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Il ritratto

Il signore che faceva brillare la notte nella Versilia degli anni ruggenti: Carmelo Santini, una vita tra le star

di Adolfo Lippi
Il signore che faceva brillare la notte nella Versilia degli anni ruggenti: Carmelo Santini, una vita tra le star

Fare spettacolo divenne irresistibile e così iniziò l’impeccabile carriera di un intraprendente viareggino classe 1920

19 marzo 2023
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VIAREGGIO. Vi fu un periodo, gli anni ’50, che vide esplodere all’improvviso in Versilia, una stupefacente voglia di vivere. Notti incandescenti, pazzesca sete di musica e whisky, ragazze discinte, locali che si aprivano come boccioli a primavera, una, due, tre, cinque piste da ballo, dal Nettuno a Viareggio fino ai Ronchi, e impresari che diventavano spavaldi, nomi celebri: Beneforti, Bernardini, Franceschi, Oliviero, Montaresi, Tigrati, che dal nulla calamitavano star nazionali come Van Wood e Cole Porter, Bill Coleman e Henghel Gualdi, Maurice Chevalier, Franco e i G5. Si sguazzava nel lusso alla Gianni Agnelli, si flirtava con poco al Trocadero in pineta o alla Capannina di Raffa. Tutto era facile, tutte le notti stellavano avventure. I personaggi d’assalto erano biondissime come Sandra Milo e Delia Scala o flaneur come Giancarlo Fusco, firma pettegola del giornalismo, o Aldo Valleroni, che diverrà lo storico d’epoca.

Non c’era scampo per gli infingardi. La modalità, divenuta anche mestiere, costringeva sul campo perfino noti commercianti come Venasco Vini e Giacomo Sforzi o albergatori di charme come Ferruccio Martinotti. Perfino il carnevale impazziva. Vi venivano celebrità hollywoodiane, vedi Humphrey Bogart, e al Premio Viareggio circolava il meglio dell’intelligenza europea. Quindi a Viareggio, soprattutto, sfruttare la corrente diventò industria e perfino il Gran Caffè Margherita, diretto dalla coppia signora Bianca-Orselli, reclamava vedette ogni sera. Cantavano Tajoli e Nilla Pizzi e cinguettava salace il comico Valdemaro. Questa straordinaria esplosione trasformò parecchia gente che fino a lì aveva fatto altri mestieri. Molti divennero abili camerieri, altri direttori di sala come l’americano John Mackanzie.

Fare spettacolo divenne irresistibile e così iniziò l’impeccabile carriera di un intraprendente viareggino classe 1920, Carmelo Santini, che attratto fino a lì dal gioco del calcio (fu presidente del Viareggio e dirigente degli arbitri) prese, iniziato da Aldo Valleroni, a diventare cronista mondano e poi impresario. Fece perfino un assaggio col film “Risate di Gioia” di Monicelli, in cui apparve in scene con Totò e Anna Magnani.

Carmelo Santini, la faccia simpaticissima, il carattere diplomatico, le maniere accattivanti, si inventò fornitore di divi ai locali e siccome non era proprio scivolosa e facile la trattativa tra i big dei locali e le star, sempre viziatissime, sempre imprevedibili e bizzose, Santini ch’era stato arbitro fine, divenne in breve insostituibile frenatore di bisticci e risse. Grazie a lui vennero a brillare sui palcoscenici versiliesi: Frank Sinatra e Tina Turner, Amanda Lear e Walter Chiari, Carmen Russo e Heather Parisi, Lorella Cuccarini e Fabrizio De Andrè, Ray Charles e Grace Jones, Gloria Gaynor e i Platters. Fu grazie a Carmelo Santini che poté intrecciarsi e diventare stabile e fruttuosissimo il rapporto tra Bernardini e Mina. E Mina poté diventare la regina della Bussola, regina regnante che ebbe in Santini un confidente e un amico insostituibile. Noti furono gli scontri fra Mina e Ornella Vanoni (che poi si riappacificarono, tant’è che la Vanoni sostituì affettuosamente Mina per una serata quando lei fu vittima d’influenza) e tra Mina e Rita Pavone che, invece, vide il suo nome secondo nella plancia pubblicitaria del locale, stracciò il contratto e si dileguò rifiutando il confronto.

Ma in un altro episodio Santini fu coinvolto. Una sera a Bussola Domani, era in programma un concerto con Patty Pravo, ma Nicoletta non arrivava. La sala era gremitissima, il pubblico scalpitava, Bernardini fremeva, ma Patty non si faceva vedere. Allora Bernardini e Santini, che era l’impresario, corsero all’hotel Ariston dove Patty alloggiava. Salirono in camera a la trovarono sdraiata sul letto. “Che fai Nicoletta? ” chiese Santini e lei rispose: “Stasera non canto, non mi va”. Bernardini divenne di ghiaccio. Col suo carattere avrebbe infierito su Patty, ma Santini, arbitro nato, li divise e subito trovò un rimedio. Corse al Palasport di Viareggio dove si esibiva Enrico Montesano, lo prese, lo caricò in macchina e lo portò a Bussola Domani. La sera dopo Patty tornò a cantare.

Un altro episodio curioso della carriera di Santini fu quando una volta Walter Chiari si presentò alla Bussola con due ore di ritardo in calzoncini e canottiera. Denudò Carmelo di pantaloni, giacca, camicia, scarpe e cravatta. Fece lo spettacolo, rese poi tutti gli indumenti al Santini e scappò via nella notte sulla sua Jaguar coupé assieme a tre fanciulle con cui era arrivato.

Santini, che aveva messo su un’efficiente agenzia, inserì nella conduzione l’intera famiglia, i figli Gianni, Giancarlo, Luciana e Riccardo. Quest’ultimo continua a rimanere in primissima linea, coadiuvando l’attività della famiglia Guidi, Gherardo e Carla, nella conduzione della Capannina di Forte dei Marmi.

Siccome, secondo le previsioni, pare che stiano tornando gli “anni ruggenti” in Versilia, è bene rammentare personaggi come Carmelo Santini, manager artistico di primissimo livello, leale, sincero, onesto, che seppe stringere la mano con uguale attenzione a divi come Sinatra come all’ultimo orchestrale. Insomma “un vero signore della notte”.




 

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