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La nomina

Porti, Latrofa presidente a Civitavecchia: la Camera approva

di Maurizio Campogiani

	Raffaele Latrofa
Raffaele Latrofa

Per l’ex vicesindaco di Pisa, 18 voti favorevoli dalla commissione trasporti, poste e telecomunicazioni. Paroli ottiene invece 21 “sì”

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Adesso è solo questione di giorni. La IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, con 18 voti favorevoli, due astenuti e quattro contrari, ha espresso parere favorevole alla nomina dell’ex vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, a presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionali. Nel corso della stessa seduta, la commissione, con 21 voti favorevoli, un astenuto e nessun contrario, ha dato il via libera alla nomina dell’ex segretario generale di Livorno, Matteo Paroli, a presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, dove svolge già il ruolo di commissario straordinario.

Intanto, a Civitavecchia si parla dell’annuale relazione della Corte dei conti inviata al Parlamento. Un documento non particolarmente benevolo per chi ha gestito l’ente nel corso del 2023. Infatti, nelle otto pagine di conclusioni, al di là di alcuni elementi positivi come l’avanzo finanziario, il risultato di amministrazione e il patrimonio netto che mostrano saldi positivi, a differenza del risultato economico chiuso in negativo, vengono evidenziate una lunga serie di criticità.

Tra queste, quella riguardante il licenziamento dei quattro dirigenti. Tutti e quattro presentarono ricorso, ma solo per uno è arrivato il pronunciamento dei tribunali. E viene infatti segnalato che uno di loro ha vinto sia di fronte al Tar che di fronte al Consiglio di Stato, con le due sentenze che hanno condannato l’ente a reintegrarlo in servizio e a pagare il periodo di un anno e mezzo nel quale era stato fuori da Molo Vespucci, con aggravio di spese. Una puntualizzazione che lascia supporre che la vicenda potrebbe avere un ulteriore seguito.

Vengono poi snocciolati i dati sui traffici, con la conferma del calo del tonnellaggio complessivo del 6,3% e un aumento del settore passeggeri dovuto solo al traffico crocieristico, in straordinaria ripresa dopo la durissima crisi conseguente al Covid. La relazione si sofferma poi sulla annosa vicenda del navettamento dei crocieristi, rilevando come l’Authority non sia stata particolarmente sollecita nel dar seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del gennaio 2023 che la obbligava a indire una nuova gara, conclusa nel marzo scorso, e su quella della Pas, società in house di Molo Vespucci che si occupa della security all’interno dello scalo marittimo. La relazione ricorda le rilevanti criticità, risalenti nel tempo, relative soprattutto all’ingente costo dei servizi forniti rispetto ai valori di mercato, segnalato anche nelle ispezioni del Ministero competente e dell’anticorruzione.

Nello specifico, la dottoressa Prislei segnala al Parlamento la decisione assunta dall’ente di procedere con un nuovo affidamento alla Pas per il prossimo triennio, estendibile al quinquennio, condizionandolo all’implementazione di una serie di azioni di efficientamento da avviare nell’immediato. Evidenzia, però, che le argomentazioni non appaiono sufficienti a superare le perplessità più volte manifestate in ordine al rilevante costo dei servizi e che la motivazione della congruità economica di un affidamento in house non si può fondare su una generica convenienza, ma deve essere sostenuta da una dettagliata analisi dei dati di confronto con i costi di mercato, inclusi quelli storici relativi al servizio.

Ancora una volta, poi, come in passato, l’Authority viene bacchettata per la scarsa consistenza del fondo rischi, pari a 25,5 milioni di euro e il valore del contenzioso, stimato alla data del 31 dicembre 2023, a oltre 273 milioni. In ultimo, un altro elemento di preoccupazione per la Corte, anche questo già segnalato nelle relazioni precedenti, riguarda l’esatta valutazione dei residui attivi e passivi che hanno una notevole consistenza negli esercizi finanziari. Nella relazione si chiede il riaccertamento e la eventuale cancellazione dei residui, soprattutto quelli più vecchi, considerato che appaiono troppo consistenti. La Corte, al riguardo, invita l’ente a «un attento monitoraggio di tali rilevanti poste, che condizionano l’attendibilità del rendiconto e la ragionevolezza del risultato di amministrazione».

Infine, il capitolo concessioni: «Dall’esame dei rapporti concessori in corso nei tre porti – si legge nella relazione – risultano presenti ritardi nell’avvio delle nuove procedure di aggiudicazione con conseguente utilizzo dell’istituto della proroga per tempi lunghi. Pertanto, si ribadisce la necessità che le procedure per gli affidamenti in concessione vengano attuate nel puntuale rispetto dei criteri recati dalle nuove disposizioni e dal codice degli appalti pubblici».

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