Sant’Anna ferita: danni per cinquecentomila euro
Volate vie le tegole del tetto della chiesa e della cappellina intitolata a Anna Pardini, la più piccola vittima della strage. Partita una raccolta fondi per salvare il Parco della Pace
SANT’ANNA DI STAZZEMA. La forza della Natura non guarda in faccia a nessuno. È così la tempesta di vento che tra mercoledì e giovedì notte ha devastato la Versilia ha anche violato i luoghi della memoria di Sant’Anna di Stazzema, del Parco Nazionale della Pace, lasciando quasi intatto tutto il bosco intorno. Come se la tempesta avesse calcolato con freddezza i suoi obiettivi. E uno ad uno li ha raggiunti tutti: la chiesa e la sua piazzetta (famosa per il girotondo dei bambini prima dell’Eccidio), la via Crucis, la lapide con i nomi delle vittime della strage, la cappellina intitolata ad Anna Pardini, il cimitero, e il Centro di accoglienza.
Sabato scorso si sarebbe dovuto inaugurare la cappellina dedicata ad Anna Pardini, la più giovane delle vittime di Sant’Anna, uccisa a 20 giorni di età dai soldati tedeschi. La cappellina era stata appena restaurata con i soldi elargiti dal Ministero degli esteri italiano e quello tedesco. Oggi è disastrata. Le piastre di pietra di Cardoso che ricoprivano il tetto sono un puzzle in mille pezzi; sbriciolate e sparpagliate a terra sull’asfalto. Insieme alla carta catramata. Ma questo è soltanto il più evidente dei danni, quello che si nota appena si arriva nel centro del paese. E’ tutto il paese e, più su, anche il Monumento ossario ad aver subito danni.
Il Comune e di Stazzema ha già fatto una stima grossolana dei danni a Sant’Anna: circa 500 mila euro come annuncia il sindaco Maurizio Verona. «Forse la cosa che ferisce di più è la foto di Enrico Pieri (presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna ndr) davanti alla lapide fatta a pezzi dal vento – spiega Verona - Simbolicamente rappresenta in che stato si trova oggi Sant’Anna». E infatti se si procede, tutt’intorno alla cappellina, nella piazza anch’essa intitolata ad Anna Pardini, ci sono gli alberi strappati dalle radici, accasciati a terra. Non meno lesionata la chiesa del paese. A fargli da perimetro ci sono un cumulo di cocci rossi. Anche il tetto è stato in parte scoperchiato. Il Museo della resistenza è ormai chiuso da giovedì, e anche le visite delle scolaresche sono state interrotte. «Non ci sono le condizioni per tenerlo aperto e per effettuare le visite in sicurezza – dice Verona - Anche perché la via Crucis che porta al Monumento Ossario è interrotta in più punti a causa degli alberi caduti sul sentiero». I pali segnaletici sui sentieri sono divelti; le bandiere dell’Italia e dell’Europa all’ingresso del Parco sono schiacciate dai rami e dal peso di due enormi alberi.
Qualcuno – i pochissimi residenti di Sant’Anna – sta provando a reagire. Incontriamo una donna che con una carriola a mano porta via la legna già tagliata. Mentre Siria Pardini, superstite e sorella di Anna Pardini, è sotto la cappellina e guarda incredula. Poco più sopra giace a terra la lapide grigio scura, con incisi i nomi di tutte le vittime.
L’associazione Martiri di Sant’Anna ha lanciato un appello per ricostruire Sant’Anna. Mentre il sindaco di Stazzema si è già appellato al Presidente della Repubblica, ai ministri degli esteri e dei Beni Culturali, e al presidente Rossi.
«Abbiamo messo a disposizione un conto corrente – sottolinea Verona - per sostenere la rinascita del Parco Nazionale della Pace». Il numero è IT06L0872670250000000730185 - Banca Versilia Lunigiana Garfagnana - Agenzia Pontestazzemese - causale "Salviamo il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema".
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