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L'intervista

Da Viareggio al mondo: il dj Andrea Paci racconta la sua città e i sogni per il futuro

di Donatella Francesconi
Da Viareggio al mondo: il dj Andrea Paci racconta la sua città e i sogni per il futuro

Andrea Paci, 30 anni, dj fresco di collaborazione con Jennifer Lopez. Il prossimo sindaco: ascolti e non prometta invano

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VIAREGGIO. Dal Carnevale di Viareggio alla collaborazione con Jennifer Lopez, appena iniziata: ritratto di un trentenne che porta nel mondo anche il nome della sua città. Con Andrea Paci, 30 anni tondi tondi, inizia una serie di interviste con i rappresentanti della fascia di età 30-40 anni che a Viareggio “fanno cose, vedono gente” per dirla con Nanni Moretti. Fanno ma non contano, considerati “pischelli” a vita e poco importa se sono scienziati o artisti. Parole in libertà, sul futuro che Viareggio si gioca da qui alle prossime elezioni amministrative, più “io speriamo che me la cavo” invece che “al mio via scatenate l’inferno”.

Hai iniziato a smanettare sul mixer a 16 anni e non hai più smesso. Per un sedicenne di oggi vedi le stesse possibilità che hai avuto tu?

«Assolutamente no. Sono cambiati i tempi, le mode, le possibilità economiche. E la crisi si sente anche in questo settore. Senza contare che alla fine degli anni Novanta Viareggio era un po’ meno stretta nella morsa dei divieti. Basti pensare all’esperienza del Vialone. Siamo partiti dalle feste dei locali, passando dall’esperienza del Croda che portava a Viareggio pullman di ragazzi. E ora? La zona delle due Marine non è né carne né pesce: è o non è dentro il Parco? Questo è il nodo da sciogliere. Intanto, la realtà è che quello che si faceva a fine anni Novanta, inizio Duemila, oggi non si fa più».

L’alternativa, se c’è, qual è?

«L’alternativa è andare via da Viareggio. Io, per esempio, sto lavorando molto molto bene con il “Boccaccio” a Pontedera. Se un ragazzo/a vuole fare deve andare via. In Italia ci sono ancora località dove si continua ad investire sul turismo. Qui no. Qui manca un ragionamento a monte: cosa si vuole fare e per chi. Basti pensare a cosa accade sull’Adriatico, dove ti vendono come fosse oro servizi, strutture, parchi a tema, parchi di divertimento e si inventano anche le feste».

A Viareggio, invece?

«L’elite la gestisce Forte dei Marmi, sul turismo giovane si è buttato Lido. Mentre a Viareggio non hai servizi per le famiglie, non ti proponi per i giovani...E allora: cosa si vuole fare? La riviera adriatica pullula di posti letto. Qui, invece, se appena vuoi proporre un evento significativo il sistema della ricettività va in tilt...A Cento, per Carnevale, organizzano un servizio speciale per i camperisti? E Viareggio? Questa è una città che deve capire cosa vuole fare».

Avete tra i 30 ed i 40 anni, c’è un bel gruppo di uomini e donne che nel proprio settore fa e fa bene. Ma quanto contate in città?

«Conti se sei legato politicamente, se hai la tessera giusta.Altrimenti, niente. In Fondazione Carnevale, per esempio, sono tutti tesserati e ci sono persone che non hanno competenze in materia di Carnevale. E nei consigli, comunale o quelli delle società, non ci sono giovani sotto i 30 anni, tranne Chiara Romanini».

Allora dì la tua: quali caratteristiche per il prossimo sindaco?

«Serve una persona che ascolti tutti e bene e che non prometta ciò che non può mantenere. Ma sono disilluso: peggio che commissariati non potevamo finire. Ora il piatto è allettante: si riparte da zero da un doppio fallimento, quello del centrosinistra che ha perso le elezioni del 2008 e quello del centrodestra che non è riuscito a governare. E ora tutti ci provano».

Un ingrediente vincente che vedi come indispensabile...

«Competenza e professionalità. Che a Viareggio non mancano. Come per l’annosa questione della ricerca degli sponsor per le nostre manifestazioni: è questione di avere le persone giuste nel posto giusto, persone che sappiano fare quello che debbono fare. Siamo nel 2012: non ci si può improvvisare! Vale anche per chi amministra».

Sul Carnevale giochi in casa: che edizione sarà quella del 2013?

«Non avere la manifestazione di apertura con i fuochi e tutto il resto è devastante. Ho un’idea che voglio proporre in questi giorni: incontriamoci con i commercianti della Passeggiata e quelli delle zone limitrofe per capire se è possibile organizzare qualcosa a loro spese. È mai possibile che i commercianti e gli albergatori sull’Adriatico possono pagare il concerto Rai di fine anno e a Viareggio non ci si può mettere insieme neppure per la cerimonia di apertura della manifestazione più importante che abbiamo?».

Nonostante tu ti dica sfiduciato, hai deciso di diventare padre. Cosa immagini per Viola, tua figlia?

«Volevo un figlio e ho trovato la persona giusta. Viola, 19 mesi, è una bambina speciale: ha la sindrome di Down e noi l’abbiamo accolta come un dono. Per lei mi aspetto una Viareggio migliore. Vorrei raccontarle com’era questa città quando ero ragazzo io e che non ho smesso di credere che possa tornare almeno in parte così. Basta crederci».

Un regalo dal dj Paci al prossimo sindaco di Viareggio: un’idea per la prossima estate?

«Basterebbe un Carnevale estivo fatto bene. Il prodotto l’abbiamo in casa, sarebbe sufficiente lanciare una promozione vera. efficace. Solo che su questo fronte manca un ufficio addetto. E sarebbe sufficiente puntare su un assessorato al turismo che decida di puntare su una persona a questo delegata, che possa parlare per il Comune in giro per il mondo. Le formule si trovano, se le cose si vogliono fare...Volere è potere».

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