Il Tirreno

Amianto in fabbrica, accuse a Solvay

di Chiara Castaldi
Amianto in fabbrica, accuse a Solvay

L’avvocato dell’Ona Bonanni durante l’ assemblea: «L’azienda ha continuato ad utilizzarlo anche nel 2000»

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«Solvay ha impiegato materiali a base di amianto anche nel 2000, otto anni dopo la legge 257 del 1992 che vieta la lavorazione di questo materiale, riconoscendone la nocività». Lo ha denunciato l'associazione Ona (Osservatorio nazionale amianto) nel corso dell'assemblea di mercoledì pomeriggio nella sede di Rosignano, inaugurata meno di un anno fa, al centro Rodari in via della Costituzione. Assemblea affollata con almeno una settantina di persone che hanno riempito la sala conferenze del centro. L'annuncio è stato fatto dall'avvocato di Latina Ezio Bonanni, presidente della onlus, il quale fra Rosignano e Livorno assiste legalmente diversi casi di lavoratori, gran parte dei quali dipendenti Solva venuti a contatto con l’amianto.

«Questa nuova scoperta - afferma l'avvocato - farà scattare nuove denunce che si aggiungeranno a quelle già inoltrate al tribunale di Livorno: una trentina di cause penali alcune delle quali collettive, che raccolgono i casi di circa 150 lavoratori, comprendenti quelli degli ex cantieri Orlando di Livorno e dipendenti Solvay».

«Siamo in possesso - dichiara Bonanni - di un documento rilasciato dalla fabbrica Solvay di Rosignano, che porta la data del 1° agosto 2000, nel quale si autorizza la lavorazione di guarnizioni a base di amianto». Un elemento che se dimostrato non solo potrebbe aggravare le responsabilità di chi ne ha autorizzato l'utilizzo, visto la legge del 1992 lo vieta, ma potrebbe far crescere il numero di cause fino ad oggi intentate.

Bonanni inoltre ha espresso ottimismo sull’esito delle cause già depositate, anche alla luce della sentenza con la quale pochi giorni fa il tribunale di Torino ha condannato due dirigenti della ditta Eternit di Casale Monferrato ed a previsto un maxirisarcimento non solo per le famiglie delle vittime dell’amianto ma anche per gli enti (tra cui il Comune) che si sono costituiti parte civile.

Si ricorderà che nel dicembre del 2007 il giudice del Tribunale di Cecina Del Forno assolse tre dirigenti dello stabilimento Solvay di Rosignano dall’accusa di omicidio plurimo e lesioni gravissime in relazione alla morte di sei operai per mesotelioma pleurico al termine di un processo che visse anche momenti di grande tensione emotiva.Oggi, tuttavia, per il legale presidente della onlus, lo scenario è cambato.«Le cause che stiamo portando avanti contro Solvay - spiega Bonanni - si basano sulle stesse accuse del processo di Torino. Si chiede l'applicazione degli articoli 434 e 337 del codice penale, i quali, in pratica, richiamano la responsabilità diretta di chi ha consentito l'utilizzo dell'amianto e di chi non ha provveduto a disporre misure di sicurezza».

Quanto ai tempi ha risposto l'avvocato Marzia Bartoli che segue i casi di Bonanni al tribunale di Livorno: «Cinque denunce che riguardano i casi degli ex cantieri Orlando sono già iscritte al ruolo e andranno in discussione a giugno. Solo per una c'è già stata la prima seduta ed è probabile che a luglio ci sarà la prima sentenza". Per i casi che riguardano Solvay bisogna quindi aspettare. «Ma procedono" - assicura Bonanni il quale ha esortato i presenti a "mobilitarsi, a non farsi intimorire, perché sono ancora tanti i casi non ancora emersi». Per contattare l'Ona - ricordano dalla onlus- occorre chiamare lo 06 68890174 o il cellulare 3275436005 o mandare una mail a osservatorioamianto@gmail.com.

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