Il Tirreno

Versilia

Seravezza corsaro mette ko il Livorno tra le mura labroniche

Seravezza corsaro mette ko il Livorno tra le mura labroniche

Decisivo per i versiliesi il gol di Benedetti

30 ottobre 2023
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SERAVEZZA. Zero tiri in porta. In casa, il Livorno contro il Seravezza. Buona squadra, certo, ma non proprio il Real Madrid. Nessun altro dato riesce a dare fotografia migliore dell’ennesima prestazione sottotono del Livorno tra le mura amiche. Quattro punti in quattro gare casalinghe, un bottino da zona playout. Troppo poco per una squadra che vuole puntare al vertice e dopo 8 giornate si trova già a rincorrere: -5 dalla Pianese capolista. Ma al di là dei numeri quello che preoccupa è l’involuzione che il Livorno sta avendo rispetto a inizio anno.

Decide Benedetti

Il gol che vale i tre punti per il Seravezza lo firma Benedetti al 37’. Il centravanti versiliese è bravo a sfruttare al meglio un rinvio sbagliato di Albieri e a punire il portiere amaranto con un fendente dai 25 metri. Nel primo tempo il Livorno è partito bene, con due buone occasioni capitate sui piedi di Bellini e Cesarini, entrambe a lato di poco, ma sullo 0-0 la chance più grossa la ha il Seravezza con il colpo di testa di Mannucci, fuori da due passi. Nella ripresa, Favarin prova ad aumentare il peso offensivo con Nardi e Cori al posto di Ferraro e Frati, ma il Livorno continua a faticare. Un tiro-cross di Mutton (dentro al posto di Bellini) è l’unica occasione in cui viene chiamato in causa il portiere avversario. Mentre è il Seravezza ad avere le chance per il raddoppio con Benedetti (bella parata di Albieri) e la traversa di Camarlinghi. Nel finale, spezzato dai tanti fischi di una direzione arbitrale insufficiente ma che non giustifica la prestazione del Livorno, la palla migliore per gli amaranto capita sui piedi di Cori, ma la sua rovesciata termina di poco fuori.

Le scelte di Favarin

Favarin resta sulla panchina del Livorno anche se per lui quella che si apre oggi sarà una settimana decisiva. Il motivo è semplice: in caso di passo falso contro il Gavorrano sarebbe il terzo stop di fila in casa e a quel punto definire la panchina del tecnico amaranto sarebbe più che mai a rischio, anche se la posizione del mister per la società, al momento, è più che salda. Per adesso, invece, pesano le scelte di inizio gara da parte di Favarin. Se il Livorno gioca solo a lanci lunghi, come accaduto col Seravezza, è impensabile lasciare fuori Cori che per centimetri è l’unico che può far salire la squadra e giocare di sponda. Rivedibile anche la scelta, ripetuta, di lasciare fuori Nardi. Con Ferraro il Livorno acquisisce un po’ più di compattezza, ma il numero 7 era stato uno dei segreti del Livorno travolgente di inizio stagione. Oltre alla discutibile sostituzione di Bellini, c’è da dire che in fase difensiva cambiano gli addendi ma non i risultati. Anche il Seravezza ha avuto almeno quattro occasioni nitide. Troppe per una squadra come il Livorno che punta al vertice.

Fatica con le big

Ogni volta si alza il livello dell’avversario, il Livorno non riesce a portare a casa i tre punti. Prima il pareggio all’ultimo tuffo col Grosseto nonostante mezz’ora con l’uomo in più, poi il tonfo col Tau, quindi l’ennesimo stop contro il Seravezza. Eppure il Livorno in tre gare contro squadre che sono nella prima fascia del campionato, tra le prime sei che si giocheranno promozione in C e piazzamenti playoff, ha raccolto la miseria di un punto. Le vittorie sono arrivate tutte contro squadre di media-bassa classifica, mentre contro avversari di buon livello, organizzati e con giocatori di una certa caratura, il Livorno finisce al tappeto.

 

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