Influenza, più dosi di vaccino per proteggere i bambini. Il pediatra: «Perché è consigliato e due “miti” da sfatare»
Versilia, salgono a 3.000 le forniture ai pediatri: «Aumentate del 20%». Torna la vaccinazione tramite spray nasale tra i 2 e i 6 anni d’età. Via anche alla campagna anti-virus sinciziale
VIAREGGIO. Aumentano le dosi di vaccino antinfluenzale destinate a bambini e adolescenti di Viareggio e Versilia. La campagna di prevenzione per l’autunno-inverno, partita qualche giorno fa, potrà contare su 3.000 vaccini in tutto: il 20% in più rispetto all’anno scorso. Quando i pediatri somministrarono circa 2.500 dosi ai loro assistiti.
La fascia più colpita
«È una campagna ancora più importante - spiega Stefano Castelli, referente dei pediatri della Versilia e del sindacato Fimp - L’obiettivo è estendere la copertura contro l’influenza, che anche in questa stagione dovrà essere contenuta il più possibile». Già in questi giorni bambini e ragazzi sono preda di virus parainfluenzali: «È evidente - prosegue Castelli - Perciò più sono protetti e meno saranno esposti nei prossimi mesi. Consiglio ancora una volta alle famiglie di aderire alla vaccinazione». L’anno scorso la fascia d’età più coperta è stata quella tra i 2 e i 6 anni, con 1.288 dosi somministrate: una categoria di bambini per cui è a disposizione il vaccino tramite spray nasale, che la Regione garantisce appunto fino a 6 anni. E che è più apprezzato dai piccoli e dai genitori, visto che non prevede l’iniezione intramuscolo.
Per chi è consigliato
La vaccinazione antinfluenzale è consigliata il prima possibile, a meno che non ci siano controindicazioni vere e reali che riguardano il singolo bambino: è il pediatra, comunque, che può fornire chiarimenti in proposito. La dose è offerta gratuitamente a bambini e adolescenti con patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; a bambini tra i 6 mesi e i 6 anni compresi; a bambini con familiari e contatti di persone ad alto rischio di complicanze. Per i bambini di età compresa tra 6 mesi e 8 anni più 364 giorni, che ricevono il vaccino antinfluenzale per la prima volta, sono raccomandate due dosi a distanza di almeno quattro settimane. Per tutti gli altri bambini è sufficiente una singola dose. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato in contemporanea con tutti i vaccini del calendario sanitario: solo con la somministrazione del vaccino spray nasale bisogna attendere almeno quattro settimane dalla somministrazione di un altro vaccino vivo attenuato, quando i due vaccini non vengono somministrati nella stessa giornata. Ogni vaccinazione antinfluenzale copre per una sola stagione: quindi non vale averla fatta l’anno scorso.
Due “miti” da sfatare
Per quanto riguarda alcuni "miti", i pediatri rispondono così: a chi dice che «non serve vaccinarsi, perché nonostante il vaccino mi sono comunque ammalato di influenza», la replica è che «nei rari casi in cui si contrae l’influenza dopo la vaccinazione, i sintomi sono più lievi e il rischio di complicanze gravi è ridotto». Alla seconda osservazione: «Meglio prendere l’influenza per rafforzare le difese immunitarie», la risposta dei pediatri è altrettanto netta: «Contrarre l’influenza è rischioso. Infatti il virus provoca un calo delle difese immunitarie, ne sono la prova le infezioni batteriche più frequenti dopo l’influenza, mentre il vaccino irrobustisce la risposta immunologica contro il virus».
Il vaccino per il virus sinciziale
Nel frattempo è di nuovo operativa anche la campagna contro il virus sinciziale, che riguarda solo i neonati e utilizza gli anticorpi monoclonali. «Grazie a questo vaccino - spiega il dottor Castelli - è quasi sparita la bronchiolite, che fino a non poco tempo fa era un fattore di grande preoccupazione tra genitori e medici». Il virus respiratorio sinciziale, infatti, è una delle principali cause di infezioni respiratorie nei neonati e nei bambini piccoli, essendo spesso associato a bronchiolite e polmonite. Quasi tutti i bambini che contraggono l’infezione lo fanno entro i 2 anni di età. E soprattutto nei neonati e bambini più piccoli, l’infezione è più grave e pericolosa, perché causa difficoltà respiratoria tale da necessitare il ricovero in ospedale. Nei primi 12 mesi di vita rappresenta la principale causa di ospedalizzazione per malattie respiratorie e, in casi gravi, può portare a complicazioni potenzialmente letali. «Con una singola iniezione - spiegano i pediatri - c’è una protezione mirata contro gravi complicanze».
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