Il Tirreno

Versilia

Nautica

Viareggio, yacht a energia pulita: ecco il maxi-progetto dei cantieri nautici della Darsena

di Matteo Tuccini
Viareggio, yacht a energia pulita: ecco il maxi-progetto dei cantieri nautici della Darsena

Settemila metri quadrati di pannelli solari vicini al mare: è stata la Cna a dare la spinta a questo progetto

3 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Una grande distesa di pannelli solari a pochi passi dalla spiaggia della Darsena. Precisamente nell’area della Dr12, ex Latinoamericano. Settemila metri quadrati di fotovoltaico, adagiato sopra tutti i parcheggi che ovviamente verrebbero ridisegnati e messi in ordine.
È il progetto a cui sta lavorando la nautica viareggina e nello specifico i cantieri Rossinavi, Tecnopool, Cantiere Viareggio e Logica Yacht: il parco energetico sognato dagli imprenditori, in un colpo solo, potrebbe fornire una quantità straordinaria di energia pulita, abbattere le emissioni inquinanti e il costo delle super bollette dei cantieri. Realizzando, allo stesso tempo, un’opera di attrazione nel tempio degli yacht e della bellezza.

È stata la Cna a dare la spinta a questo progetto, che i cantieri nella zona della Dr12 hanno subito accolto. «Quest’area che abbiamo di fronte a noi – spiega Sofia Rossi del cantiere Rossinavi – è da tempo oggetto di riflessione da parte nostra. Viene utilizzata come valvola di sfogo della sosta, soprattutto da chi frequenta le spiagge della Marina di Levante nei giorni clou dell’estate. Spesso i parcheggi sono caotici e le condizioni in cui si trova la zona non sono il massimo». Il degrado dell’area stona con l’essenza della nautica, che è quella di regalare fascino e lusso: «Invece che con le Ferrari gli armatori devono venire qui con il 4x4», ironizzano gli imprenditori. «Negli anni c’è stato un confronto continuo con il Comune su questo punto _ continua Sofia Rossi – Questa potrebbe essere l’occasione per recuperare e valorizzare l’area, con un progetto che andrebbe sì a beneficio nostro, ma anche di tutta la città».
Secondo la Cna e gli imprenditori della nautica, il parco energetico della Darsena – con una portata di un megawatt circa – permetterebbe una fornitura di energia elettrica pulita in grado di rispondere alle crescenti esigenze dei cantieri. Che per definizione sono “energivori”, cioè consumano moltissimo. Un cantiere nautico paga 15mila euro al mese per la fornitura di corrente elettrica. Ma non c’è solo l’esigenza di pagare meno la bolletta, chiarisce Sofia Rossi. «C’è un’idea di cominciare a fare qualcosa per il futuro, per noi stessi e per la nostra comunità. Per la città di Viareggio». Perché una simile distesa di pannelli solari consentirebbe una produzione energetica pulita, in grado di abbattere l’inquinamento, e quindi con un impatto importante sull’ambiente. L’obiettivo di questi imprenditori, che a differenza di quanto si è abituati a pensare si sono mossi per primi senza aspettare che l’amministrazione pubblica bussasse alla loro porta, «è arrivare a creare qualcosa che serve a tutti, ed è necessario per il nostro futuro. E poi l’obiettivo del progetto è una struttura di stile e bellezza, in sintonia con il nostro business». Perché il parco dovrà essere elegante e affascinante da vedersi.
Quanto potrebbe costare un’operazione del genere? Una stima ancora approssimativa parla di 1,5 milioni di euro di investimento totale. Una parte a carico degli imprenditori – secondo Giorgio Campini, amministratore delegato di Tecnopool, l’impegno dei cantieri si potrebbe attestare sul 20-30% – e una parte da coprire con i finanziamenti pubblici destinati alle “comunità energetiche”. Senza dimenticare il contributo delle Fondazioni, che in questo tipo di attività possono dare il loro apporto. Alla base di tutto questo, assicurano le imprese, c’è la voglia di realizzare un progetto unico. Che rientri nella filosofia di ritrovata bellezza della città. Ora la palla passa al Comune e all’Autorità portuale, che peraltro ha già dato il suo assenso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il racconto

Papa, il vescovo di San Miniato: «Ho conosciuto il Papa in Perù, mi sono commosso»

Sani e Belli