Il Tirreno

Toscana

La misura

Reddito di cittadinanza per undicimila persone in Toscana: l’interesse del turismo e le nuove regole – Cosa c’è da sapere

di Libero Red Dolce
(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

La Regione ha individuato la platea dei beneficiari: non sarà cumulabile con altri sussidi. E chi non accetterà un impiego considerato congruo dagli uffici non ne avrà più diritto

4 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Una platea di 11.000 potenziali beneficiari in tutta la Toscana e l’interesse crescente del mondo del turismo nella misura, con le associazioni datoriali che negli incontri avuti con la Regione hanno intravisto un’opportunità concreta nel nuovo Reddito regionale di reinserimento lavorativo. Non solo turismo e strutture ricettive, però: la misura guarda anche alla formazione per la manifattura, l’elettromeccanica, l’informatica, la nautica e la farmaceutica, settori nei quali si registrano oggi importanti fabbisogni di personale qualificato.

In questo contesto, la Regione Toscana presenta ufficialmente il nuovo strumento, una misura inedita nel panorama italiano che unisce sostegno economico e politiche attive personalizzate rivolte ai disoccupati. «Si tratta di un intervento che sostiene il reddito, ma soprattutto favorisce il passaggio da un impiego che non c’è più a una nuova e buona occupazione», hanno sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani e il neo assessore regionale al Lavoro Alberto Lenzi illustrando i dettagli dell’iniziativa a Palazzo Strozzi Sacrati. Il reddito sarà introdotto in via sperimentale e diventerà operativo da gennaio 2026.

Chi potrà beneficiarne

Destinatari della misura saranno i lavoratori disoccupati residenti in Toscana, con esperienza lavorativa pregressa e Isee inferiore a 15.000 euro, che abbiano esaurito i periodi di sostegno al reddito come Naspi o Dis-coll, oppure che – pur avendo versato contributi – non possiedano i requisiti sufficienti per accedere a tali ammortizzatori.

L’importo previsto è di 500 euro al mese, per un periodo massimo di nove mesi. Non si tratta però di un assegno “libero”: l’erogazione sarà subordinata al rispetto di un meccanismo di condizionalità che prevede l’impegno concreto del beneficiario nella ricerca attiva di lavoro, la partecipazione a percorsi formativi e orientativi concordati con i Centri per l’impiego e la firma del Patto di servizio personalizzato. In questo documento verranno definiti obiettivi, risultati attesi, sostegni necessari e tempi di realizzazione.

La platea iniziale

Per avviare il nuovo Reddito la Regione ha stanziato 22.994.642,20 euro, risorse proprie allocate nell’annualità 2026 del bilancio 2025-2027. La gestione sarà affidata ad Arti, l’Agenzia regionale Toscana per l’impiego, che garantirà l’uniformità applicativa della misura, la lavorazione delle domande, l’istruttoria, i pagamenti e il raccordo con i servizi sociali territoriali. Sarà inoltre competente per la rendicontazione finale delle risorse.

Secondo le stime fornite da Irpet, il reddito di reinserimento potrebbe raggiungere una platea potenziale di oltre 11.000 persone, molte delle quali in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica.

La formazione

L’assessore Lenzi, nei suoi primi incontri istituzionali, ha già discusso la misura con sindacati e associazioni datoriali. La risposta, spiegano dalla Regione, è stata positiva, soprattutto nelle realtà che faticano a reperire figure professionali per la stagione o per i picchi produttivi.

I corsi e i percorsi proposti saranno modulati sulla base delle competenze richieste dal mercato del lavoro, con un’attenzione particolare ai settori strategici per l’economia regionale: turismo e ristorazione, certo, ma anche filiere tecnologiche e manifatturiere che stanno attraversando una fase di trasformazione e hanno bisogno di nuovi profili con competenze aggiornate.

«La Toscana si conferma protagonista nelle politiche attive del lavoro, diventando un punto di riferimento nella costruzione di un welfare moderno», ha dichiarato il presidente Giani.

L’iniziativa, evidenzia, non fornisce soltanto un sostegno economico minimo nel periodo di transizione occupazionale, ma accompagna i lavoratori in percorsi personalizzati che mirano a un rientro stabile e qualificato nel mercato del lavoro. Per garantire l’efficacia dello strumento, il settore Lavoro della Regione produrrà report trimestrali per monitorare l’andamento della misura e introdurre eventuali correttivi.

Le incompatibilità

Il Reddito regionale di reinserimento lavorativo non potrà essere cumulato con altre misure nazionali di sostegno, come l’assegno di inclusione. Un elemento che, secondo la Regione, serve a evitare sovrapposizioni e a garantire una maggiore equità nell’accesso alle risorse.

I beneficiari sottoscriveranno un patto per l’attivazione. Se durante il periodo verrà offerto un posto di lavoro che è ritenuto congruo dagli uffici, rispettando ad esempio i chilometri di distanza dalla residenza previsti dalla norma, allora il sussidio sarà interrotto.

Primo piano
La misura

Reddito di cittadinanza per undicimila persone in Toscana: l’interesse del turismo e le nuove regole – Cosa c’è da sapere

di Libero Red Dolce
Economia
Toscana

Meeting della nautica, Marco Massabò (l’ad Cantieri di Pisa): «Il Canale dei Navicelli ora deve crescere»