Viareggio piange Nino della Vela: era l’immagine simbolo del libraio
Per 35 anni ha gestito lo storico negozio di via Garibaldi. Fissato l’ultimo saluto
VIAREGGIO. A Viareggio era diventato l’immagine simbolo del libraio. Barba bianca, sorriso contagioso (anche se ad un primo approccio qualche volta poteva sembrare un po’ burbero), cultura e interessi sterminati, Nino della Vela – così lo conoscevano tutti i frequentatori della storica libreria di via Garibaldi, anche se il suo nome era Giovanni Pellegrinetti – era per i lettori viareggini e versiliesi uno di famiglia. Già, perché quando entravi in quel piccolo tempio della cultura che era la Vela, lui era sempre lì, pronto ad accoglierti, a darti un consiglio sull’ultima novità appena uscita o sul grande classico da regalare ad un amico per un compleanno o per Natale. Insomma, uno di quei personaggi che sembrava uscito da un film del secolo scorso. O, meglio ancora, da un libro.
Dalla notte scorsa, Nino della Vela non c’è più. Un brutto male che lo ha corroso giorno dopo giorno se lo è portato via. Anche se i tanti appassionati lettori che lo hanno incrociato in libreria erano in qualche modo orfani di lui ormai da tempo. Ovvero da quel 31 marzo 2016 quando la “sua” Vela è passata di mano e, qualche anno più tardi, ha tristemente chiuso i battenti.
Nonostante l’accento romano che gli era rimasto appiccicato come un simpatico marchio di fabbrica (insieme alla fede calcistica per la Roma giallorossa), Nino Pellegrinetti era in realtà nato a Parigi 76 anni fa. Nella capitale francese, infatti, viveva il padre Alfonso – uomo di grande cultura e autore di numerosi testi di letteratura per le scuole – che in quel periodo era preside delle scuole italiane all’estero. Con la famiglia, qualche tempo dopo, è comunque tornato in Italia, a Roma, dove il giovane Nino ha trascorso gli anni dell’adolescenza e dove ha studiato.
A “trascinarlo” in Versilia è ancora una volta il padre, che contribuisce a fondare l’istituto tecnico commerciale Carlo Piaggia, in Darsena. Attratto fin da subito dal mondo dei libri, grazie all’aiuto economico del padre rileva la cartolibreria Cinquini, sempre in via Garibaldi ma quasi all’incrocio con la via Cesare Battisti, dove però commercia soprattutto testi e attrezzatura per la scuola. Il grande salto Nino lo fa all’inizio degli anni Ottanta, quando – grazie ai buoni rapporti e all’amicizia con Raffaello Lippi, che aveva aperto la Vela nel 1972 – entra con lui in società e diventa il “volto” della libreria. Per 35 anni dispensa libri e consigli, instaurando con i suoi clienti un rapporto di fiducia che spesso sfocia in amicizia. E, anche con il personale, riesce a circondarsi delle persone giuste per quel tipo di lavoro che è anche una “missione”: dalla fedelissima Leonella Lippi (nipote del socio Raffaello) ad Anna Farioli, da Mariaserena Del Chiaro a Silvia Di Manno.
La libreria, poi, diventa anche un centro di aggregazione culturale, dove vengono spesso a presentare i propri libri tutti i principali scrittori locali – da Giampaolo Simi a Fabio Genovesi, da Elena Torre a Divier Nelli, da Guido Del Monte fino a Adolfo Lippi – ma anche tante “grandi firme” nazionali che scelgono questa libreria indipendente come vetrina per le loro nuove uscite. Nel suo negozio si parla naturalmente di letteratura e di buone letture, ma è facile intavolare discussioni anche sulle tante altre passioni coltivate da Nino: dalla buona tavola (era un gourmet che girava continuamente ristoranti e trattorie) alla fotografia, dal tennis e dal golf fino ai viaggi. E a proposito di viaggi, insieme alla prima moglie Simonetta Mascheroni si concede spesso e volentieri lunghi tour in giro per il mondo spesso lontano dalle località più sfruttate dal turismo. In uno di questi, nel settembre del 2001, si ritrova a New York proprio nel giorno dell’attentato alle Torri Gemelle.
Se la libreria lo ha fatto necessariamente gravitare su Viareggio, la sua vita privata è in realtà più legata a Marina di Pietrasanta. Qui, infatti, fino a non molti anni fa viveva in una grande villa con un parco a due passi dalla Versiliana. E sempre a Marina di Pietrasanta, ma alle curve di Motrone, decide di trasferirsi quando lui e Simonetta vendono quella casa diventata troppo grande per due persone (Nino non ha avuto figli).
Dopo il passaggio di mano della Vela, Pellegrinetti decide di ritirarsi a vita privata intenzionato a godersi la vecchiaia insieme a Simonetta. Un progetto che però è rimasto tale per l’ammalarsi della moglie, scomparsa pochi anni più tardi. Una volta vedovo, conosce e sposa Catia, la seconda moglie, con cui percorre il suo ultimo tratto di strada, fino al palesarsi del tumore che lo ha fiaccato.
Stamattina, venerdì 1 agosto, alle 11,30 è prevista un’ultima benedizione nella casa funeraria “La Piramide” all’ospedale Versilia. Poi potrà tornarsene a leggere i suoi libri da qualche parte in cielo. Peccato soltanto che non possa assistere di persona alla riapertura della “sua” Vela a cui un gruppo di giovani ha deciso di ridare nuova vita nel giro di qualche mese.