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L’influenza corre, i vaccini no: l’alert sull’uso degli antibiotici e quando arriverà il picco

di Matteo Tuccini

	L'analisi sull'influenza (foto di repertorio)
L'analisi sull'influenza (foto di repertorio)

Viareggio e Versilia, l’appello dei medici di famiglia: «Ci sono rischi seri per i più fragili»

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VIAREGGIO. L’influenza ha cominciato a correre, con tanti viareggini e versiliesi già alle prese con febbre alta, tosse, raffreddore e dolori. Mentre le vaccinazioni non vanno alla stessa velocità. Anzi, sono un po’ a rilento. Per questo i medici di famiglia invitano i loro assistiti, soprattutto se più anziani o con patologie croniche, a vaccinarsi. E a farlo nelle prossime tre settimane. Più o meno fino a metà dicembre. «Perché a Natale, o comunque nei giorni delle festività – spiega Alessandro Squillace, referente dei medici di base versiliesi – arriva il consueto picco dell’influenza stagionale. E quindi è bene proteggersi subito».

I virus, come detto, in questi giorni si stanno presentando nelle case e nelle famiglie in maniera importante: «Ci sono casi di influenza vera e propria, non solo di parainfluenza – prosegue il dottor Squillace – anche se il picco, come al solito, lo vedremo nelle settimane delle feste natalizie. Quando le riunioni familiari, bene o male, agevolano la circolazione dei virus stessi». Che sono molto forti: «È difficile dire quale sia la causa di un impatto del genere – continua il medico – Sicuramente c’è l’inefficacia acclarata del ricorso continuo, e talvolta immotivato, agli antibiotici. Se l’infezione è virale, l’antibiotico non solo è inutile ma dannoso, perché abbassa la capacità di difesa. Discorso diverso se l’infezione è batterica, e allora a quel punto giustamente il medico prescrive l’antibiotico».

Nella convinzione dell’opinione pubblica «non sembra ancora passato il concetto che per proteggersi dall’ influenza, e dalle sue conseguenze che possono essere serie, l’arma migliore che abbiamo è la vaccinazione». Infatti le vaccinazioni antinfluenzali, iniziate a ottobre, procedono abbastanza a rilento negli ambulatori. Anche per qualche problema di fornitura lamentato da alcuni dottori di famiglia. «Può darsi che alcuni dei nostri assistiti si siano rivolti alla farmacie convenzionate, e questo ci abbia fatto raggiungere finora numeri un pochino sotto le attese – spiega Squillace – Non è dato sapere, infatti, se alcuni pazienti abbiano preferito fare la vaccinazione in farmacia, invece che dal proprio medico. Comunque, il nostro appello è a proteggersi e mettersi al riparo dai virus nelle prossime tre settimane, diciamo fino a metà dicembre. Dopo sarà tardi per lenire gli effetti della circolazione massima dell’influenza».

Che, avvertono i medici, può avere conseguenze molto più severe di quanto si pensi: «Siamo abituati a sottovalutare l’impatto dell’ influenza; ma su persone più fragili come anziani, diabetici, affetti da bronchiti croniche e così via, può causare problemi assai seri. Una polmonite, per esempio, su un paziente fragile è veramente pericolosa. Quindi invitiamo tutti a fare la vaccinazione anti-influenzale in questi giorni». 

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