Trovato morto Luciano Zazzeri, chef e patron della Pineta
Il ristoratore era nel garage della casa dei genitori. Si pensa a un gesto volontario. Il suo locale stellato era uno dei punti di riferimento della cucina italiana, ed era conosciuto in tutto il mondo
BIBBONA. È stato trovato morto, nella casa dei genitori a Bibbona, lo chef stellato Luciano Zazzeri, 63 compiuti lo scorso 17 gennaio, proprietario del notissimo ristorante “La Pineta”, la baracca sul mare di Marina di Bibbona – come amava chiamarla - conosciutissimo in tutto il mondo, tanto da avere come clienti star del musica come Mick Jagger, politici (Beppe Grillo era di casa), manager, personaggi dello spettacolo (Bonolis e Abatantuono) e intellettuali. I funerali martedì 19 alle 16 in duomo a Cecina.
SI PENSA A UN GESTO VOLONTARIO
Il dramma è avvenuto intorno alle 18,30 di domenica 17 quando il ristoratore è stato trovato nel garage della casa dei genitori, si pensa a un gesto volontario. Zazzeri lascia due figli, un nipote e migliaia di clienti che lo hanno amato e che lui ha coccolato, sorpreso, incantato in venticinque anni di piatti indimenticabili.
[[atex:gelocal:il-tirreno:regione:toscana:1.30109105:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.iltirreno.it/toscana/2019/03/18/news/addio-allo-chef-zazzeri-cameriere-bagnino-marinaio-e-poi-vera-star-1.30109105]]
UN GRANDE CHEF
Sì, perché la sua storia dietro ai fornelli tra un dentice bollito e un foie gras scottato con un filetto di triglia e la mela fritta, è una bella avventura che mischia tradizione familiare, i genitori nel 1964 presero in concessione quello che allora era uno stabilimento balneare, passione per caccia e la pesca, innovazione culinaria e spirito. Il suo modo di mischiare e ricercare le materie prime ha fatto scuola tanto da consentirgli di entrare in tutte le guide dei grandi chef.
[[atex:gelocal:il-tirreno:cecina:cronaca:1.30108763:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.iltirreno.it/cecina/cronaca/2019/03/18/news/zazzeri-l-erede-di-pierangelini-che-scova-i-pesci-in-base-al-colore-delle-nuvole-1.30108763]]
NON SOLO UN CUOCO...
Ma Zazzeri non era soltanto un cuoco, era una persona di compagnia, uno di quei ristoratori vecchio stile che alla fine di un pranzo o di una cena si mettevano al tavolo con i clienti raccontando vecchi aneddoti. Capace anche – cosa non comune - di essere altruista con i colleghi che lo invitavano a manifestazioni di ogni genere (ora li chiamano cooking show). E allo stesso tempo era esigentissimo con i dipendenti, tanto da far rifare un piatto anche dieci volte per raggiungere la perfezione tra cottura, assemblaggio delle pietanze e presentazione.
C’era poi uno Zazzeri privato, che sfiorava quello pubblico. E questo era il più inaspettato. Come quella passione per le palle di Natale con la neve che scende quando le scuoti che faceva comprare agli amici che andavano a giro per il mondo e conservava gelosamente in alcuni teche all’interno del ristorante. Ma non solo, perché con gli amici era capace di partire per tre o quattro giorni per andare a fare zingarate a base di cibo, chiacchiere e nottate. Chi ha avuto il piacere di essere suo ospite piange un grande chef, chi lo ha visto crescere perde un amico che ha deciso di andare a cucinare altrove.