Zucchero al concerto l’appello per la strage di Viareggio: «Ora servono verità e giustizia»
Il cantante mercoledì 20 luglio era al Summer Festival. Prima che le luci dell’immenso palco montato lungo le mura, come già per i Rolling Stones si spengano, lancia un appello
VIAREGGIO. Zucchero e la strage di Viareggio. Il cantante ha scelto di lasciar parlare la sua musica, i testi delle sue canzoni, il suo sound caldo e avvolgente. Poche, anzi pochissime le parole che Zucchero Sugar Fornaciari ha rivolto alle migliaia di fans che mercoledì sera lo hanno acclamato sotto le mura storiche di Lucca, per uno degli eventi più attesi del Lucca Summer Festival 2022, organizzato dalla Dalessandro&Galli. Ma alla fine è arrivato un messaggio chiaro: «Bisogna arrivare alla verità».
Tre ore di concerto quasi ininterrotto costruito con brani più recenti, cover di colleghi "che - confessa - avrei voluto scrivere io" e che ha raccolto in un album dal titolo "Discover", canzoni storiche, intime e scatenate, urlate a squarciagola. Interrotte solo due o tre volte da una manciata di parole. Poche, anzi pochissime, e quelle poche, per l’appunto, sono state all’insegna di Viareggio. Ad inizio e a fine esibizione: un cerchio che si chiude e che ha al centro la città di Burlamacco. All’ombra del monumento simbolo di Lucca, Zucchero, accompagnato da una band fantastica a larga rappresentanza femminile, ha infatti sorprendentemente salutato il pubblico presente con un provocatorio: «Ciao Viareggio», ironizzando - lui che la Versilia l’ha sempre bazzicata - sull’antico campanilismo tra lucchesi e viareggini. No, non si è sbagliato: sa perfettamente le dinamiche territoriali. Del resto vive a pochi chilometri e, dopo 64 tappe di un tour straordinario iniziato ad aprile che lo ha visto re indiscusso all’Arena di Verona, il bluesman italiano dal palco del Lucca Summer non la nega quella "sana e consapevole libidine" di sentirsi finalmente a casa. Pontremoli è a due passi e la costa versiliese è stata la sua seconda "patria": ci ha cantato, ci ha vissuto le notti, ne conosce il tessuto sociale e le ferite. Per questo, fedele al suo modo pungente se pur leggero di trattare le questioni politico-sociali, Zucchero - prima che le luci dell’immenso palco montato lungo le mura, come già per i Rolling Stones (e ieri sera per Blanco) si spengano, lancia un appello per una questione che gli sta a cuore: «Non dimenticatevi del disastro ferroviario di Viareggio. Bisogna avere la verità» . Ed è standing ovation. Inevitabile.