Camaiore, morto a 40 anni dopo lo scontro con un tir. Il fratello: «Vittima della curva della morte»
Gabriele Bertuccelli alla guida del suo furgone si è scontrato con un autoarticolato e ha perso la vita sul colpo
CAMAIORE. C'è commozione a Camaiore dove risiedeva Gabriele Bertuccelli, 40 anni, che ha perso la vita in un tragico incidente stradale nel tardo pomeriggio di venerdì lungo la strada statale Romea in località Lodi di Spina, stazione balneare della costa ferrarese.
Alla guida del suo furgone, si è scontrato con un autoarticolato ed è morto sul colpo. Bertuccelli si trovava in quella zona per lavoro, era dipendente della ditta Cassiano Ultrafog con sede in via Grecale al quartiere Bicchio a Viareggio che si occupa di antincendio e sicurezza navale. Diplomato all'Istituto Nautico "Artiglio" come macchinista, è stato per diversi anni imbarcato su navi mercantili, poi una volta che ha deciso di non andare più in mare, è stato assunto dalla Cassiano Ultrafog. Il fratello Samuele, geometra, racconta che «Gabriele era spesso in giro per l'Italia e partiva all'inizio della settimana per fare ritorno a casa a Camaiore, dove vive va con mia madre Solange, nel fine settimana. Era andato al porto di Venezia per controllare delle barche e poi si sarebbe diretto al porto di Ancora per altre verifiche di imbarcazioni, quindi questa settimana non sarebbe tornato a casa. Purtroppo è rimasto coinvolto in questo tragico incidente. Ci hanno informati venerdì sera e siamo rimasti sconcertati, non ci saremmo aspettati una notizia del genere. Era alla guida del furgone della ditta, quando su una curva molto nota per la sua pericolosità, tanto da essere definita “curva della morte”, si è scontrato con un autoarticolato. Non sappiamo come sia avvenuto. Stamani alle 11 siamo stati convocati a Ravenna dalle forze dell'ordine per il riconoscimento della salma, a quel punto potremo avere qualche notizia in più».
La famiglia Bertuccelli è molto conosciuta a Camaiore, ma anche a Viareggio. «Mio papà Enrico, deceduto nel 2013, ha gestito con mia mamma Solange prima il Gran Bar davanti alla chiesa della Collegiata a Camaiore per dieci anni e poi per 15 il Bar Mori a Viareggio, insieme a Franco Ghilarducci che era in società con loro – ricorda Samuele Bertuccelli –. A papà piaceva scrivere poesie. In famiglia siamo tutti tifosi della Juventus, mentre Gabriele era per la Fiorentina. Pur essendo stato da sempre nel mondo del mare, era un appassionato della montagna e quando era a casa libero dal lavoro, amava andare a fare escursioni, per rilassarsi. Era un ragazzo tranquillo, a cui piaceva il suo lavoro, non era sposato, era legato alla nostra famiglia». Gabriele Bertuccelli, lascia la mamma Solange, il fratello Samuele, la cognata Katy, la nipote Sara, parenti e amici, fra cui Matteo Ratti, suo compagno delle elementari. Tutti sconvolti per questa tragedia.