Il Tirreno

Versilia

Fossa dell’Abate come uno stagno Turisti in fuga per il cattivo odore

di Marco Pomella
Fossa dell’Abate come uno stagno Turisti in fuga per il cattivo odore

L’accordo per eliminare il problema c’è, ma a finanziarlo per ora è solo Camaiore Da Viareggio non sono ancora state messe a disposizione le risorse necessarie per risolvere il caso

21 luglio 2015
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CAMAIORE. Se per qualche motivo, passando di lì, non si getta un occhio in basso, comunque non si può fare a meno di notarle. Perché la puzza che sale dalla Fossa dell’Abate, tra Lido di Camaiore e Viareggio, è talmente intensa che è impossibile non farci caso. Colpa di tonnellate di alghe che stazionano, da giorni, alla foce della Fossa dell'Abate e che l'hanno trasformata in un inquietante lungo tappeto verde, interrotto qua e la solo da qualche bottiglietta di plastica o da altri rifiuti.

Da Camaiore arrivano solleciti ad agire con urgenza, ma a Viareggio non si muove nessuno. E il problema resta lì, sotto gli occhi dei turisti e a pochi metri dai bagnanti.

Pericoli per la salute, è bene dirlo subito, non ce ne sono. Difficilmente le alghe possono causare batteri dannosi per l’organismo umano. È vero semmai il contrario: le alghe presenti nella fossa contribuiscono a mantenere pulite le acque. Questo finché sono vive. Quando invece sono morte e galleggiano per giorni in acqua a dir poco putrida, il discorso è diverso. Pericoli veri e propri non ne portano, se non qualche possibile irritazione a pelli particolarmente delicate, ma di certo non è un bel vedere per residenti e turisti. E soprattutto non è un bell’annusare: a lungo andare la puzza diventa insopportabile.

Chi dovrebbe rimuovere quelle alghe? Lo chiediamo al sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto.

«Il problema – spiega – in questi giorni è particolarmente evidente. Ma non perché ci siano più alghe degli anni passati, ma semplicemente perché l’acqua bassa della Foce, a causa dell’estate particolarmente torrida, rende il fenomeno più evidente. Due mesi e mezzo fa – spiega il primo cittadino di Camaiore – abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il Consorzio di Bonifica e il Comune di Viareggio. L’accordo prevede che a rimuovere le alghe sia il Consorzio stesso, che poi le scarica in un bidone apposito da collocare lungo la Fossa dell’Abate, lato Viareggio, nei pressi del parcheggio delle auto. Lì dovrebbero rimanere per due-tre giorni, ad essiccare, e poi essere rimosse e portate in discarica dalla Sea. Il tutto per il 50% a spese del Comune di Viareggio, per il 50% del Comune di Camaiore. Ho provato a sollecitare interventi in tal senso, ma per ora non ho avuto alcuna risposta da Viareggio».

La sensazione è che da Viareggio non si voglia investire un euro sul progetto, e che il nuovo sindaco Giorgio Del Ghingaro non abbia compreso l’urgenza dell’intervento.

Allo stesso tempo Camaiore, che ha già anticipato 200mila euro circa per gli spandenti in mare contro l'inquinamento, non sarebbe molto propenso ad anticipare altri soldi. Per cui la domanda che sorge agli operatori commerciali e turisti della zona, ma anche a residenti e turisti, è se qualcuno, da Viareggio, si sia accorto che la stagione turistica è già abbondantemente iniziata e che il danno di immagine derivante da questa situazione rischia di fare danni ingenti.

Non resta che sperare che il bel tempo permanga, e che non ci sia uno di quegli acquazzoni estivi che, in pochi minuti, riverserebbe quella montagna di alghe in mare e sulle spiagge.

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