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Monte Altissimo, le cave tornano alla Henraux «Troviamo un accordo»

Tiziano Baldi Galleni
Monte Altissimo, le cave tornano alla Henraux «Troviamo un accordo»

03 novembre 2021
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Tiziano Baldi Galleni

Seravezza. Nella prima udienza dell’appello di secondo grado, che c’è stata ieri, il commissario degli usi civici di Roma (per Lazio, Toscana e Umbria) ha concesso alla società Henraux la sospensione della sentenza di primo grado dell’8 luglio dello scorso. Gli effetti di quella decisione sono quindi congelati, e i bacini di cava più importanti (fra cui le Cervaiole) al momento non saranno reintegrati fra le terre di uso civico della montagna di Seravezza. E quindi probabilmente rimarranno (prima della sentenza) ancora in disponibilità di Henraux. Il giudice del primo grado Pietro Catalani aveva infatti riconosciuto la natura collettiva (uso civico) di diversi mappali del Monte Altissimo negando ad Henraux la titolarità privata. E oltre alle Cervaiole, sono coinvolte cava Macchietta e Piastraio: un patrimonio inestimabile sia per l’oro bianco che nascondono quelle cime rocciose delle Apuane sia per il valore naturalistico. A sciogliere questo nodo sarà la successiva sentenza o, come molti auspicano, un accordo transattivo Comune di Seravezza che rappresenta la comunità della montagna di Seravezza (in assenza dell’Asbuc, l’amministrazione separata per i beni di uso civici) e la società del lapideo di Querceta amministrata da Paolo Carli. E proprio quest’ultima strada vuole percorrere la neo amministrazione.

«Era da aspettarsi una sospensione – dice il primo cittadino Lorenzo Alessandrini -. Perché la sentenza era scritta male e quindi presentava problemi di natura formale, ed era di difficile applicazione. Queste cose le ho sempre dette anche in campagna elettorale negli incontri. Tuttavia la decisione di oggi (ieri ndr) non pregiudica e non entra nel merito della sentenza di primo grado che ora dovrà essere di nuovo discussa, anche se auspichiamo ci si possa sedere a un tavolo per chiarire la faccenda».

Alla luce della sospensione Alessandrini non si sbilancia e spiega che l’unica cosa certa è che «al momento dunque impedisce la reintegra di quelle terre fra quelle di uso civico». Poi il sindaco specifica la prossima fase e il ruolo che avrà l’amministrazione. «Come rappresentate degli interesse dei frazionisti non svolgerò un ruolo di mediatore – continua Alessandrini – ma sarò il loro rappresentate. Questo è il mio compito per legge. Mi metterò a un tavolo per trovare un accordo, in armonia. Ma sarò l’avvocato del popolo con l’intenzione di sostenere gli interessi dei potenziali frazionisti». Già in passato fu trovato un accordo fra l’Asbuc e l’Henraux: prevedeva l’acquisto dell’ex scuola di Fabbiano da parte di Henraux che poi l’avrebbe donata alla montagna di Seravezza; un versamento di 50mila euro al Comune con cui sarebbe stata ristrutturata la struttura pubblica, e la cessione di 192 ettari di terreno di valore paesaggistico in favore dell’Asbuc, mentre rimanevano di natura privata(dell’Henraux) le aree su cui insistono i bacini di cava. La proposta di accordo però fu rigettata dai cittadini della montagna.

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