Palio dei Micci al Leon d’Oro, l’Alabarda è della Quercia
La contrada giallorossa trionfa con il fantino Ruggiu in sella a Bingo. Il presidente Menchini: «Vittoria che ci mancava da tantissimo tempo»
QUERCETA. Dopo 18 anni e sedici edizioni il Leon d’Oro torna a conquistare il Palio dei Micci. Una vittoria che ha fatto versare lacrime, urlare gioia e provare tante emozioni al gruppo giallorosso, che puntava a questo traguardo con tenacia. Ci è riuscito per la settima volta in questa 68ª edizione del Palio. Una domenica di felicità, nello stadio Buon Riposo gremito da oltre 4.500 spettatori, anche per la Quercia che ha conquistato l’Alabarda d’Oro grazie al primo piazzamento sia nel Tema che nel Corteo storico, vincendo per la prima volta nella spettacolare narrazione figurata che viene messa in scena sul prato dello stadio di Pozzi. Il Trofeo Meccheri infine, assegnato ai musici, è andato ex aequo a Ponte, Leon d’Oro e Cervia, tutti con 43 punti: per la prima sera, la contrada fortemarmina ha chiesto di portare a casa il trofeo dato che circa 2 anni fa, a giugno 2023, morì Italia Tognetti, mamma dei tre fratelli Meccheri, Francesca, Stefano e Silvia, scomparsi a 22, 20 e 17 anni, il 21 febbraio 1982 in un incidente al ritorno del Carnevale di Viareggio, e ai quali è dedicato questo trofeo.
La Corsa dei Micci
Contro qualsiasi pronostico, non si è verificata nessuna falsa partenza: la prima è stata quella buona. La contrada del Leon d’Oro è scattata in testa con il fantino Maurizio Ruggiu e il miccio Bingo, seguita dal Ponte sul miccio Ernesto, terza la Cervia con il miccio Dante e quarto il Ranocchio con l’asino Zingaro. La contrada giallorossa con Ruggiu e Bingo hanno dominato la gara, impensieriti solo all’ultimo giro dal Ponte quando le distanze fra i fantini si sono accorciate, ma nulla più. Il traguardo è stato tagliato da Ruggiu, contentissimo per la sua prima vittoria dopo la nona partecipazione al Palio di Querceta. «Il miccio ha tenuto sempre lo stesso passo ed è arrivata la vittoria – ha detto il fantino trentenne residente nella provincia di Nuoro – è andato fortissimo fin dall’inizio. Non mi aspettavo di vincere, anche se mi sono impegnato tantissimo per preparare questa gara».
Felicissimo e commosso il presidente Giuseppe Menchini: «Dopo 18 anni ci voleva, questa vittoria ci mancava da tantissimo tempo ed è una bella soddisfazione. Maurizio è un bravo ragazzo, che vince molto anche in altre gare, se gli capita il miccio buono può fare bene come ha fatto oggi».
Tema e Corteo storico
La Quercia ha vinto per la prima volta il tema in un contesto in cui il livello di rappresentazione, sia con i costumi e le strutture sia per le storie narrate dalle 8 contrade, si è alzato. Tante belle storie e rappresentazioni. Quella della Quercia raccontava, in senso metaforico, del bianco della luce immacolata e dell’armonia assoluta contro il nero che sfugge alla ragione e all’ordine e che tende a dominare. Una contrapposizione rappresentata con una guerra a colpi di scacchi, in cui le due anime dell’universo e dell’uomo si affrontano quotidianamente. Tutto ciò era rappresentato da anime bianche e nere (pedoni, cavalieri, torri e alfieri) che si combattevano mentre in una clessidra grossa al centro il tempo scorreva. Alla fine però questa era una battaglia in cui nessuna aveva la meglio, come accade nella vita reale dove le due forze coesistono in un contrasto eterno e un invito a rinnovarsi. La conclusione con la canzone di Fiorella Mannoia “Padroni di niente”. La Quercia ha trionfato con 53 punti, sotto di lei Cervia e Leon d’Oro a pari con 52,5 punti. Molto coinvolgenti e ben svolti anche i temi delle due seconde contrade, con il Leon d’Oro che ha rievocato la storia di Lorenzo De’ Medici da adolescente ad adulto fino a diventare il Magnifico. La Cervia invece ha rinnovato ancora in fatto di musiche portando sulla scena canzoni anche dance come “Aria” di Argy Omnia o ancora i Coldplay con due testi, "Right here, right now" di Fatboy Slim e infine il mitico Avicii con "Levels"; sullo sfondo la storia di un sogno di Cosimo De’ Medici il vecchio e una ragazza, Celeste, sopravvissuta alla furia del mare, con tanti colori in campo che raffiguravano alghe, meduse, conchiglie e le onde con al centro uno scoglio enorme.
Questi invece i primi tre classificati nel corteo storico: Quercia 211 punti, Leon d’Oro 206,5 e Pozzo con 205,5.
Alabarda d’Oro
Anche questa è stata assegnata alla contrada la Quercia avendo ottenuto il miglior punteggio fra la classifica combinata di tema e corteo storico. «Sono super felice – ha commentato Luca Carducci, presidente della Quercia – perché non ci era mai riuscito di vincere il Tema e quest’anno abbiamo fatto cappotto. Sono felicissimo soprattutto per questi ragazzi che si sono super impegnati in un progetto impressionante. Era l’anno nostro, me lo sentivo. Dopo la vittoria del Festival del Miccio Canterino, era giusto che i miei ragazzi fossero ripagati del loro sacrificio. Siamo riusciti in questa impresa perché Silvia Gassani, che si occupa del tema, ha un gruppo forte e rodato, e prima o poi doveva farcela. Gli ho creduto fin da quando l’ho portata in contrada e gli ho assegnato questa competizione».