Versilia

Calcio toscano dilettanti
Il personaggio Intervista a Samuele Pizza

Il “Re Leone” è tornato a ruggire con la maglia del Viareggio

di Massimo Guidi
Il “Re Leone” è tornato a ruggire con la maglia del Viareggio

A 35 anni migliore in campo e va pure a segno

19 settembre 2023
4 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Il nastro si riavvolge e torna al 9 febbraio del 2014, a Pagani, stadio “Marcello Torre”. Quel giorno Samuele Pizza gioca l’ultima gara con la maglia dell’allora Esperia Viareggio, prima di salire sul treno destinazione Avellino in serie B contribuendo con un gol al rotondo successo dei bianconeri allenati da Cristiano Lucarelli. Nove e passa anni dopo il “Re Leone” è tornato a vestirsi di bianconero perché, per dirla alla Venditti, «certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano», bagnando il suo secondo esordio con la maglia che sente addosso come una seconda pelle (l’ha indossata 150 volte) tirando fuori una prestazione da migliore in campo impreziosita da un gol (il numero 11 con le zebre) che sembrava poter dare il successo. Non è andata così, ma poco importa. Più importante è che il Viareggio ha ritrovato il suo condottiero il quale a 35 anni, compiuti qualche giorno fa, ha dimostrato di avere ancora voglia di battagliare lì nelle tonnare di centrocampo. E così come quel giorno a Pagani a seguire il suo ragazzo c’era papà Michele, ex giocatore del Viareggio.

La prima domanda è d’obbligo: cosa ha provato al momento di scendere in campo con la maglia del Viareggio?

«È una maglia che mi scatena emozioni che quasi non riesco a spiegare ma che però provo a buttare sul campo per fare il meglio possibile».

Ritorno con gol. Lo abbiamo visto esultare come un ragazzino.

«Eravamo riusciti a rimettere in piedi una partita che sembrava compromessa. Peccato che non è servito per conquistare i tre punti».

Al di là del gol lo abbiamo visto correre per novanta e passa minuti. Ha già trovato la condizione atletica giusta?

«Facciamo allenamenti intensi guidati da uno staff competente. Direi che sono già a buon punto».

I tifosi speravano di poterlo vedere ancora a Viareggio e probabilmente anche lei un pensierino al ritorno lo aveva fatto.

«Chiudere la carriera al Viareggio magari facendo qualcosa di importante è sempre stato il mio sogno. E così quando Lippi e Reccolani mi hanno contattato non ci ho pensato due volte a dire di sì».

Il tecnico le ha detto quale sarà il suo ruolo in questa stagione?

«Non ne abbiamo parlato. Santini sa che sono a completa disposizione. Quello che decide per me va bene anche perché la rosa è ampia e di qualità quindi ci sarà spazio per tutti».

In quale maniera si è approcciato con lo spogliatoio?

«Con grande umiltà nel rispetto di un allenatore e di un gruppo di ragazzi che hanno iniziato un progetto importante e che vengono da due campionati vinti. Io metto a disposizione la mia esperienza che mi auguro possa essere di supporto soprattutto per i ragazzi più giovani».

Cosa la spinge a continuare ad andare in campo a dispetto di un’età calcistica non più verde?

«Quando giochi da professionista spesso non ti rendi conto che sei un privilegiato. Lo capisci solo quando finito quella parentesi inizi a lavorare. E allora il calcio diventa un momento importante per frequentare un ambiente sano e sereno che ti dà lo stimolo per andare in campo con gioia».

E a proposito di campo contro il Luco avete avuto la certezza che provare a stare ad alta quota non sarà una passeggiata?

«Le squadre sono quasi tutte attrezzate con giocatori che arrivano dalle categorie superiori. Non si lascia niente al caso. Poi contro il Viareggio è normale che tutti proveranno a dare il centodieci per cento».

Riassumendo cosa c’è da imparare da questa prima uscita in campionato?

«Siamo delusi dal risultato ma di questa partita dobbiamo fare tesoro. Bisogna capire che non bisogna mai perdere la concentrazione. E stare molto attenti anche alla fase di difesa perché in un campionato che si annuncia equilibrato certe partite si possono vincere anche al novantesimo».

Cosa le è piaciuto della sua squadra?

«Il carattere con la quale siamo riusciti a ribaltare almeno momentaneamente la situazione. Un segnale importante perché se stiamo in campo con la giusta mentalità possiamo fare bene. Facile a dirlo ma sono convinto che molto del nostro destino dipenderà da noi».


 

Primo piano
L’indagine

Accoltellato in centro a Carrara: arrestato l’aggressore. Chi è e perché è scoppiata la lite