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La strage di Viareggio

Dalle fiamme della strage di Viareggio al premio. Il super pompiere: «Quella notte ha cambiato tutti noi»

Roy Lepore
Dalle fiamme della strage di Viareggio al premio. Il super pompiere: «Quella notte ha cambiato tutti noi»

All’ispettore dei vigili del fuoco Antonio Cerri l’onorificenza al Merito della Repubblica: «Con Marco Piagentini e Daniela Rombi mi sento spesso. Adesso mi auguro che i familiari possono avere giustizia»

06 giugno 2022
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Viareggio Il vigile del fuoco Antonio Cerri con il grado di ispettore esperto antincendio è il quarto viareggino ad essere stato premiato in Prefettura a Lucca con l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Prima di lui sono stati i colleghi capi distaccamento a Viareggio, Carlo Del Carlo, Marco Landucci, Giuseppe Bobo Bonuccelli a ricevere il riconoscimento. Tra le motivazioni che sono state sintetizzate nel consegnare il meritato premio a Cerri c’è stato il suo intervento fra gli altri in via dei Gergofili a Firenze nel 1993 in occasione dell’attentato di Casa Nostra, per l’alluvione di Lucca e come responsabile operativo tra i primi soccorritori sullo scenario del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 in via Ponchielli, dove hanno perduto la vita 32 persone.

Antonio Cerri, che è diventato un po’il simbolo del distaccamento viareggino, aveva ricevuto già altri attestati anche in passato per avere messo a repentaglio la propria vita salendo quella notte sulla Passerella in fiamme per rendersi conto di quello che stava accadendo a Viareggio. La Passerella poi è stata abbattuta per i danni subiti, e ora i viareggini sono ancora in attesa di un sottopasso che colleghi la periferia con il centro città.

«Facevo parte della “seconda uscita”, e non avrei mai creduto di dover fare una esperienza del genere – ricorda Cerri -: quella sera ero andato a lavoro anche se non stavo troppo bene, proprio per il fatto di essere di “seconda uscita”, con la speranza di avere avuto meno probabilità di uscire. Avevo anche il telefonino scarico, mi sono ricordato di questo fatto solo nel corso della notte, quando ho avvertito mia moglie: se mi avesse telefonato e avesse trovato spento, chissà cosa avrebbe pensato».

Due le squadre partite dalla caserma, ai primi bagliori nel cielo diventato rosso fuoco. «Una è andata in via Ponchielli – prosegue – noi invece abbiamo deciso di andare dalla parte di via Garibaldi, ed è stato un bene, perché così siamo riusciti a capire cosa stesse accadendo. Sono salito sulla Passerella ed ho visto che le fiamme venivano dalla ferrovia. Abbiamo avvertito la centrale e così alle una circa c’erano già sul posto rinforzi da Pisa, Lucca, Massa, Pistoia e poi da tutta Italia. Noi siamo tornati attraverso il cavalcavia Barsacchi in via Ponchielli e abbiamo iniziato a mettere in salvo più persone possibili. Purtroppo per molti non c’è stato nulla da fare. Da quella notte anche per noi è cambiata la vita. Speriamo che venga fatta giustizia».

Marco Piagentini, uno dei feriti più gravi della tragedia, è il presidente dell’associazione “Il mondo che vorrei”, di cui è diventata socia anche Dalia Gaber.

«Con Marco e Daniela Rombi, che ha perso la figlia giovanissima, ci incontriamo e parliamo, con la speranza che possano ottenere quello che attendono ormai da troppi anni. Il riconoscimento che mi è stato consegnato, lo condivido con tutti i colleghi, li ringrazio come, l’ex comandante Luigi Gentiluomo che aveva caldeggiato la mia candidatura. Rispetto ad altri che possono avere compiuto gesti anche più significativi del mio, ho il privilegio di far parte del Corpo dei Vigili del Fuoco, ed allora ho avuto questa opportunità di ricevere un premio. Quello che facciamo è a favore degli altri, perché è la nostra missione». Per questo motivo, speriamo che i lavori alla nuova Caserma in via Delle Darsene possano proseguire spediti, perché la caserma attuale dei vigili del fuoco sul viale Tobino è davvero in un pessimo stato ormai da anni. l


 

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