Ristoranti, Versilia da record: salgono a 8 le stelle Michelin – Dal primo “sigillo” all’effetto hotel: la storia di un'eccellenza culinaria
La Michelin inserisce nell’Olimpo della ristorazione anche la Sciabola del Forte. Adesso sono ben otto i nostri locali raccomandati nella guida più prestigiosa
VIAREGGIO. La Versilia brilla alta nel firmamento della Michelin. Sono infatti otto le insegne che si fregiano del riconoscimento attribuito dalla guida francese, fra le quali troviamo la new entry del ristorante Sciabola.
Per il resto sono tutte conferme che annoverano ben cinque indirizzi a Forte dei Marmi (Bistrot, Lorenzo, Lux Lucis, Magnolia a cui si unisce lo Sciabola) e tre a Viareggio (Lunasia, Piccolo Principe e Romano). Fra loro spicca il bistellato Piccolo Principe, a firma del campano Giuseppe Mancino, che qui veste lo sparato da venti anni precisi e che per primo nel 2008 portò la stella all’interno di un albergo versiliese. Una tendenza che si andrà via via diffondendo. Il Piccolo Principe è infatti una costola dell’hotel Principe di Piemonte che guadagnerà il doppio astro nel 2014.
Romano e la prima stella
Ma il primo in assoluto nella nostra terra a portare a casa il favore della guida pubblicata per la prima volta nel 1900 a sostegno – non a caso – del viaggiare in auto, è stato Romano. Il ristorante di Romano Franceschini e Franca Checchi, la cui tradizione oggi incrocia la sua storia con l’estro creativo dello chef Nicola Gronchi, mantiene infatti il primato dal 1985. «Ogni anno questo traguardo ci emoziona come fosse la prima volta. È il risultato della dedizione della brigata di cucina e della squadra di sala, ma anche dei clienti e di Romano che supporta e insieme sopporta quotidianamente tutti noi», commenta Roberto Franceschini, pluripremiato sommelier e accogliente padrone di casa insieme al padre.
Ogni volta è una scommessa
L’anno successivo, e siamo al 1986, sarà Lorenzo ad ottenere la sua investitura insieme ad un giovanissimo Gioacchino Pontrelli, tutt’ora alla guida dei fuochi. Il sodalizio fra Lorenzo Viani, oggi sostituito in sala dalla figlia Chiara, avviato con Pontrelli nel 1984 si può dire riuscito quasi più di un matrimonio di successo. «Quando nell’86 arrivò la notizia non sapevo neppure di cosa stessimo parlando. Avevo appena 21 anni e pensavo solo a lavorare e imparare – racconta Pontrelli - Ogni anno era una nuova scommessa, la medesima dopo 40, uno stimolo per continuare a metterci sempre più cuore. Ma l’emozione è la medesima perché la conferma non è mai scontata. Basta una serata sbagliata e addio».
L’effetto-hotel
In Toscana sono 43 le insegne con riconoscimenti da tre (solo Enoteca Pinchiorri di Firenze), due (oltre al Piccolo Principe di Viareggio, ricordiamo il Santa Elisabetta di Firenze, Campo del Drago a Montalcino e Caino a Montemerano) e una stella.
Degli otto versiliesi ben cinque (una in più rispetto all’anno scorso) sono inseriti all’interno di un hotel. Oltre alla new entry Sciabola (St. Mauritius) e il Piccolo Principe, ci sono il Lux Lucis (sulla sommità dell’hotel Principe di Forte dei Marmi) che si fregia del macaron dal 2017 grazie all’emiliano Valentino Cassanelli, il Magnolia (hotel Byron) che dopo il cambio di chef due anni fa l’ha visto tornare con Marco Bernardo (ancora un campano), il Lunasia (con vista sulla Passeggiata di Viareggio dalle vetrate del Plaza e de Russie) che festeggia i quindici anni di stella stretta fra le sapienti mani del garfagnino Luca Landi.
Per cui, fra gli otto ristoranti versiliesi esterni ad una struttura alberghiera, a Lorenzo e Romano si aggiunge il Bistrot della famiglia Vaiani. Qui il primo benestare della Rossa giunge nel 2010, riconfermato più tardi dall’ingaggio nel 2019 di Andrea Mattei che a più riprese e ovunque sia andato, ha sempre attirato l’attenzione della Michelin.
