Il Tirreno

Andrea De Marco eletto presidente dell’Arci bocciofilo Si punta al centro polivalente

Michele Falorni
Andrea De Marco eletto presidente dell’Arci bocciofilo Si punta al centro polivalente

Si è rinnovato il consiglio al bocciodromo. Tanti i programmi previsti Nella struttura: bar e sale al piano terra, dieci stanze al primo piano 

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Michele Falorni

cecina. «Il bocciodromo deve tornare un punto di incontro e aggregazione».

Parola di Andrea De Marco, presidente da poco eletto e pronto a ridisegnare il futuro di uno dei luoghi storici cittadini. Il consiglio del circolo Arci bocciofilo è stato ricomposto, dopo che Mauro Bini – il predecessore di De Marco – è rimasto in carica fino a ottobre compreso prolungando il proprio mandato, scaduto nel 2020, a causa della pandemia. L’emergenza sanitaria ha stravolto le regole del gioco, ma dopo tre mesi di confinamento e zone a colori, da quest’anno è iniziata la ripartenza e in via Corsini si sono svolte le elezioni.

Alle urne si sono presentati 105 tesserati. I primi nove che hanno ottenuto la maggior parte delle preferenze sono risultati eletti. De Marco ne ha prese 64, seguito da Luca Mazzinghi (55), Rosario La Rosa (52), Salvatore Migliorino e Gioia Elisabetta Comisso (50), Andrea Ceppatelli (49), Serena Feri (47), Federico Aringhieri (45), Debora Moretti (44). Riserve: Riccardo Murali (38), Marina Viviani (34), Papi Thiam (30), Alberto Stella (28) e Giorgio Coroni (6). Sindaci revisori: Alcide Niccolini (69), Franco Splendiani (56), Fabio Verdiani (54) e Gianfranco Raugi (riserva).

Il direttivo e gli altri organi competenti sono dunque pronti. A breve l’assegnazione di tutte le cariche.

«Siamo consapevoli di quando sia stato complicato arrivare fino ad oggi – dice il presidente – ma ora dobbiamo fare squadra con l’Arci e riprendere la normale attività. A partire dalle gare a carte e a tombola per arrivare, nel tempo, al programma estivo che prevede il ballo e altre iniziative. Certo, la struttura è conosciuta per il pallaio e noi vogliamo sostenere la società bocciofila per l’eventuale composizione di una squadra. A disposizione ci sono otto piste, quattro sono utilizzabili e quattro no, perché danneggiate in passato dalle infiltrazioni dell’acqua. Il Comune è già intervenuto e ha riparato il tetto. Ma non sono comunque giocabili. Esisterebbe in verità un’alternativa, poiché Arci ha presentato all’amministrazione un progetto per costruirci sopra una struttura polivalente in legno in cui ospitare concerti e letture di libri. Noi, intanto, potremmo coinvolgere il tiro con l’arco per gli allenamenti dei loro atleti. Vedremo».

De Marco scansa i giri di parole e sottolinea che per dare prospettiva ai 2mila e 300 metri quadrati circa costruiti accanto alla biblioteca negli anni 80 quand’era sindaco Renzo Cioni, che ottenne migliaia di firme e vinse la personale scommessa, la struttura deve tornare un centro sociale polivalente. Che, poi, è lo scopo per cui fu edificata all’epoca.

Ciò significa trasformarla in punto di aggregazione trasversale, adatto a ogni età.

Serve però un ricambio generazionale, con l’ingresso dei giovani e delle loro idee per garantire il domani.

La socialità dev’essere centrale e, non a caso, il presidente studia insieme al consiglio un modo per aprirsi all’esterno ottenendo visibilità e collaborazioni.

«Se il dialogo tra età diverse e le manifestazioni culturali – conclude, ricordando i consigli del suocero Renzo Meini – decollano, possiamo scrivere un capitolo nuovo nella storia del bocciodromo. Siamo aperti a ogni proposta e vorremmo che qui venissero gli adolescenti, trovando un luogo sicuro in cui incontrarsi senza nessuna preoccupazione per le famiglie».

La struttura, oltre al bar e alle sale del piano terra, prevede dieci stanze circa al primo piano ed è decisamente ampia.

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