Medaglia d'argento al merito civile per Seravezza
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RESISTENZA. Una formazione partigiana sulle Alpi Apuane2 MINUTI DI LETTURA
SERAVEZZA. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto lo scorso 21 aprile, proprio in prossimità della Festa della Liberazione: presto il comune di Seravezza si potrà fregiare della medaglia d'argento al merito civile, in ricordo delle atrocità sofferte dai nazifascisti durante la Resistenza ma anche dell'aiuto e della solidarietà data agli sfollati nel tremendo inverno 1943-1944. Una medaglia che arriva 31 anni dopo quella d'oro al valor militare concessa al Comune di Stazzema, in ricordo dell'eccidio e come riconoscimento a tutta la Versilia per la lotta di liberazione. Nel caso di Seravezza, la motivazione spiega che «durante il secondo conflitto mondiale, il piccolo centro a ridosso della linea Gotica subì continui rastrellamenti, bombardamenti e atroci rappresaglie che causarono numerose vittime civili e distruzione di edifici pubblici e privati. La popolazione, pur colpita da spietati eccidi, seppe affrontare con generosa solidarietà e coraggio gli eventi bellici, dando esempio di spirito di sacrificio e amor patrio». Fin qui le parole altisonanti del decreto presidenziale. Ma, dietro queste, ci sono storie di individui e famiglie spazzate via dalla guerra: non solo partigiani ma anche civili, che furono passati dalle armi dai tedeschi soprattutto nei paesi della montagna. Senza dimenticare la distruzione quasi completa di Ripa e Corvaia, il danneggiamento del centro storico del capoluogo e il terreno minato della piana. Nonostante questo, non mancò mai l'aiuto a chi fuggiva dalle atrocità belliche e dai territori ancora sotto il controllo dei nazifascisti. Caso esmplare quello ricordato da Giovanni Cipollini, presidente dell'Anpi Versilia e autore del "dossier" presentato al ministero per la concessione del riconoscimento: «I partigiani - ha ricordato - aiutarono a tenere aperto un sentiero da Antona ad Azzano, grazie al quale 4mila persone riuscirono a passare in territorio liberato. E proprio a Seravezza ebbero il primo conforto». La medaglia al merito (a differenza di quella al valore), va a premiare una serie di comportamenti nel loro complesso e non un atto preciso. Comportamenti che si prolungarono nel tempo: il territorio seravezzino, infatti, fu tagliato letteralmente in due dalla Linea Gotica per 7-8 mesi, mentre molti abitanti venivano deportati nei campi in Germania e altri ancora si univano alle formazioni partigiane o all'esercito in lotta contro l'invasore. «È probabile - spiega l'assessore uscente alla cultura Franco Carli - che l'onoreficenza venga consegnata dal presidente della Repubblica in occasione della festa del 2 giugno». In ogni caso sarà l'amministrazione che uscirà dalle urne il 15 e il 16 maggio a ritirare la medaglia.
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