Il Tirreno

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La protesta

La Toscana si ribella alla guerra: sciopero, cortei e occupazioni – Il racconto città per città

di Francesca Ferri

	Proteste a Livorno, in alto a Pisa (Galilei) e in basso sulla Fi-Pi-Li (fotoservizio Stick)
Proteste a Livorno, in alto a Pisa (Galilei) e in basso sulla Fi-Pi-Li (fotoservizio Stick)

Una mobilitazione senza precedenti, migliaia di manifestanti pacifici lungo tutta la regione: bloccati l’aeroporto di Pisa, l’A12, la Fi-Pi-Li, il porto di Livorno e i treni

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La Global Sumud Flotilla ha un equipaggio a terra di migliaia di toscani e toscane. Da Firenze a Livorno, da Massa a Pisa, la Toscana ha fatto sentire il proprio supporto alla missione umanitaria bloccata dall’intervento di Israele, e, in generale, al popolo palestinese. Lo ha fatto non limitandosi ad aderire allo sciopero indetto da Cgil e Cobas-Usb, ma scuotendo la tranquillità della giornata con azioni dirompenti, impossibili da ignorare: dall’occupazione della pista dell’aeroporto di Pisa al blocco del porto di Livorno, dall’occupazione della ferrovia a Massa e a Firenze al blocco dell’autostrada a Pisa e della superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Aerei, treni, navi e veicoli fermi, passeggeri e merci bloccati. La regione si è fermata per far marciare la protesta e il suo messaggio di pace.

La giornata di proteste è iniziata prestissimo, a Livorno. Alle 6 di mattina manifestanti dell’Usb hanno occupato la carreggiata al varco Zara del porto con transenne e piccoli falò. Lunghe file di auto e tir hanno cominciato a formarsi. Ma era solo l’inizio. Mentre in mattinata a Livorno si muovevano due cortei, quello della Cgil e quello degli studenti, alle porte della città l’occupazione si allargava all’Aurelia. Lo scalo passeggeri è tornato operativo solo verso le 16.

Non meno forte la protesta a Pisa, dove le persone si sono mobilitate su fronti diversi. Già da giovedì sera gli studenti della Scuola Normale Superiore hanno occupato l’istituto in segno di protesta contro la collaborazione con università israeliane. Era solo l’inizio. Il corteo pro Palestina ha prima sfilato per la città e poi verso le 11 si è riversato sull’autostrada A12 e poi sulla Fi-Pi-Li. La fotografia dei manifestanti a cavalcioni dello spartitraffico sarà una delle immagini emblematiche della giornata. Ma non la prima della lista.

A Pisa, infatti, si è arrivati a bloccare l’aeroporto. Poco prima delle 15,30 alcuni manifestanti hanno forzato i cordoni di sicurezza e sono entrati nel piazzale, sventolano bandiere della Palestina e scandendo slogan intorno agli aerei. Scalo bloccato per circa mezz’ora e ripercussioni sul traffico aereo per tutto il giorno.

Dagli aerei ai treni. A Massa, oltre al serpentone che ha visto sfilare in città migliaia di persone, poco prima delle 11 sono stati occupati i binari della linea ferroviaria Genova-Roma. Circolazione ko per ore.

Stesso copione a Firenze, che già giovedì sera aveva risposto all’abbordaggio di Israele alla Flotilla occupando i binari alla stazione di Santa Maria Novella. Oggi, 3 ottobre, i manifestanti hanno invaso la sede ferroviaria all’altezza del cavalcavia delle Cure, paralizzando la linea per Roma. Intanto in città 100mila persone, secondo la stima della Cgil, hanno sfilato dietro allo striscione “Fermiamo il sionismo con la Resistenza” e cantando “Bella ciao”. Hanno aderito anche il Pd toscano e Avs. Nel pomeriggio alcuni manifestanti hanno raggiunto il Centro tecnico federale della Figc a Coverciano, sede dei ritiri della Nazionale italiana di calcio, per chiedere che non si giochi l’amichevole Italia-Israele in programma il 14 ottobre a Udine.

Blocco anche all’Interporto di Gonfienti a Prato, oggi pomeriggio, mentre la mattina 2mila manifestanti, tra cui tantissimi studenti delle superiori, hanno sfilato con una maxibandiera della pace.

Stessa bandiera usata dai 5mila manifestanti di Lucca. Per gli organizzatori è stata «la mobilitazione più partecipata degli ultimi 50 anni in città».

Studenti protagonisti a Pistoia, il cui corteo è stato aperto da uno striscione di 30 metri con i nomi dei bambini uccisi a Gaza, realizzato dall’istituto Petrocchi. E a Grosseto, che ha visto la partecipazione di 1.500 persone, e tra di loro moltissimi studenti arrivati da tutta la provincia.

Cortei, striscioni e bandiere della Palestina anche a Piombino e Cecina


Di seguito i punti chiave della giornata e la nostra diretta 


I punti chiave: cosa è successo


Il racconto dalle città

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