Il Tirreno

Aziende informano

Nove Alpi. Un brand storico si rilancia con un occhio al futuro

Nove Alpi. Un brand storico si rilancia con un occhio al futuro

Azienda pistoiese è specializzata in prodotti gluten-free e con poche proteine

30 ottobre 2023
6 MINUTI DI LETTURA





In equilibrio tra una tradizione illustre e un futuro sfidante, ricco di obiettivi da raggiungere: è la fotografia attuale di Nove Alpi Srl, zienda toscana attiva dagli anni cinquanta  che oggi è orientata a rinnovarsi, pur rimanendo salda alle proprie radici e tradizioni. La realtà ha sede a Pistoia ed è specializzata nella produzione di alimenti senza glutine, offrendo prodotti dal gusto e qualità apprezzati in tutto il mondo.

Tra passato e futuro

Nata nel 1955 su intuizione di Silvio Bolognesi, a cui è subentrata  la figlia  Grazia, Nove Alpi era inizialmente un piccolo negozio di prodotti senza glutine. “Grazia Bolognesi era dotata di un dono intuitivo molto forte. Entrare nel mondo della pasta e dei prodotti da forno significava scontrarsi con dei colossi del settore, perciò il negozio si connotò fin da subito per l’attenzione alle persone affette da celiachia”, racconta Marco Pinardi, Bakery Manager. Ben presto l’intuizione si rivelò vincente: Nove Alpi si espanse e si spostò nel primo insediamento industriale in via Fiorentina. “In quel periodo l’azienda iniziò a mettere in piedi una linea industriale e guadagnare clienti importanti, uno tra tutti Heinz”, continua Pinardi. Nove Alpi iniziò a sviluppare due brand, Agluten e Aminò, in cui rientrano rispettivamente categorie di prodotti senza glutine e a basso contenuto proteico.

Successivamente ampliò l’offerta a biscotti e fette biscottate in varietà, implementando la rete dei clienti.

Oggi l’azienda, che nel biennio 2017-2018 ha affrontato un periodo complicato, vive una nuova fase : l’ingresso in Nove Alpi  di Andriani SpA Società Benefit  contribuisce, infatti, alla crescita valoriale e di business dell’azienda di Pistoia.

La realtà di Gravina in Puglia (in provincia di Bari) detiene il controllo dell’azienda e ha avviato un ambizioso percorso di rilancio di Nove Alpi, a partire dal rebranding che coinvolge tutto l’assetto aziendale. Lo conferma il responsabile marketing, Lorenzo Melani: “Il 2023 è stato il nostro anno di ripartenza. Abbiamo lanciato sul mercato nuovi prodotti e avviato il processo di rebranding, in modo da far capire immediatamente ai clienti e ai consumatori finali che non abbiamo solo cambiato la nostra immagine, ma che tutta l’azienda è cambiata e sta intraprendendo un nuovo percorso”, dice. L’obiettivo era ripartire tenendo sempre fede ai valori che hanno sempre contraddistinto Nove Alpi e puntare ai nuovi obiettivi in sinergia con Andriani, tra cui la sostenibilità del packaging e l’innovazione. “Gli ultimi tre anni sono stati sfidanti - conclude Melani - e il 2023 è stato l’anno della riscossa, in cui i nostri marchi hanno ottenuto grossi risultati, con un incremento a doppia cifra sul 2021 e sul 2022. Nel 2024 puntiamo ancora più in alto”.

Dalla pasta ai croissant, un’offerta davvero ampia

Aver fin da subito puntato su un mercato di nicchia come quello dei prodotti senza glutine o a basso contenuto proteico si è rivelato vincente. Nove Alpi si è specializzata in particolare nella produzione di alimenti da forno di qualità, come pane, dolci per la merenda e la colazione (come biscotti, fette biscottate e brioche) divenuti ben presto il cavallo di battaglia dell’azienda, a cui si sono aggiunti negli anni anche pasta e farine, grazie alla collaborazione con Andriani.

