Comunicato sindacale del Tirreno e la risposta dell’editore
Il comunicato del Cdr del Tirreno
Il Comitato di redazione del Tirreno su mandato dell’assemblea convoca un’assemblea pubblica dei redattori – in presenza, con la possibilità di collegarsi on line - per lunedì 7 luglio alle ore 10, davanti alla sede della redazione di Viareggio in via Coppino 273.
L’incontro sarà un momento di confronto aperto con la cittadinanza sulla recente decisione unilaterale dell’editore Sae Toscana di chiudere la redazione viareggina, nonostante la ferma opposizione dell’assemblea dei giornalisti. Una scelta che, ancora una volta, mina la presenza territoriale e l’identità di un quotidiano che da quasi 150 anni fa del radicamento locale e della vicinanza ai lettori il proprio punto di forza.
Da mesi il Cdr, con il sostegno di Ast e Fnsi, sollecita l’editore a fornire risposte chiare sul futuro del Tirreno: servono indicazioni precise sul progetto editoriale, sull’organizzazione del lavoro e sull’impegno dell’azienda nei confronti del territorio. Risposte che finora non sono mai arrivate.
Il Cdr chiede dunque a Sae di presentare un piano editoriale e industriale credibile, che guardi davvero al futuro e che preveda investimenti concreti per valorizzare il lavoro quotidiano della redazione, garantendo ai lettori un prodotto all’altezza delle sfide dell’informazione moderna, sia in edicola che online.
Sabato 5 luglio, dopo un incontro con l’azienda, la redazione ha confermato lo sciopero già proclamato. La proposta avanzata da Sae per revocare lo sciopero — che prevedeva il ritiro della chiusura della sede di Viareggio in cambio di un aumento strutturale della quota di Cassa integrazione o di altri oneri economici a carico dei giornalisti — è stata ritenuta inaccettabile.
Come sono da ritenere inaccettabili piani scritti "in una notte", senza confronti, analisi di mercato e dei territori, soltanto basati su risparmi economici come quelli prospettati vagamente in questi giorni dall'editore.
La delegazione sindacale ha comunque dimostrato piena disponibilità al dialogo, cercando in ogni modo una soluzione condivisa. Tuttavia, l’azienda non ha fornito alcuna indicazione sulle modalità di lavoro future per i colleghi coinvolti dalla chiusura della sede viareggina.
Il Cdr ribadisce l’urgenza di un confronto vero e trasparente sul futuro del giornale, che non può prescindere da una visione strategica capace di rilanciare, e non indebolire, il Tirreno. In questo rimangono fondamentali la salvaguardia e il rilancio delle edizioni della costa e sono da respingere accorpamenti finalizzati esclusivamente a risparmi che finirebbero per danneggiare il prodotto, i lettori e le vendite in edicola.
Il Cdr richiede la pubblicazione del presente comunicato, online e su edizione cartacea, ai sensi dell’articolo 34 del contratto giornalistico.
La risposta dell’editore
L’editore del Tirreno rigetta in toto e ritiene infondata la ricostruzione dei fatti contenuta nel comunicato del Comitato di redazione. Al contrario, nel corso dell’incontro con la rappresentanza sindacale dei giornalisti, l’azienda ha mostrato la più ampia disponibilità al dialogo, proponendo al Cdr soluzioni alternative all’aumento previsto della cassa integrazione, dal 18 per cento attuale al 25 per cento già autorizzato dal Ministero del lavoro. Il tutto, per evitare che il primo bilancio della società Sae Toscana chiuda in negativo, come da indicatori della semestrale, registrando un calo delle copie vendute in edicola superiore al mercato nazionale. Il Cdr del Tirreno, anche questa volta come già innumerevoli altre, di fronte alle aperture dell’editore ha preferito irrigidirsi su posizioni irresponsabili, di chiusura netta di fronte alla richiesta dell’azienda di “fare squadra” per trovare soluzioni condivise. L’editore infatti ha chiesto al Cdr di presentare a sua volta una proposta alternativa all’aumento della Cig, entro due giorni dall’incontro, ma ancora una volta i redattori del quotidiano al dialogo hanno preferito la via dello scontro e dello sciopero. Ad essere irricevibile pertanto, dal punto di vista dell’azienda, è la ricostruzione dei fatti non veritiera diffusa dal comitato di redazione del Tirreno.