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L'intervista

Marialina Marcucci dà la sveglia: cosa serve alla Versilia per il salto di qualità

di Barbara Antoni

	Marialina Marcucci
Marialina Marcucci

I punti fermi: voli intercontinentali da Pisa e migliori strategie di ambito

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VIAREGGIO. Se la Toscana è determinata a sviluppare la sua (immensa) vocazione turistica, è necessario che si impegni su due fronti di dirimente importanza: incentivare i collegamenti intercontinentali dell’aeroporto di Pisa e, scendendo al livello territoriale, dare impulso alla concertazione negli ambiti turistici, di cui fanno parte enti locali e categorie di operatori. È Marialina Marcucci, presidente della Fondazione Carnevale, oltre che imprenditrice e già vice presidente della Regione Toscana, che coglie l’occasione per dire la sua in materia di sviluppo turistico e promozione: il punto di partenza sono le future opportunità per il Carnevale di Viareggio, reduce da un’edizione 2025 dai risultati stellari; quella del 2026 sarà l’ultima sotto la sua guida.

Sono stati due mandati ormai quasi completi di grandi soddisfazioni, ma la presidente Marcucci preferisce guardare avanti, alle sfide che attendono quanti in Toscana – e in particolare in alcune aree, come la provincia di Lucca – operano fra turismo ed eventi. Lo snodo fondamentale: il potenziamento dell’aeroporto di Pisa nell’ottica dei collegamenti intercontinentali.

Presidente, quali vantaggi deriverebbero dai voli intercontinentali da Pisa?

«Si tratta di un’esigenza sentita da decenni. L’aeroporto di Pisa, con quello di Firenze, è gestito da una società privata (Toscana Aeroporti spa, ndr) che sta facendo grandi investimenti. Avranno le loro ragioni per creare nuove opportunità per quello di Firenze. Ma perché il sistema dei due aeroporti sia in grado di accogliere tutto il potenziale turistico della Toscana, serve in primo luogo una metropolitana di superficie che colleghi le due infrastrutture. E quello di Pisa, che ha ospitato anche i voli del Concorde, è idoneo ai voli intercontinentali. La priorità che, a mio avviso, dovrebbe porsi la società è proprio di dare spazio a voli intercontinentali da Pisa».

Verso quali destinazioni in prima battuta?

«L’America mi pare scontata, ma anche l’Asia».

In che modo il territorio della provincia di Lucca, ad oggi, è penalizzato dalla mancanza di voli intercontinentali diretti da Pisa?

«Il cambio di volo, la fermata in una capitale europea disincentiva il viaggiatore, soprattutto quello che viaggia per vacanza, a prendere il treno una volta arrivato. Al massimo sceglie una destinazione distante una o due ore di viaggio. Ad esempio la Regione Puglia sta lavorando sui voli intercontinentali: deve farlo anche la Toscana e deve farsi aiutare dagli operatori per individuare le destinazioni su cui investire, stanziare risorse. È indispensabile, parliamo di un bacino di utenza molto importante: chi fa il volo intercontinentale si ferma più a lungo».

Sarebbe importante anche per il Carnevale di Viareggio.

«Per il Carnevale sarebbe molto interessante; ma la manifestazione dura un mese, mentre la Toscana vive di turismo tutto l’anno».

L’agenzia regionale Toscana Promozione è stata fondata proprio per promuovere strategie di promozione turistica dei territori.

«Toscana Promozione è un organismo regionale che appoggia molto i territori, e funziona bene. Ma sono gli ambiti turistici, come il nostro di Versilia, Lucca e Valle del Serchio, agenzia sul territorio di cui fanno parte Comuni e categorie economiche, a non avere sortito grandi risultati».

Per quali motivi a suo avviso?

«Per mancanza di concertazione tra i soggetti che ne fanno parte. L’ambito turistico è finanziato dalla Regione; deve lavorare con più competenza per creare servizi di accoglienza per i quali il turista che approda in aeroporto deve essere invogliato a rimanere più a lungo sul territorio. Serve più strategia, più organizzazione a livello di ambito. Ad esempio la Fondazione Carnevale quest’anno andrà all’Expo in Giappone. Al di là delle missioni promozionali che Toscana Promozione realizza, non trovo idee, attività, da parte degli ambiti».

Quali aspetti si mostrano più carenti?

«Ad esempio tutto quello che attiene l’informazione; manca una regia di sistema degli ambiti. In Toscana abbiamo tutti gli strumenti per la promozione turistica, a partire dal ruolo di Toscana Promozione in termini di selezione di luoghi del mondo verso cui operare una promozione mirata. Dopodiché i sistemi turistici locali devono fare la loro parte, spingere di più, essere tecnicamente più preparati».

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