Viareggio, il Pd si frammenta sulla proposta della candidata e si dimettono in tre – Cosa è successo
Si dimettono dai propri ruoli interni al partito Corsetti, Caprili e Liberatore. Il segretario comunale Ciucci: «Dispiace, ma si tratta di una minoranza»
VIAREGGIO. Federica Maineri divide il Partito Democratico. È sul nome dell’ex vicesindaca di Del Ghingaro – presentata lo scorso 7 ottobre come proposta del Pd agli alleati per la candidatura a sindaco – che si spaccano internamente i dem. Nella giornata di ieri infatti si sono dimessi dai loro ruoli interni al partito – pur continuando ad esserne iscritti – Elisabetta Liberatore, Alessandro Caprili (entrambi membri della segreteria comunale) e Marco Corsetti (membro della delegazione incaricata di occuparsi del Cantiere del centrosinistra).
Tutti e tre hanno fatto parte dell’esperimento di Articolo Uno – confluito nuovamente tra le file dem oltre due anni fa – così come l’ex assessore Fabrizio Manfredi, anch’egli espressosi duramente giorni fa sui tempi e sui modi della nomina di Maineri. Corsetti punta il dito contro «la scelta di anteporre le consultazioni e la nomina del candidato sindaco a tutto il resto – spiega – non occupandosi seriamente del percorso del cantiere. Da un momento all’altro si è deciso di anteporre a tutto la scelta del candidato, mettendo a rischio i rapporti di collaborazione con le altre forze politiche e civiche per la costruzione della coalizione che oggi vengono accusate pubblicamente di questa situazione in modo irresponsabile e insensato». In particolare, Corsetti critica duramente «la forzatura delle consultazioni, organizzate nel peggiore dei modi e con le peggiori tempistiche – afferma – in modo che si arrivasse al risultato di quella candidatura che, evidentemente, già da tempo era gradita sia alla segreteria comunale che regionale».
Anche Liberatore e Caprili, in una nota congiunta, attribuiscono le loro dimissioni «all’iniziativa politica del Pd comunale che, anteponendo scelte nominalistiche a un paziente lavoro di costruzione di un’ampia alleanza – spiegano – sta creando un grave turbamento all’interno del partito e nei rapporti con i possibili partners di coalizione». Tutti e tre i dimissionari, infine, riferiscono «di essere, da tempo, tenuti all’oscuro delle decisioni che vengono assunte e degli atti che vengono compiuti».
A ridimensionare la portata della frattura ci pensa il segretario comunale Filippo Ciucci, che spiega come si tratti «di una ristretta minoranza del partito, tutti provenienti dall’ex Articolo Uno, che dal primo momento non hanno visto di buon grado la proposta di candidatura di Maineri. Delle dimissioni – dichiara – ne prendo atto e me ne dispiaccio, ma bisogna constatare che il nome di Federica Maineri è il risultato di consultazioni interne, al termine delle quali il suo nome, dopo essere stato fatto dalla maggioranza degli iscritti, è stato approvato dall’assemblea dell’unione comunale dove l’unico “no” fu quello di Corsetti».
Tra le note di dimissioni viene anche annoverato il documento presentato in una delle ultime assemblee, sottoscritto da una quarantina di membri («alcuni di loro non lo avevano nemmeno letto, oppure non lo conoscevano bene» affemra il segretario dem) in cui, oltre a esprimere perplessità per le consultazioni e il loro esito e a chiedere un maggiore lavoro di coalizione, veniva anche avanzata la richiesta di andare a congresso. «Una richiesta, peraltro irricevibile – dichiara Ciucci – avanzata con l’intento di cambiare il partito a livello locale. Penso, purtroppo, che qui siamo davanti a una questione di potere, con una minoranza che vuole prendere in mano la situazione». Se da un lato ci sarà da ricucire (o almeno provarci) i rapporti con le forze del cantiere, dall’altro il Pd viareggino dovrà anche far fronte alle varie correnti interne che, in modo sempre più evidente e deciso, sembrano opporsi alla candidatura di Federica Maineri.
