Nomine Adsp, la palla ora passa al ministro Salvini
Saltata ancora una volta la commissione competente del Senato che doveva ratificare le nomine di undici presidenti di autorità di sistema portuale. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “La pazienza a un termine”
Niente da fare, neanche stavolta. Per il secondo giorno consecutivo la seduta dell’ottava commissione del Senato (ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica) che avrebbe finalmente dovuto esprimere il voto favorevole sui nomi di undici presidenti delle Autorità di sistema portuale proposti dal Ministro Salvini è stata sconvocata.
Così la votazione, già all’ordine del giorno della seduta di martedì scorso e che era stata ufficialmente rinviata prima al giorno successivo per motivi di tempo e poi ad oggi, è nuovamente saltata. Da qualche parte si sostiene che si è trattato di “sconvocazioni” di natura tecnica, con i commissari impegnati in Aula, mentre da altre parti l’ennesimo rinvio altro non è che la conferma dei contrasti in seno ai partiti di Governo che non avrebbero ancora trovato la quadra sulla composizione complessiva degli enti portuali italiani, che riguarderebbe adesso i nomi dei segretari generali.
Così, gli undici papabili, Davide Gariglio (Livorno), Raffaele Latrofa (Civitavecchia), Eliseo Cuccaro (Napoli), Francesco Mastro (Bari), Bruno Pisano (La Spezia), Francesco Rizzo (Messina), Annalisa Tardino (Palermo), Matteo Gasparato (Venezia), Paolo Piacenza (Gioia Tauro), Giovanni Gugliotti (Taranto) Francesco Benevolo (Ravenna) e Domenico Bagalà (Cagliari), restano tra color che son sospesi anche se con l’incarico di commissari straordinari.
Ma la situazione comincia a pesare sotto il profilo politico e il primo a prendere posizione è lo stesso Ministro competente, Matteo Salvini. ''Conto che le nomine dei presidenti delle Autorità portuali da me indicate da mesi e da mesi ferme in commissione al Senato per motivi che mi sfuggono – ha detto a margine del Forum Internazionale di Conftrasporto - o vengono partorite dal Senato in questi giorni o vengono partorite dal Ministro. Perché la pazienza ha un termine e le Autorità portuali hanno assolutamente necessità di essere in pieno carico nel loro complessivo''.
''Su una riforma della governance delle Autorità portuali – ha poi aggiunto riferendosi alla nuova normativa di settore che approderà in Parlamento nelle prossime settimane - io sono un autonomista e federalista, ma altro paio di maniche avere una cornice comune dei miliardi di euro che stiamo investendo per evitare che le sedici Autorità Portuali spendano senza un coordinamento e senza un'idea e una visione comune. Ogni porto deve avere la sua principale vocazione, se tutti fanno la stessa cosa ci andiamo a schiacciare i piedi''.
