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Viareggio, ecco “La Maschera ride”: la grande canzone dei 150 anni

di Simone Pierotti
Viareggio, ecco “La Maschera ride”:  la grande canzone dei 150 anni

Il nuovo brano ufficiale è firmato da Pacifico ed eseguito dagli Extraliscio. Un progetto della Fondazione Carnevale con La Nave di Teseo edizioni

25 gennaio 2023
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VIAREGGIO. Tre anni di silenzio, chiamiamolo così. Tre anni in cui sì, non sono mancate nuovi brani carnevaleschi senza però che nessuno potesse fregiarsi del titolo di canzone ufficiale. Era dal 2020 che l'albo era rimasto desolatamente vuoto, ma ora la Fondazione ha deciso di riprendere questa tradizione: è "La maschera ride" degli Extraliscio la nuova canzone ufficiale. L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa di presentazione generale del Carnevale al Teatro del Verme a Milano, dove un giovanissimo Arturo Toscanini diresse "I pagliacci" di Leoncavallo. La canzone, in realtà, era già stata svelata lunedì sul sito del Corriere della Sera, mentre su Libero era uscito l'altro brano presentato a Milano, il nuovo arrangiamento di "Festa di gioventù" che fu eletta canzone ufficiale del Carnevale di Viareggio nel 1953.

Sicuramente più carnevalesca e orecchiabile de "La famiglia digitale" di tre anni fa e di "Genoveffa" del 1989, con il ritornello che ricorda un tormentone estivo di venti anni fa come "Candela" di Noelia, "La maschera ride" è il frutto dell'ampia collaborazione tra la Fondazione Carnevale e la casa editrice La nave di Teseo, la storica rivista linus e l'etichetta discografica Betty Wrong Edizioni Musicali. La canzone è stata affidata agli Extraliscio, duo composto da Mirco Mariani e Massimo Conficconi che si esibiranno in apertura della sfilata del Martedì Grasso il 21 febbraio. "La maschera ride”, distribuito da Sony Music Italia), è un brano inedito con testo di Pacifico – nome d'arte di Luigi De Crescenzo, autore di "Sei nell'anima" di Gianna Nannini – e musica di Mirco Mariani e Moreno Conficconi, cantato da quest’ultimi insieme a Alessia Dalcielo. “Festa di gioventù” è invece il brano di Alfredo e Leonello Incerpi che ha rappresentato il Carnevale di Viareggio nel 1953: a distanza di settant'anni, Mirco Mariani riporta in auge questa canzone con un nuovo arrangiamento e la voce di Mauro Ferrara. Entrambi i brani sono accompagnati da un video prodotto da Betty Wrong e distribuito da Sony Music Italia, registrato nel Labotron e disponibile da oggi.

Ma come si è arrivati alla genesi di queste due canzoni? A raccontarlo in conferenza stampa è stata Elisabetta Sgarbi, fondatrice de La nave di Teseo e di Betty Wrong, sorella del sottosegretario alla cultura e critico d'arte Vittorio: «So che Marialina Marcucci, presidente della Fondazione Carnevale, voleva coinvolgermi – ricorda Sgarbi –. A metterci in contatto è stato il giornalista Alan Friedman. Abbiamo iniziato a scambiarci un sacco di messaggi, anche alle due di notte». La richiesta era precisa: coinvolgere un gruppo legato alla sua etichetta per scrivere la nuova canzone ufficiale. Ci siamo incontrate nella mia casa di famiglia a Ro Ferrarese, volevano una canzone gioiosa, allegra e irriverente con il vincolo di metterci alcune parole chiave legate a Viareggio e al suo Carnevale». È nata così "La maschera ride" anche se il titolo originale avrebbe dovuto essere "Viareggio in festa", già utilizzato in passato.

«Direi che la prova è stata superata con entusiasmo, i committenti erano contenti – aggiunge Sgarbi – sono felice di essere stata coinvolta in questo importante anniversario». In chiusura, qualche considerazione sull'affollata presenza di ieri: senza dubbio quella di Milano è stata una bella vetrina, soprattutto per la presenza di numerosi giornalisti – alcuni, per la verità, eccessivamente risentiti per quella che è stata solo una semplice dimenticanza, vale a dire concludere la conferenza stampa senza lo spazio per le domande della stampa, dettata dall'euforia del momento e senza alcun intento censorio.

Domande, peraltro, su argomenti già noti ai giornalisti viareggini arrivati a Milano in clima da gita scolastica con un pulmino messo a disposizione dalla Fondazione. Ecco, a voler essere pignoli è stata una conferenza utile più alla stampa milanese che a quella viareggina, che era già a conoscenza da un mese delle mostre e di altri eventi collaterali. Per carità: ubi maior, minor cessat.


 

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