Spiagge all'asta, i sindaci della Versilia: «Le rinviamo». Ma i balneari chiedono chiarezza
Le amministrazioni della Versilia faranno slittare le concessioni alla fine del 2024 lo consente la normativa
VIAREGGIO. I sindaci della costa versiliese lo dicono a una sola voce: i Comuni non hanno avuto dal Governo alcuna indicazione su come avviare le aste degli stabilimenti balneari. E, dunque, faranno come consente loro la legge numero 14 del 24 febbraio 2023, avvalendosi della possibilità di rinviare la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2024 in modo da andare alle aste – se così dovesse essere – a gennaio 2025. Il condizionale è d’obbligo perché Comuni e balneari attendono la sentenza della Cassazione sul ricorso del Sib-Confcommercio alla sentenza del Consiglio di Stato, netta contro ogni rinvio. Ma anche perché il Governo dovrà giocarsi sul tavolo concreto del confronto con l’Europa la conta effettuata della risorsa-spiaggia in concessione, calcolata in un 33% che porta verso il no aste per l’Italia.
«Abbiamo discusso tutti insieme come sindaci della costa della Versilia», spiega al Tirreno Bruno Murzi, primo cittadino di Forte del Marmi: «Se dovessimo fare le aste adesso sulla base di quali requisiti, con quali criteri dovremmo agire? Nessuno di noi lo sa. Procederemo, dunque – ciascuno per proprio conto – con la dichiarazione impossibilitati a eseguire le aste, come previsto dalla legge. Non è un sotterfugio, si badi bene, e neppure una richiesta che non si tengono le aste, richiesta che io non firmerei». Per il resto, il messaggio di Murzi è netto: «Il tempo e scaduto. Il Governo dica cosa vuole fare».
Marcello Pierucci è il sindaco di Camaiore, Comune che «ha già la delibera pronta». Di fatto, spiega Pierucci, «è impossibile procedere: con il poco tempo che c’è da qui alla fine dell’anno, le verifiche sugli stabilimenti ancora da effettuare, la valutazione di eventuali abusi edilizi, la conta di ciò che è amovibile e ciò che non lo è. Tutto questo è materialmente impossibile da fare adesso».
Pierucci fa un’amara considerazione: «Non rimane che la triste presa d’atto che ancora una volta debbano essere i sindaci a togliere le castagne dal fuoco perché siamo in un Paese in cui nessuno si assume le proprie responsabilità».
Il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, ha in mente di produrre – in merito a quanto discusso con i colleghi – «una delibera di Giunta. Anche se basterebbe una determina dirigenziale. Ma va bene un atto più politico». Anche considerando che dopo la sentenza del Consiglio di Stato, i dirigenti di tutti i Comuni lungo la costa d’Italia sarebbero andati subito alle aste per non rischiare provvedimenti a proprio carico.
«I balneari, drammaticamente colpiti dal maltempo di queste settimane, a maggior ragione hanno necessità di chiarezza»: è la voce di Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci e delegata in Anci Toscana per le questioni dei balneari. Che al Tirreno dichiara: «Abbiamo partecipato al tavolo aperto dall’assessore regionale Leonardo Marras che si è riunito al 3 novembre. Ci rivediamo a fine novembre/primi di dicembre per stabilire come muoverci unitariamente nei confronti del Governo». La volontà dei sindaci della costa toscana è quella di «rappresentare che è passato tempo, che abbiamo fatto la ricognizione che ci veniva chiesta sulla risorsa-spiagge, e che siamo in attesa di avere un decreto del Governo – che sia uno strumento di legge e non una circolare che mette in difficoltà gli uffici – il quale ci dica come muoverci». Insomma, aggiunge Scarpellini, «chiediamo un quadro normativo certo e chiaro, nel quale muoverci per dare trasparenza ai cittadini».