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«Più ruolo ai sindaci nella nuova legge sui porti»
Nel corso delle audizioni in Senato dei designati presidenti delle Adsp, il presidente della commissione trasporti di Palazzo Madama, Claudio Fazzone, ha anticipato che nella ennesima legge di riforma dovrà essere armonizzato il rapporto tra gli enti portuali e le realtà territoriali
LIVORNO. La prossima legge di riforma annunciata da mesi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, l’ennesima per regolamentare le attività all’interno dei porti, potrebbe rivedere un ritorno importante del ruolo dei comuni sede delle Adsp. Lo ha fatto comprendere il presidente della commissione trasporti del Senato, l’onorevole Claudio Fazzone, al termine delle audizioni svoltesi nella tarda mattinata di ieri, 22 luglio.
Fazzone ha affrontato l’argomento al termine dell’intervento del designato presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Raffaele Latrofa. Non appena il prossimo numero uno dell’ente di Civitavecchia ha concluso la sua audizione, il senatore Fazzone, rimarcando l’importanza di portare a completamento i lavori previsti dalle risorse messe a disposizione per quella specifica autorità di sistema, ha affrontato il problema dei rapporti tra enti e istituzioni locali.
«È necessario armonizzare il rapporto tra le Adsp e i comuni di riferimento – ha affermato – e la nuova legge non può escludere la partecipazione dei sindaci delle realtà dove ricade l’ente portuale. Bisogna correggere un errore commesso nel passato attraverso l’esclusione dei sindaci dal processo decisionale. Ci deve essere poi un’integrazione tra la capacità economica e occupazionale di un porto e la comprensione del peso dei servizi che svolge un ente all’interno di una città di riferimento, che magari è una media realtà che non può sopportare le spese conseguenti ad un determinato traffico».
Quali saranno, dal punto di vista normativo, gli sviluppi delle anticipazioni fornite dal presidente della commissione trasporti del Senato? Difficile a dirsi. Certo, volendo interpretare le sue parole verrebbe da pensare ad un ritorno alle origini. La Legge 84/94, poi riformata nel 2016, prevedeva infatti un ruolo specifico dei sindaci anche nella designazione dei presidenti delle autorità portuali, con i primi cittadini che potevano dire la loro circa la famosa “terna” di nomi sulla quale venivano poi chiamati ad esprimersi Regione e Ministro competente. Non è escluso, da questo punto di vista, un ritorno al passato.