Ospedale di Cisanello, pensionamenti in corsia: i big della sanità che lasciano
Siciliano, De Caterina, Chiarugi e Roncella: in pensione quattro luminari che hanno fatto la storia dell’Aoup
PISA. Gabriele Siciliano, Massimo Chiarugi e Raffaele De Caterina, primari, rispettivamente a Neurologia, Chirurgia generale e d’urgenza e Cardiologia 1, oltreché ordinari universitari nelle rispettive discipline E la dottoressa Manuela Roncella, direttrice dell’Unita operativa di senologia. Loro quattro sono in pensione da ieri, venerdì 31 ottobre è stato il loro ultimo giorno di lavoro.
Ma fra qualche mese li raggiungerà pure il dottor Massimo Santini, direttore dell’Unità operativa di medicina d’urgenza e pronto soccorso. Tutti luminari nei rispettivi ambiti disciplinari, che per decenni hanno dato lustro internazionale all’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup).
Ricambio generazionale
Traduzione: all’Aoup è in corso un vero e proprio ricambio generazionale, di quelli verosimilmente destinati a segnare la storia dell’ospedale pisano, una delle eccellenze della medicina nazionale. Beninteso, un passaggio simile ad altri che già ce ne sono stati in passato, senza che la qualità e le competenze della medicina della città della Torre abbiano subito contraccolpi. E sicuramente ce ne saranno in futuro.
Ma questo passaggio arriva in una fase particolarissima dell’ospedale di Pisa, ossia a un paio di anno (o forse meno) di distanza dalla conclusione dei lavori per il nuovo “Santa Chiara”, destinato a diventare uno degli ospedali più grandi e importanti d’Italia e d’Europa.
Guai, però, pensare che sia un salto nel vuoto. Non almeno nelle strutture di chi ha lasciato in questi giorni si accinge a farlo.
Neurologia
Sul punto il professor Gabriele Siciliano è chiarissimo: «Continuerò a fare un po’ di didattica in ambito accademico e porterò a conclusione alcuni dei progetti di ricerca che stavo seguendo e che riguardano in particolare le neuroscienze e le malattie neuromuscolari».
«A tutto il resto penseranno i miei collaboratori – spiega ancora il docente –: lascio un gruppo di lavoro con professionalità giovani ed estremamente in gamba in tantissimi ambiti della neurologia che è una specialità divenuta negli anni sempre più complessa e che spazia dalle malattie neurovegetative a quelle vascolari, come gli ictus, passando per l’epilessia, la sclerosi multipla, le malattie genetiche e muscolari e la sla, solo per citare qualche esempio».
L’ormai ex primario di Neurologia fa anche nomi e cognomi dei medici, già illustri, che lo hanno accompagnato in questi anni e che proseguiranno il lavoro: «Il professor Roberto Ceravolo, che vanta una lunghissima esperienza nella cura del morbo di Parkinson, porterà avanti la struttura operativa e si occuperà anche anche della Scuola di specializzazione in neurologia, mentre il dottor Giovanni Orlandi seguirà l’area dedicata all’ictus. Il professor Michelangelo Mancuso, insieme alla dottoressa Giulia Ricci, si occuperà dell’articolazione funzionale delle malattie neurogenetiche e neuromuscolari, e la professoressa Enrica Bonanni, con la dottoressa Chiara Pizzanelli, si occuperà di quella della neurofisiopatologia, a cominciare del Centro di medicina del sonno».
Insomma, alla Neurologia pisana il futuro è già tracciato. In questo gruppo di lavoro sarà scelto anche l’erede del professor Siciliano. Il quale, comunque, non se ne resterà con le mani in mano: oltre ad occuparsi ancora di didattica e ricerca, guiderà pure la neonata fondazione “Io sto con Chiara” dell’Aoup: «Sarà una costola solidaristica del nostro ospedale che si occuperà di rappresentare e catalizzare interessi di terzi che hanno il desiderio d’impegnarsi per sostenere il nostro ospedale e i suoi progetti, ma diremo tutto a dicembre quando la presenteremo pubblicamente».
Chirurgia
Il futuro, però, è in buone mani anche per chirurgia generale e d’urgenza. Il professor Massimo Chiarugi ne è convinto: «Stia tranquillo che dopo di me non sarà assolutamente il diluvio universale», scherza il luminare che ha creato il cosiddetto “trauma center” dell’Aoup e al quale nel 1999, in occasione della partecipazione dell’allora presidente degli Usa Bill Clinton alla conferenza sul “Riformismo nel XXI secolo” in programma a Firenze, fu affidata la salute della guida della prima potenza mondiale.
«Mi contattarono direttamente i servizi segreti americani – ricorda Chiarugi – chiedendomi di approntare un piano d’emergenza in caso di malori o attentati dato che l’Air Force One sarebbe atterrato all’aeroporto “Galilei”. Avevo pure la cartella clinica dettagliata sulle condizioni di salute di Clinton, che era e rimane segretissima».
Per Chiarugi neppure lì, a Chirurgia d’urgenza, ci saranno contraccolpi: «Se accadesse vorrebbe dire che in questi anni ho lavorato male, ma lo escludo nel modo più categorico: ho avuto la fortuna di collaborare con un gruppo di persone appassionate e competenti e siamo riusciti a creare le condizioni che hanno permesso a tutti di crescere dando il meglio».
Senologia
Sulla stessa lunghezza d’onda la dottoressa Manuela Roncella: «Fra i tanti obiettivi che mi ero data, vi era soprattutto quello di costruire una squadra forte, in grado di proseguire e anche migliorare il lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni. E di una cosa sono certa: quell’obiettivo è stato centrato».
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