Versilia, festeggia dieci anni la griffe “Maisenza#”: «Venderla? No, grazie»
L’exploit del versiliese Michele Leonardi: il racconto di un autentico successo
PIETRASANTA. Dieci anni dopo il simbolo del cancelletto è la chiave di volta di nuovi progetti, ambizioni. E sogni. Dieci anni dopo Michele Leonardi e il suo staff portando in dote la griffe “Maisenza #”pianificano altre nicchie di mercato da esplorare e se possibile da conquistare. E così una sorta di avventura partita, appunto una decade fa, quasi per gioco oggi intorno a quell’hashtag produce e vende brand di abbigliamento sportivo e casual con il fatturato in costante crescita.
«Siamo nati con l'hashtag cucito sui berretti da baseball la cui varietà di colori, ricami e grafiche gratificavano le esigenze di tutti fino ad arrivare all'abbigliamento per ogni sport e per la vita di tutti i giorni» fa sapere Leonardi, 32 anni, versiliese, che aggiunge: «Tutto è partito da un cappellino con quel simbolo del cancelletto in evidenza. Sembrava finire lì, una sorta di scommessa ben riuscita e invece, con il sacrificio, con la voglia di imparare, di guardarsi intorno, siamo andati oltre. Dopo il cappellino è arrivata la maglietta e il Maisenza # ha varcato i confini locali. Il primo settembre festeggeremo gli, effettivi, 10 anni di attività con un appuntamento al Mediceo a partire dalle 21,30: sarà l’occasione per brindare, per ricordare e per presentare la linea invernale guardando con fiducia al futuro pur in un momento, a livello generale, non semplice» è il pensiero di Leonardi che ha ancora in mente la missiva, datata, del fratello di Balotelli «che mi contattò per avere il cappellino griffato appunto per l’allora bomber di Milan e Nazionale. Poi, negli anni, altri volti noti hanno indossato i nostri capi: Emis Killa, Lazza, Paola di Benedetto, Lo zoo di 105, Valentina Vignali, Mercedesz Henger. Incredibile»
Oggi il Maisenza ha un negozio nel centro di Forte dei Marmi, 5 dipendenti, 4 addetti per l’online, un centinaio di rivenditori e si trova in una ventina di punti vendita della Coin. «Non ci limitiamo più, ovviamente, a cappellini e magliette, ma abbiamo in commercio costumi da bagno, giacche, caschi, anche una birra con il nostro hashtag. Insomma abbiamo diversificato. E stampiamo anche per conto terzi. Se ho mai pensato di vendere il marchio? Ci sono stati – prosegue Leonardi – degli interessamenti da parte di soggetti importanti, ma credo troppo nello sviluppo di questa idea. Per la quale ci vuole passione. Anche nei momenti più complicati: non bisogna arrendersi di fronte alle prime difficoltà, come accade a molti miei coetanei. Pochi mesi fa ho perso mio babbo Alfredo: lavorava in tutto altro settore, ma le sue parole sono bene impresse nella mia mente e quello che faccio è in suo ricordo».
Maisenza protagonista anche con le iniziative benefiche e sociali portate avanti ai tempi del covid per l’ospedale Versilia, il basket per i bambini e molto altro. «Un fatto è certo: lo sviluppo di questo percorso decennale è stato reso possibile – sottolinea Leonardi – grazie al supporto delle persone del nostro staff: Nicola Pedrazzi, Umberto Ceccarelli, Beatrice di Ronza, Caterina Cagnoni, Giovanni Pennucci e Massimo Pagnucci . Tutti insieme, adesso, abbiamo un nuovo obiettivo: sbarcare, con il nostro cancelletto senza più confini, sul mercato estero».