Il Tirreno

Palloncini e rose, le nozze di Danesin dentro l’ospedale

di Anna Cecchini
Danesin con la moglie e il sindaco Franchi dopo le nozze in ospedale
Danesin con la moglie e il sindaco Franchi dopo le nozze in ospedale

Rosignano: l’ex sindaco è ricoverato nella struttura di comunità a Cecina. Ha riunito i parenti per sposare Marisa: «Voglio fare festa»

26 marzo 2016
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ROSIGNANO. Palloncini rossi a forma di cuore appesi ai muri gialli di una stanza d’ospedale. E tovaglie bordate di pizzo sui tavoli freddi, su cui i malati sono soliti consumare pasti ipocalorici e insipidi. Un matrimonio va festeggiato, ovunque si svolga: così la stanza d’ospedale si è riempita di vassoi con panini e pasticcini, bollicine e mazzi di fiori colorati. Oltre alla tradizionale torta nuziale, con tanto di statuetta di un lui e una lei. E di un cuore su cui campeggia la scritta “Oggi sposi”.

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Giuseppe Danesin, ex sindaco di Rosignano (solo per citare uno degli incarichi politici che negli ultimi cinquant’anni ha ricoperto sulla costa) si è sposato la mattina di venerdì 25 marzo all’ospedale di comunità di Cecina, dove è ricoverato da circa un mese. Con lui c’erano i parenti, a partire dalle figlie Valentina e Ilaria, e gli amici di una vita. Li ha voluti riunire perché insieme a lui gioissero della sua decisione di unirsi a Marisa, sua compagna da 29 anni. «È una cosa che avevo in mente da tanto tempo - racconta Danesin - che a Rosignano, negli anni Settanta è stato assessore all’urbanistica, poi vicesindaco ai tempi di Marianelli, per poi divenire primo cittadino dal 1980 al 1990 - e dopo tutti questi anni in cui stiamo stati insieme ho deciso di fare questo passo».

Così tre giorni fa Marisa e Beppe - come da sempre tutti chiamano affettuosamente l’ex sindaco, che dal 1990 al 1995 è stato assessore provinciale alla cultura, per poi essere nominato (dal 2002 al 2006) presidente dell’istituto Mascagni di Livorno - hanno deciso di organizzare le nozze, con l’aiuto del personale dell’ospedale, che in fretta e furia ha preparato le stanze per la festa e gli addobbi da sistemare. «Stare a lungo in ospedale - riflette Danesin - mi ha fatto pensare alla morte. E mi è venuta voglia di ritrovare amici cari e parenti, così li abbiamo invitati per festeggiare insieme a noi». Danesin, che da trent’anni è anche presidente dell’Ensemble di Micha Van Hoecke, è un politico che ha fatto la storia di Rosignano e non solo. Ma soprattutto è un conoscitore del genere umano, anche grazie alla sua attività di insegnante elementare. Forse è per questa sua capacità empatica, accompagnata ad una grande ironia, che dal suo letto d’ospedale ha trovato la forza di chiamare a sé le persone care e di condividere con loro la sua gioia, quella di unirsi in matrimonio con la sua Marisa.

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«Mi è venuto in mente Ettore Scola - spiega Beppe - che aveva lasciato detto di dargli l’addio con una festa. Stando tanto in ospedale mi sono ritrovato a pensare alla morte e ho voluto un’occasione per riunirmi con gli amici». Così ieri mattina l’ospedale di comunità ha accolto una trentina di persone vestite a festa. Danesin sopra al pigiama amaranto ha messo anche un cravattino dai toni celeste carta da zucchero e giallo, mentre Marisa, in elegante tailleur, teneva in mano un bouquet di rose bianche. A sposarli, emozionato, è arrivato il sindaco di Rosignano, Alessandro Franchi. Al termine della celebrazione, tra applausi e sorrisi, il pavimento di linoleum della stanza di ospedale si è riempito di coriandoli rossi.

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