Il Tirreno

Sventa una truffa porta a porta. «Grazie ai consigli dei carabinieri»

di Michele Falorni
Sventa una truffa porta a porta. «Grazie ai consigli dei carabinieri»

La storia raccontata durante un incontro organizzato dall’Arma

26 gennaio 2023
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CECINA. «Grazie alle vostre indicazioni, ho capito che mi avrebbe raggirato e l’ ho mandato via». Così un’anziana di Cecina ha sventato un raggiro di quelli porta a porta. Il salone parrocchiale ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro tra carabinieri e cittadini per la prevenzione alle truffe. In sala, con don Marco Fabbri e il governatore della Misericordia Paolo Giglioli, il comandante della Compagnia di Cecina maggiore Christian Bottacci e il luogotenente Maurizio Buscia. In città si vive ancora bene, ma i casi di raggiro e le storie curiose non mancano. Come le denunce che i militari ricevono durante l’anno per procedere poi con gli accertamenti e cercare i colpevoli. Un lavoro non semplice, che parte sempre da chi senza vergognarsi si presenta in caserma ed espone il problema. Il territorio su cui la Compagnia ricade è ampio e va da Donoratico a Castiglioncello, dove 90 carabinieri circa coordinati dall’alto ufficiale lavorano ogni giorno su casi diversi. La sala era piena perché gli anziani sono bersagli facili e, non a caso, una signora residente in centro ha raccontato che un uomo si è presentato a casa sua con la scusa di verificare la lettura del contatore. «Ma io non ci sono cascata e l’ho allontanato, seguendo dalla finestra dove andava. Se n’è accorto e mi ha chiesto spiegazioni: ho risposto che avrei chiamato il 112 e lui si è dileguato». Il numero, hanno ripetuto più volte i militari, è da quasi due anni unico in tutta Europa: risponde un centralino regionale che smista la telefonata. Altri modi per mettere in atto in raggiri prevedono l’entrata in azione di belle donne che si avvicinano, abbracciano il malcapitato e gli sfilano l’orologio e la catenina d’oro. Bisogna stare attenti, è stato detto, perché a esibire i gioielli si attira l’attenzione. Senza dimenticare che le bande organizzate si travestono da uomini dell’Arma e, allora, l’asticella si alza: se hanno i capelli lunghi e gli orecchini non sono militari veri, come se si presentano con la macchina privata e non con l’auto ufficiale di servizio. Tra i consigli, segnarsi sulla rubrica di carta o su quella dei telefonini i contatti dei fornitori di luce e gas per eventuali verifiche in pochi minuti. Il maggiore e il luogotenente hanno raccomandato di parlare e di non vergognarsi. Con una denuncia, si informa la Procura e il pubblico ministero delega alle indagini. Passi determinanti per circoscrivere il caso e arrivare alla soluzione, soprattutto se le situazioni si ripetono nello stesso modo. Serve fiducia, ma il Comando generale dell’Arma che ha promosso la campagna contro le truffe e i raggiri in collaborazione con quello provinciale offre un punto di riferimento a tutti. Prima di aprire la porta, poi, è sempre meglio controllare chi ha suonato attraverso il videocitofono, evitando – se ci sono – di chiederlo ai bambini piccoli e vulnerabili. L’opuscolo consegnato prima delle ultime domande riassume i casi più comuni, comprese le truffe via internet, perché per nessun motivo dalla posta elettronica bisogna inviare i propri codici di accesso, né fornire il numero dei conti correnti.


 

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