Il Tirreno

Lippi lancia la sua candidatura alla segreteria regionale del Pd

di Sabrina Chiellini
Lippi lancia la sua candidatura alla segreteria regionale del Pd

«La mia è una proposta che non va contro Bonafé ma è per il partito», i tempi per raccogliere le firme sono stretti, la volata entro venerdì

23 gennaio 2023
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CECINA. I tempi per la raccolta delle firme sono stretti. Ma un nuovo nome entra nella competizione per la segreteria regionale del Pd. Samuele Lippi, sindaco di Cecina che ha superato il giro di boa della seconda consiliatura, non è certo un tipo che si scoraggia quando si mette un’idea in testa. Sì, Lippi si candida a segretario toscano del Pd. La notizia arriva durante una fredda domenica di gennaio e subito dopo è lo stesso Lippi a confermarla.

Sindaco, pensa davvero di candidarsi alla segreteria del Pd?

«Il vantaggio che ho è che conosco i problemi veri delle persone. Famiglie ed imprese con le quali parlo quotidianamente e che portano sul mio tavolo le necessità di chi vive e lavora i territori. So bene quali sono le difficoltà per questa corsa. I tempi per la raccolta delle firme sono davvero stretti, ma ho la ferma volontà di offrire un’alternativa concreta agli elettori».

Come nasce questa decisione?

«Sono sindaco dal 2014, prima ho fatto il consigliere comunale dal 1994 e assessore alle politiche sociali, dal 2000 al 2008. All’interno del Pd, ho ricoperto il ruolo di segretario dell’unione comunale di Cecina e Federazione Pd di Livorno, dal 2010 al 2014. Sono stato nella segreteria regionale e dell’assemblea nazionale del Pd, presidente della Società della salute delle Valli Etrusche e presidente della Conferenza dei sindaci di area vasta. Diciamo che l’esperienza non mi manca».

Al momento oltre al nome dell’onorevole Simona Bonafé non sembrano esserci altre candidature.

«Sia chiaro, la mia non vuole essere una candidatura contro qualcuno ma a favore. È il momento di tornare a parlare di problemi concreti, che stanno a cuore alla gente, di acqua pubblica, sanità, rifiuti, infrastrutture. Leggo sui giornali che Simona Bonafé si candida senza troppo entusiasmo, allora ho deciso di farmi avanti. Questo è un momento in cui bisogna crederci. Sono stato tra i fondatori del Pd, le sconfitte elettorali si fanno sentire ma credo che questo partito abbia ancora molte cose da dire. Abbiamo bisogno di una nuova apertura verso i cittadini, lo statuto di questo partito teoricamente è eccezionale, bisogna vedere poi che applicazione trova e quali risposte concrete riesce a dare su temi concreti. Oltre a darmi da dare per raccogliere le firme, farò una campagna porta a porta, prendendo contatto con ogni iscritto».

Tra i quattro candidati alla segreteria (Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli) quale preferisce?

«Alla fine la visione di Bonaccini è quella che mi trova più d’accordo. In questa fase mi riconosco in quello che propone per dare inizio alla nuova fase del partito. Non è importante chi sarà il segretario, ma che si lavori per il Pd».

Ha già cominciato a raccogliere le firme?

«È proprio questo aspetto che mi ha convinto a fare il primo passo (le firme vanno consegnate entro venerdì) . . Hanno blindato le regole per partecipare, dopo avere deciso i nomi del prossimo direttivo. Così mancherà un confronto vero e proprio di cui invece c’è bisogno».

Si dice però che lei a Cecina abbia già in mente un nome per la candidatura a sindaco.

«Sarà scelto con le primarie, com’è giusto che sia. È questo uno strumento che andrà valutato. Quando ero segretario di Federazione ho fatto le primarie per decidere le candidature al Senato e alla Camera. Invece all’ultimo giro abbiamo saputo il nome del candidato del nostro collegio leggendo i giornali e poi abbiamo visto come è andata a finire».

Alessandro Bechini, cecinese, impegnato in una Ong internazionale, ha presentato ufficialmente la sua candidatura alla segreteria territoriale del Partito democratico. Che ne pensa?

«Che il partito ha bisogno di un cambiamento ormai siamo in molti a pensarlo. L’idea di Bechini di rilanciare il partito partendo da donne e giovani mi convince. Poi riporta all’attenzione priorità del territorio sulle quali il segretario territoriale del Pd dovrà lavorare, mi viene in mente la Tirrenica. Ma dobbiamo pensare alla sanità (con le attuali regole spesso i sindaci sono esautorati e a rimetterci sono i cittadini) alle infrastrutture».

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