Viareggio, paura in pineta: dodicenni molestate dai pusher mentre si allenano
È accaduto a un gruppo di studentesse della media Gragnani
VIAREGGIO. La scuola non presenterà denuncia, ma sicuramente gli alunni dell’indirizzo sportivo della media “Gragnani” di Torre del Lago cercheranno un luogo diverso dalla pineta di Ponente per i loro allenamenti di “orienteering”, vera e propria disciplina sportiva nella quale la scuola vanta qualche risultato importante. La decisione arriva dopo che un gruppo di alunne, impegnate negli allenamenti, è stato molestato da un gruppo di spacciatori nel primo pomeriggio di mercoledì.
Le molestie alle giovanissime studentesse
La zona in cui i fatti sono accaduti è quella dell’ingresso lato “Capannina” al parco cittadino. I giovanissimi studenti, accompagnati dall’insegnante, stavano predisponendo il percorso lungo il quale poi allenarsi. Quando sono stati circondati – così le testimonianze – da un gruppo di giovani stranieri che stazionano nel parco cittadino, dediti allo spaccio di stupefacente. All’indirizzo delle ragazzine sono stati rivolti gesti osceni e le studentesse sono scappate correndo lungo il viale interno alla pineta, fino a raggiungere l’insegnante per raccontare quanto accaduto. Nel percorso sono state aiutate da alcuni passanti che non si sono girati dall’altra parte e hanno fatto in modo di allontanare i molestatori. Il tutto, è bene ricordarlo, nel primissimo pomeriggio. Visto che questi allenamenti si tengono tra le 14,30 e le 16.
La decisione di non denunciare
«Non sporgeremo denuncia per quanto accaduto, ma non torneremo in pineta di Ponente per i nostri allenamenti», spiega al Tirreno il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Torre del Lago, Carlo Bertolozzi. Che sottolinea: «La situazione è stata gestita al meglio e gli studenti sono subito rientrati. Fino a mercoledì non avevamo avuto problemi negli allenamenti in quella zona». Come conferma lo stesso insegnante che accompagnava i giovani atleti, peraltro ben riconoscibili perché molti di loro indossavano le tute con il logo della scuola di appartenenza. Davvero difficile, insomma, poter pensare che fossero “clienti” del vasto mercato dello stupefacente che si è impadronito del parco cittadino, con i giovani spacciatori che operano alla luce del sole a qualsiasi ora.
Pochi attimi dopo le molestie subite dalle studentesse della “Gragnani” dal viale della pineta è transitata una pattuglia dei carabinieri, impegnata nel controllo del territorio. Ai militari è stato puntualmente raccontato quanto era accaduto poco prima dell’arrivo della pattuglia.
Proprio in questi giorni un lettore del Tirreno ha inviato alla redazione una mail a presa diretta: «Con l'arrivo delle belle giornate sono ritornato a frequentare la pineta di Ponente, anche in compagnia dei miei figli piccoli. E con incredibile rammarico e frustrazione, in tutte le occasioni ho assistito a dello spaccio di droga. Sottolineo che in tutte le occasioni era pieno giorno(intorno alle 16 del pomeriggio) con bambini e anziani nei paraggi. Gli spacciatori sono 4 che girano tranquillamente in bicicletta o si appostano insieme nel principale viale Capponi, nel tratto dal "Pino sul tetto" alla via Marco Polo. Possibile che non si possa fare nulla per arginare il problema? Possibile che non si possa intervenire (quantomeno) per rendere il “lavoro” difficile a questi delinquenti? Perché devo essere io ad abbassare lo sguardo e far finta di non vedere e non loro a doversi preoccupare dei loro illeciti?». Il lettore conclude: «Care Istituzioni, esiste ancora un posto sicuro in città dove poter girare liberamente e fare giocare i nostri ragazzi e i nostri figli ? Se sì, vi prego di indicarmelo. Come padre e cittadino sono sempre più preoccupato. La frustrazione e il senso di impotenza sono sempre maggiori, e in maniera direttamente proporzionale cresce il senso di impunità che hanno i delinquenti. Vorrei che i nostri figli potessero crescere in una realtà più sicura e controllata».