TERRICCIOLA. Alla Toscana deve tutto, rimarca. Perché se siamo ciò che mangiamo da piccoli, i ricordi vanno al pane con l’olio. Parola di Chiara Francini. Lo dice dal palco di “ Dialoghi in Borgo” la rassegna promossa da Il Tirreno e dal Comune di Terricciola nel borgo sulle colline della provincia di Pisa e che fino al 12 ottobre porterà sul palco attrici, comici (domani, domenica 7 settembre, alle 18,30 è la volta di Jonathan Canini), scrittori e volti noti della scena nazionale.
Attrice di cinema, piccolo schermo e teatro, conduttrice e scrittrice, autrice di romanzi molto apprezzati, tra cui “Le querce non fanno limoni” (Rizzoli, 2025), il suo ultimo lavoro che è alla settima ristampa. Ma niente etichette perché, precisa, «sono una donna, posso fare tutto».
Con il suo consueto piglio ha dialogato con Tommaso Silvi, della redazione web del Tirreno, prima delle parole del sindaco Matteo Arcenni.
Il libro
L’ultimo romanzo, dicevamo, con il titolo che riprende una frase che «mi diceva sempre mia mamma». Un libro che racconta «due periodi che hanno devastato e cambiato l’Italia e gli italiani: il ventennio fascista, la Seconda guerra mondiale e gli anni di piombo. La grande storia che si lega alle piccole storie che, come spesso accade, poi fanno la Storia». Storie di chi resiste: «Resistere significa non aver paura di guardarsi dentro e comprendere che ciò che si ritiene giusto passa sempre dal sacrificio».
Il mondo di oggi
Dall’ultimo romanzo all’attualità, quella che rimbalza dai social al sociale: i forum sessisti finiti al centro del dibattito pubblico: «Un fatto grave, ma un problema sociale è sempre culturale – riprende Francini –. Le donne oggi sono creature nuove, tradizionali e moderne; quindi – come succede nel mondo degli animali, che quando vedono qualcosa che non riconoscono e di cui hanno paura attaccano – esattamente fa il maschio nei confronti della donna di oggi. Un problema culturale che diventa sociale perché manca un’alfabetizzazione: l’uomo deve imparare un alfabeto per saper leggere questa straordinaria creatura che è la donna oggi».
“La mia Toscana”
Ironica, pungente, solare mentre si riprende con il pubblico: «Ma per quanto successo si possa avere, siamo quello che si è mangiato da piccoli. Il pane con l’olio – l’esempio –. Tutto quello che sono lo devo alla Toscana: ironia, sarcasmo, la visione dolce amara della vita», sottolinea dopo il giro nel cuore del borgo («piccolo paniere di delizie fermo nel tempo che ricorda da dove vengo io»).
Gli aneddoti
Dagli inizi della carriera in una famiglia «pragmatica» («l’obiettivo era il mutuo…») al viaggio verso Roma, passando per le curiosità: «Ah, il mio compagno ( Frederic Lundqvist, ndr) non è un calciatore come si legge in giro: è un omonimo, in realtà non sa nulla di calcio, ma oramai è rassegnato. E quando va dal meccanico che gli dicono qualcosa del calcio, fa finta di nulla e incassa lo sconto. Come ci siamo conosciuti? Grazie a dei gommini…19 anni fa».
In coda il futuro prossimo: «Ora ci sono altre tappe per il romanzo; ricomincerò poi con Coppia aperta quasi spalancata, poi con il mio monologo Forte e chiara da febbraio. E a dicembre uscirò su Rai 1 con la Voce di Cupido e a gennaio al cinema con un altro film».