Pietrasanta piange Piero Maremmani, ex vicesindaco e manager della Fiat
Fu protagonista con la giunta Nicolai di grandi sfide per tutta la città. Era noto e apprezzato anche per essersi occupato a lungo del premio dedicato a Barsanti e Matteucci
PIETRASANTA. Scompare all’età di 87 anni Piero Maremmani, protagonista della città di Pietrasanta a livello professionale e politico-amministrativo. Ex dirigente della Fiat, membro dei Lyons, da sempre nel magistrato della Misericordia di Pietrasanta che aveva servito con diversi incarichi, Maremmani era noto in città anche per l’attività di famiglia della cartolibreria Fiorello in Via di Mezzo a Pietrasanta.
Sempre coinvolto nelle attività culturali della città, in particolare laddove si celebravano le sue eccellenze. Lo scorso anno se ne era andata la moglie Maria Giovanna, classe 1940, da oltre sessanta anni al fianco di Piero: oggi resta il figlio Gabriele. Per anni si è occupato dell’organizzazione del Premio Barsanti e Matteucci che celebra gli inventori del motore a scoppio che per lui era una passione vista anche la sua esperienza professionale, finita la quale tornò a Pietrasanta. Manrico Nicolai, eletto sindaco di una maggioranza PDS e Repubblicani nel 1993, lo volle fortemente in giunta in un momento in cui l’appartenenza politica e l’esperienza erano quasi una colpa: erano gli anni di Tangentopoli, della fine del Pci, che aveva completato la transizione in PDS e Rifondazione che si trovarono avversarie alle elezioni, la DC e Psi che c’erano ancora, ma erano vicini al tracollo. Manrico Nicolai aveva una maggioranza politica con Lombardi, Angelini, Cavallaro, Mazzei ed una giunta del tutto nuova: Piero Maremmani divenne vicesindaco (presto sostituito da Attuoni) con deleghe al personale, informatizzazione, finanze, tributi, bilancio e programmazione. Gli altri assessori erano Franco Attuoni, Giuliano Francis Dinelli, Alfredo Mancini, Andrea Valpiani e Vinicio Rovai, il preside della Stagi, tutti eccezion fatta per il repubblicano Valpiani senza precedenti esperienze di amministrazione. Fu una giunta che si trovò sul piatto grandi sfide come quella della Ztl, del dibattito della ristrutturazione dell’impianto di incenerimento del Pollino, la questione dell’Ospedale unico della Versilia, ma anche della fioritura della città nell’arte e nella cultura che l’ha portata oggi alla sfida per divenire capitale italiana dell’arte contemporanea.
Nel 1993 proprio la chiesina della Misericordia di Via Mazzini si arricchirà dei due affreschi di Botero, poi sarà la volta della piazzetta Mitoraj. La prima giunta Nicolai pagherà un po’ questo nuovo corso meno politico dopo anni di amministrazioni fortemente politicizzate e caratterizzate da una classe di amministratori che venivano fuori dalle palestre che erano un tempo i partiti. «La scelta di Piero era una scelta coraggiosa – commenta l’ex sindaco Manrico Nicolai – una scelta su un’idea di città nuova. Una sfida contro tutti dove la vittoria era molto difficile, e lui rappresentava quella parte della città che forse voleva essere protagonista svincolata da pastoie partitiche, dove la sinistra era divisa compreso un partito socialista, che era stato partner per anni con il Pci. Un tecnico anomalo riconosciuto, come una novità». Ci saranno poi altre sfide, quella della vicenda del maxi debito per il tombamento del Fosso Tonfano, ben risolta dall’assessore Francis Dinelli, e poi quella ancora più grande dell’alluvione con il sindaco Nicolai e la sua amministrazione protagonisti della costruzione di un modello per far fronte a queste emergenze.
Piero Maremmani lascia il figlio Gabriele. Le esequie saranno oggi alle 16 al Duomo.