Il Tirreno

L’incidente

Cecina, morto in moto a 66 anni nello scontro frontale: è caccia all’automobilista fuggito

di Gabriele Buffoni
Cecina, morto in moto a 66 anni nello scontro frontale: è caccia all’automobilista fuggito

L’uomo percorreva via Po: per schivare un’auto in sorpasso si è schiantato contro un camion. L’automobilista è fuggito senza prestare soccorsi. Il racconto dell’autista del mezzo pesante: «Lo schianto è stato tremendo, non riesco a togliermelo dalla testa»

23 marzo 2023
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CECINA. Lo stridio dei freni. Un istante. Poi lo schianto, frontale, contro un camion. Metallo e lamiere che si piegano, frantumandosi. In mezzo, sbalzato via dalla moto, il corpo di Sergio Ermini, 66 anni, nato a Firenze ma vissuto tra Piombino e Cecina con la moglie. Lasciato a morire sull’asfalto mentre chi ha provocato il violentissimo incidente che ha spento la sua vita si è dato alla fuga. Ed è ora ricercato dalla polizia municipale di Cecina: sulla vicenda infatti la Procura di Livorno ha aperto un’inchiesta per il reato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.

Tutto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, poco prima delle 17. Ermini si trova in sella alla sua moto Guzzi California lungo via Po, nella frazione di San Pietro in Palazzi. Un tratto rettilineo di strada che sta percorrendo in direzione mare-monti. Nel senso opposto di marcia, la corsia è intasata dal traffico: dietro a un’auto un camion di una nota ditta di ceramiche di Rosignano sta procedendo lentamente (il tachimetro non supera i 40 chilometri all’ora) con alle spalle, un furgoncino e, in coda, una station wagon di colore scuro. Il cui pilota però – gli inquirenti ignorano se un uomo o una donna – si fa vincere dalla fretta. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia municipale, l’autista a un tratto accelera. Iniziando un sorpasso quantomeno azzardato, visto il numero di veicoli davanti a lui. L’acceleratore fa balzare l’auto in avanti. Ma il tratto di strada che separa il veicolo dalla moto guidata da Ermini è troppo poco per rientrare nella propria corsia. Chi è alla guida dell’autovettura non accenna a frenare: non si fermerà neppure dopo l’incidente, facendo perdere le sue tracce a tutta velocità. Nel frattempo però il motociclista 66enne ha una sola opzione: cercare di schivarlo, provando a passare nello spazio angusto rimasto nel centro della carreggiata.

Una manovra disperata. Il preludio alla tragedia, che si compie in una frazione di secondo. Ermini sterza con la moto verso sinistra, tentando il tutto per tutto, ma ottiene solo di schiantarsi violentemente contro la parte frontale del camion che giunge nel senso opposto. «Quando l’ho visto fare quella manovra – racconta Valter Bettini, il dipendente della ditta di ceramiche alla guida del camion, ancora sconvolto da quanto accaduto – ho provato anch’io a sterzare bruscamente: mi sono buttato sulla destra, squarciando anche una gomma del camion contro il marciapiede. Avevo anch’io poche speranze di riuscire a evitarlo ma ho cercato di fare il possibile: lo schianto è stato tremendo, non riesco a togliermelo dalla testa. Sono sceso di corsa dall’abitacolo – spiega – l’ho visto a terra, ho chiamato immediatamente il 118. L’ambulanza è arrivata in pochissimo tempo – conclude, la voce che si spezza nel rimettere insieme i pezzi di quanto accaduto – ma non c’è stato niente da fare». Il medico a bordo del mezzo della Pubblica Assistenza di Cecina, giunto sul posto, ha tentato di rianimarlo ma in breve tempo ha dovuto arrendersi e dichiarare il decesso del 66enne.

La polizia municipale di Cecina si è subito messa al lavoro per identificare il pirata della strada che ha provocato l’incidente mortale. Lungo via Po sono presenti infatti diverse telecamere e i vigili stanno cercando riscontri tra la descrizione dell’auto e alcune possibili targhe fornite dai testimoni e quelle registrate. I primi risultati già sono stati ottenuti: si tratta di un’auto concessa a leasing. Questione di ore, presumibilmente, prima che il personale della polizia municipale riesca ad avere riscontri effettivi.

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