Da tutta Italia e pure dall’estero per sposarsi sul litorale viareggino. Prezzi e numeri dietro alla nuova tendenza
Cresce il business dei matrimoni, sempre più traino anche per il turismo: la mappa delle richieste
VIAREGGIO. La suggestione di sposarsi in riva al mare, negli anni, ha preso sempre più piede. Non solo tra chi risiede in zone costiere tutto l’anno, ma a Viareggio e in Versilia le richieste per un matrimonio vista mare arrivano in buona parte da coppie fuori regione, in certi casi addirittura straniere. Una tendenza, questa, confermata da ristoratori, albergatori e anche gestori di stabilimenti balneari che si mettono a disposizione delle coppie per le celebrazioni nuziali.
Dall’Italia e non solo
«Almeno la metà delle coppie che si sposano da noi provengono da fuori Toscana, con molta richiesta da Milano e altre zone del nord Italia – racconta Andrea Prosperi, titolare della Costa dei Barbari, tra i più rinomati locali versiliesi per matrimoni, cerimonie varie ed eventi – ho lavorato anche per coppie straniere, come ad esempio due svizzeri che hanno prenotato il nostro locale senza nemmeno vederlo da vivo, ma affidandosi a noi solo in base a delle foto e a delle videochiamate. Per chi non risiede nelle nostre zone – continua – ci occupiamo anche di consigliare una serie di alberghi dove far alloggiare tutti gli invitati».
Nuove tendenze
Il matrimonio in queste location suggestive, quindi, è diventato sempre più frequente a discapito della classica cerimonia in Chiesa? «Quello che posso dire è che ci sono moltissime richieste per dirsi di sì di fronte al mare, magari all’ora del tramonto – afferma Prosperi – ma non parlerei di una regola fissa: ci sono anni in cui si lavora di più e anni in cui si fa meno. Una tendenza che invece ho notato è l’aumento dell’età media delle coppie: mentre prima si vedevano molti tra i 20 e i 30 anni, ora la norma è tra i 30 e i 40, in molti casi con anche già uno o più figli».
Dove
Nel comune di Viareggio, ci sono anche alcuni stabilimenti balneari che vengono indicati come casa comunale, permettendo quindi di sposarsi direttamente sulla spiaggia. «Grazie a una delibera del sindaco nel 2016 ci fu la possibilità di presentare richiesta per diventare casa comunale – spiega Pietro Guardi del bagno Lelia a Città Giardino – c’è moltissima richiesta per convolare a nozze sulla spiaggia, specialmente di coppie non residenti in Versilia. Io do la mia disponibilità per le celebrazioni serali, dal tramonto in poi, in modo da non disturbare i clienti durante il giorno ed evito di farlo nei mesi di altissima stagione come luglio e agosto. Penso però che il turismo dei matrimoni – conclude Guardi – sia un’ulteriore possibilità di dare lustro alla città, un settore in più per Viareggio se si considera che in molti casi alla celebrazione segue anche il pernottamento in albergo».
I prezzi
Ma veniamo ai prezzi: quanto costa sposarsi in queste location “speciali”? Il prezzo del pranzo, della cena o rinfresco che sia è sicuramente quello più variabile, oscillando in base al numero di persone, alla tipologia di menù e ad altre richieste particolari che possono essere fatte. Un prezzo medio ruota intorno ai 70/80 euro a persona, ma può diminuire in caso di un aperitivo o di soluzioni a buffet, mentre può facilmente aumentare in base alle bottiglie di vino e spumante che si sceglie di bere, al numero di portate, al prezzo richiesto per il servizio al tavolo o il catering. Ci sono però dei prezzi fissi, cioè quelli da versare al Comune.
La celebrazione nel palazzo comunale o nella circoscrizione di Torre del Lago è gratuita per i residenti a Viareggio (almeno uno nella coppia), a patto che venga fatta nei giorni feriali ed entro le 18. Nei festivi, alle stesse condizioni, la tariffa richiesta è 300 euro. In caso di non residenti, la tariffa per i feriali è 300 euro, mentre quella nei festivi 500 euro. Nel caso di celebrazioni serali (18-21) è richiesta, in ogni caso, una tariffa aggiuntiva di 100 euro. In altre sedi comunali come Villa Paolina e Villa Borbone, così come in quei locali e stabilimenti accreditati come casa comunale, le quote salgono ancora di più: nei feriali la tariffa per residenti è 300 euro (600 per non residenti), mentre 400 nei festivi (700 per non residenti). Alle strutture di proprietà privata, naturalmente, alla tariffa comunale va aggiunta la cifra dal proprietario della struttura per l’utilizzo del locale. Insomma, un vero e proprio business che nasconde nuove possibilità anche per la ricettività turistica. E in grado, specialmente ai margini del periodo estivo, di allungare la stagione.
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