Nel brand Agluten rientrano per esempio plum cake, piccoli muffin, trancetti di torta, brioche soffici con gocce di cioccolato e gli evergreen croissant. Il pane è uno dei prodotti più apprezzati, come confermano Lorenzo Melani e Marco Pinardi: “Innanzitutto piace ai clienti perché lo vendiamo in monoporzioni, il che è un bel vantaggio. Inoltre la nostra ricetta è unica nel suo genere e dà ai panificati un profumo irresistibile e che pochi altri prodotti dei nostri competitor riescono a eguagliare”. Tra le novità appena inserite nei brand di Nove Alpi ci sono le piadine aproteiche, ottenute grazie al progetto di co-packing in sinergia con un’azienda produttrice: “è stata la prima volta che abbiamo inserito nel nostro brand referenze non propriamente nostre”, proseguono. Sono stati aggiunti anche prodotti ricoperti senza glutine (quali plum cake e  paste frolle). Nel 2024 l’impresa punterà su un processo di sostenibilità per quanto riguarda gli imballaggi.

L’inclusione parte dalla tavola

Pur con lo sguardo proiettato verso il futuro, Nove Alpi tiene fede al proprio passato, specialmente ai valori che da sempre la contraddistinguono, dal sistema innovativo alla cura delle ricette. “Cerchiamo di utilizzare ingredienti il meno complessi possibili per la realizzazione dei nostri prodotti - afferma Lorenzo Melani - e Andriani ha sposato questa linea”. Inoltre, l’azienda cerca sempre di perseguire uno degli obiettivi fondativi, ovvero incrementare l’inclusione e la condivisione tra persone che mangiano alimenti senza glutine per necessità  o per scelta personale, abbattendo le barriere legate al gusto e al sapore, da sempre considerati “diversi o inferiori: “Vogliamo promuovere un’inclusione che parta dalle scelte alimentari e dalla tavola”, dice Melani.  Tra i punti di forza della realtà spicca un servizio clienti rafforzato negli ultimi tempi, insieme a una comunicazione immediata attraverso un Qr code sulle confezioni dei prodotti: “Vogliamo diminuire i problemi, ma per farlo è importante intercettarli”, conclude Melani.

Un processo riorganizzativo strategico

Il processo di trasformazione che Nove Alpi sta vivendo coinvolge tutti i fronti, in primis quello organizzativo: sono state rinnovate ed implementate figure cruciali come il responsabile del customer service e quello di produzione, il direttore commerciale e il responsabile assicurazione qualità . “La nostra è una struttura complessa - racconta Lorenzo Melani - ma assolutamente necessaria per permettere all’azienda di rilanciarsi al meglio”.

Un mercato da 400 milioni di euro nel 2022

Come spiega Marco Pinardi, Bakery Manager di Nove Alpi, in Italia sono  oltre 240mila le persone celiache diagnosticate. “Ma questa fetta di popolazione può essere più ampia - rivela - per due motivi: in primo luogo non tutti decidono di intraprendere un percorso diagnostico lungo e difficile, e in secondo luogo alcuni sono classificati come gluten sensitive. Significa che presentano delle piccole intolleranze”. Aic (Associazione italiana celiachia) stima infatti che le persone affette da questa patologia siano più di 400mila. Pinardi sottolinea anche l’impatto del “fattore familiare” sull’acquisto di prodotti gluten free: “Se in una famiglia c’è un celiaco, è naturale che tutti gli altri membri mangino lo stesso tipo di pasta, non solo per vicinanza ma anche per evitare la contaminazione che può avvenire in un contesto casalingo”.

LA SITUAZIONE

Secondo i dati di Aic diffusi a inizio anno, attualmente il mercato italiano dei prodotti senza glutine vale oltre 400 milioni di euro, con un aumento delle vendite intorno al 6%. Nel 2022 sono stati acquistati nella grande distribuzione più di 10mila tonnellate di pasta e quasi 15mila tonnellate di sostitutivi del pane “gluten free”: un sensibile aumento su entrambi i fronti, rispettivamente del 4,2% e del 3,6% sul 2021.

www.agluten.it

Primo piano
Il caso

Trovata morta in albergo, il sindaco: «Stavano scappando da qualcuno». Il cartello all’edicola, i sospetti e un paese sconvolto

di Ilenia Reali