Bimba di 11 anni cade in bici, Comune condannato a pagarle i danni
Versilia, la ruota rimane incastrata in una buca: la piccola era con i genitori e un gruppo di amici
PIETRASANTA. Una buca non segnalata, la ruota anteriore della bicicletta che finisce in un’insenatura traditrice che produce l’effetto di catapultare chi è in sella sulla strada. È una bimba di 11 anni che atterra di faccia sull’asfalto. Si alza in lacrime con il volto segnato dal sangue: nell’impatto con il suolo si è rotta due denti. Citato in giudizio dai genitori della piccola, il Comune è stato condannato dal Tribunale di Lucca a risarcirli con una somma che supera i 16mila euro (spese legali comprese).
La caduta risale intorno alle 19,30 del 14 luglio 2021 in via Tonfano. In bici, con un gruppo di amici, i genitori della bimba stavano percorrendo la strada in direzione mare-monti quando, all’altezza del civico 85, la figlia finì a terra. Labbro superiore lacerato e i due incisivi centrali superiori spezzati.
L’accusa
Secondo i genitori l’amministrazione non ha garantito la manutenzione della strada, né informato del pericolo rappresentato dalla buca che aveva trasformato la via in un percorso a rischio.
La difesa
Nelle sue memorie difensiva il Comune ha rilevato «che la caduta era dipesa dalla negligenza dei genitori della minore, che avrebbero potuto e dovuto percepire l’asserita pericolosità del manto stradale ed evitare l’evento dannoso, essendo peraltro il fatto avvenuto in pieno giorno». Una versione non accolta nel corso della causa.
Testimoni
Sentiti in Tribunale i testimoni dell’incidente hanno riferito che «lo squarcio era abbastanza profondo. La spaccatura si trovava vicino al margine destro della carreggiata e tagliava l’asfalto in senso longitudinale, anche se non in modo regolare». E ancora: «Con la ruota anteriore della bicicletta è andata dentro a questa buca. Io mi trovavo lì vicino ed ho visto il fatto. Abbiamo subito ricollegato la caduta alla presenza della buca, perché è avvenuta in corrispondenza di questa. Subito dopo mi sono accorto che nel punto della caduta c’era la buca di cui ho detto, rappresentata nella fotografia mostratami».
La sentenza
Il Tribunale ricorda che la condizione della via «non era in alcun modo segnalata e la percorrenza della strada in quel punto non era interdetta. Dalle dichiarazioni testimoniali si ricava altresì la sussistenza del nesso causale tra la caduta dalla bicicletta della minore e detta anomalia stradale».
La responsabilità
Accertato il nesso causale tra caduta e buca, il giudice ha respinto la tesi del Comune sulla evidente visibilità della buca. «Pur essendo pacifico che vi fossero buone condizioni di visibilità - si legge nella sentenza – non è stata raggiunta la prova di una condotta colposa imputabile agli attori, in via esclusiva ai fini dell’integrazione del caso fortuito, ma neanche in via concorrente. Il fatto si è verificato su una strada di pubblico transito, durante una passeggiata in bicicletta alla quale prendevano parte tanto i genitori, quanto la minore sul proprio velocipede, la quale era peraltro in testa al gruppo». La buca non ci doveva essere e se proprio non poteva essere coperta che almeno fosse segnalata. L’assenza di queste precauzioni ha portato alla condanna del Comune a risarcire i danni ai genitori della bimba.