Automazioni industriali ed evoluzione costante
Autec automation, la realtà di Ponsacco nasce nel calzaturiero per poi espandersi
Progettazione e realizzazione di automazioni industriali dove sono richiesti miglioramenti dei processi produttivi, per soluzioni customizzate sulle esigenze dei clienti e impianti chiavi in mano. È una nicchia di mercato particolarmente specializzata quella in cui Autec Automation è inserita da più di 30 anni, dove però la realtà di Ponsacco continua la sua avventura imprenditoriale sulla base di competenza e intuizione.
“Fondata nel 1993, Autec Automation è un’azienda familiare creata da mio padre, Fabrizio Geri - racconta la project manager Francesca Geri -. All’inizio ci occupavamo esclusivamente di automazione nel settore calzaturiero, concentrandoci su una funzione specifica: l’estrazione delle suole in poliuretano dallo stampo, un’operazione particolarmente complessa da fare manualmente. Nel 1993 abbiamo realizzato la prima macchina automatica per questa applicazione, vendendo diverse unità negli anni successivi”.
È così che l’azienda è cresciuta costantemente, autofinanziandosi e rimanendo nel settore calzaturiero con soluzioni complementari al mondo del poliuretano e delle suole, come quelle per la rifilatura automatica delle suole e la cardatura automatica delle scarpe.
“Fino al 2010 ci siamo concentrati esclusivamente sul settore calzaturiero. Successivamente, siamo entrati nel settore automobilistico, applicando le nostre competenze alla rifilatura dei filtri aria per auto - spiega Francesca Geri -. Oggi i due settori rappresentano quote equivalenti del nostro fatturato. Più di recente, siamo entrati anche nel settore della pelletteria, sviluppando applicazioni specifiche per questo ambito.
Propensione per l’export e mercati di riferimento
Il team di Autec Automation è composto da 12 persone, suddivise tra progettazione e costruzione delle macchine. “Realizziamo tutto internamente, dalla progettazione alla costruzione, consegnando ai nostri clienti macchinari pronti per l’installazione - spiega Francesca Geri, che racconta anche come l’azienda abbia acquisito con il tempo un respiro internazionale -. Inizialmente operavamo solo sul mercato italiano, soprattutto nei primi dieci anni di attività, ma col tempo ci siamo espansi anche all’estero. Nello specifico, prima della pandemia eravamo arrivati a una quota del 90% di export, oggi invece ci dividiamo tra un 80% di esportazioni e un 20% di fatturato relativo al mercato italiano”.
I principali mercati dell’azienda pisana includono il Brasile, l’Est Europa, gli Stati Uniti e il Messico (questi ultimi specialmente in questi anni) e il resto dell’Europa.
Ma quali sono le sfide che oggi attendono Autec Automation? “Negli ultimi anni, abbiamo risentito dell’aumento dei costi, ma abbiamo anche assistito a una crescente domanda in tutti i settori, specialmente dopo il Covid.
Il trend generale è dunque positivo - racconta la project manager dell’impresa, che però sottolinea un aspetto critico -. Come molte aziende, incontriamo difficoltà nel trovare personale qualificato.
Questo problema, di portata globale, sta accelerando ulteriormente la spinta verso l’automazione in tutto il mondo, ma al tempo stesso mette in difficoltà anche noi nel trovare personale in grado di fare il nostro lavoro”.
Applicazioni trasversali e prodotti customizzati
Per Autec Automation “lavorare in settori diversi è stimolante - spiega Francesca Geri -. Molte applicazioni sviluppate per un ambito si rivelano adatte anche per altri, permettendoci di trasferire conoscenze e tecnologie. Tutte le nostre soluzioni sono personalizzate, progettate e costruite su commessa per soddisfare le esigenze specifiche di ogni cliente, per il quale ottimizziamo i processi e gestiamo anche i dati di produzione”.
Due nuovi macchinari rivoluzionano la produzione di scarpe sportive
Autec Automation ha recentemente sviluppato due nuovi macchinari focalizzati sull’automazione nel settore calzaturiero, in particolare per le scarpe sportive come le sneakers. Questi macchinari eseguono automaticamente due operazioni fondamentali: cardatura e applicazione di collante su tomaia. Con queste nuove tecnologie l’azienda è in in grado di offrire una soluzione sia per i calzaturifici che utilizzano forme in plastica tradizionali, sia per coloro che hanno forme con piastra metallica per poterle afferrare e movimentare. Nel primo caso la tomaia calzata su forma viene posizionata all’interno della macchina e un robot, dotato di utensile di cardatura e dispositivo per l’applicazione della colla, effettua le operazioni sopra menzionate. Nel secondo caso la tomaia calzata su forma viene movimentata dal robot attorno agli utensili di cardatura e applicazione del collante. In entrambi i casi, la peculiarità dei macchinari consiste nella facilità di programmazione. È stato infatti sviluppato un segnatomaie digitale che replica la metodologia con cui tradizionalmente l’operatore segna la tomaia per individuare la zona da cardare e incollare.
Con questo strumento il profilo della linea di cardatura è acquisito in maniera digitale ed elaborato dal software specifico. In tal modo si salta il passaggio di dover marcare/segnare la tomaia con un segno visibile. Una metodologia con cui non viene acquisito solamente il profilo di punti che determina la linea di cardatura/applicazione della colla, ma anche l’orientamento dell’utensile durante l’esecuzione dell’operazione. Il profilo viene memorizzato all’interno della memoria di un PC e trasmesso in automatico al robot.