Vincenzo, la mareggiata lascia disastri dietro di sé: il bagno “Delfino” è inagibile

Oltre allo storico stabilimento sono tante le ferite del maltempo sul litorale a sud del porto. Crollato il muro del Sabbia d’Oro, chiuse numerose strade di accesso alla spiaggia

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SAN VINCENZO. Lo stabilimento balneare Il Delfino inagibile. Interi tratti di muro crollati, tra cui quello dell’Hotel Sabbia d’Oro. Strade di accesso al mare interdette al passaggio, perché pericolose. Il bollettino dei danni dell’ultima violenta mareggiata a San Vincenzo consegna un litorale a sud del porto turistico che per lunghi tratti è impraticabile, manca la spiaggia ed è pieno di strutture rese precarie. C’è da mettere in sicurezza anche la tubazione del collettore fognario che corre sotto l’arenile a sud del Paradisino. Il mare si è ripreso la sabbia e come non accadeva da alcuni anni la tubazione è tornata alla luce del sole.

Due violente mareggiate, in successione. E senza scomodare il cambiamento climatico, che comunque qualche segnale lo sta dando, si scontano anche le mancate manutenzioni degli ultimi anni. Non si sono più fatti ripascimenti degli arenili, neppure opere di riprofilatura significative, dall’estate 2020. A marzo 2021 tutto si è fermato con il commissariamento del Comune a cui è seguito un cambio di filosofia della nuova amministrazione guidata dal sindaco Paolo Riccucci. Anche se ora ci si affretta a rimettere ordine. È in corso da mesi un confronto sul tema ripascimenti e difesa della costa con la Regione Toscana e il Genio civile.

IL DRAMMA DEI TITOLARI

«Da subito interveniamo tamponando i fronti più esposti con accumuli di sabbia e posidonia a protezione – dice il sindaco Riccucci –. Si tratta di un lavoro in somma urgenza per cui è prevista anche la possibilità di trasferire il materiale transitando sulle strade comunali. C’è massima disponibilità verso le strutture che sono state danneggiate, anche per valutare la soluzione migliore per tamponare l’emergenza. Il Comune presenterà alla Regione una richiesta aiuto a fronte dei danni subiti. Invito anche i privati ad attivarsi e se necessario gli uffici comunali sono pronti a fornire assistenza». Che aggiunge: «Il vero danno sarebbe non riuscire a garantire le spiagge per la prossima stagione turistica. È su questo che siamo maggiormente impegnati e nei prossimi giorni incontrerò il Genio civile e la Regione che ringrazio per la pronta disponibilità».

La misura di un meccanismo che negli ultimi anni sta registrando un’accelerazione improvvisa la dà Il Delfino. Lo stabilimento balneare per come lo vediamo oggi è lì dal 1959, sebbene l’attività sia data luglio 1949. «Sono in attesa del sopralluogo del mio ingegnere per capire la reale entità dei danni – dice Franco Frati, titolare dello stabilimento Il Delfino –. Fortunatamente negli anni Ottanta siamo intervenuti rinforzando la struttura tant’è che nonostante il cedimento di alcuni pilastri non si vedono segni di cedimento».

LE SOLUZIONI

L’unica soluzione praticabile per mettere in sicurezza le spiagge per la prossima estate sono i ripascimenti. «Come concessionari abbiamo finanziato un progetto per definire le operazioni di riprofilatura dell’arenile ma è stato respinto per il diniego del Comune – affermano i rappresentanti delle associazioni dei balneari –. Se oggi lo avessimo avuto a disposizione anche per il Comune sarebbe stato possibile utilizzarlo. Si prevede la possibilità di interventi leggeri di manutenzione utilizzando gli accumuli di sabbia, pescando non oltre 30 centimetri sul fondo, in una fascia di 80 metri dalla battigia. È la soluzione che per esempio hanno adottato a Follonica, per restare vicino a noi».

C’è un equilibrio da ritrovare. I segni sulla costa sono quelli di un ambiente sotto scacco. E non è tanto la sabbia inghiottita dal mare. È accaduto anche in tratti del litorale dove il morso dell’erosione non si faceva sentire. Il colpo d’occhio sul litorale a sud del porto, come immediatamente a nord dello stesso, rende evidente che si fa sempre più urgente trovare una soluzione. «Stiamo definendo un piano per il 2024 – assicura il sindaco Riccucci – in grado di far fronte sia a una modalità diversa di gestione della posidonia, meno impattante e coerente con i principi di sostenibilità, che a un ripristino dell’arenile dopo l’ulteriore riduzione di spiaggia a disposizione causata dalle mareggiate». Risposte sollecitate da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Federalberghi e Associazione Agenzie Immobiliari che chiedono con urgenza un tavolo. 

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