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Top fatturati: in provincia di Pisa al vertice c’è Piaggio, Dumarey è seconda - Le cifre

di Francesco Paletti

	La sede di Dumarey a Fauglia
La sede di Dumarey a Fauglia

La Casa della Vespa è in testa della classifica dei ricavi. Al terzo posto spicca RetiAmbiente Spa, gestore dei rifiuti

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PISA. La Piaggio prima di tutto. Il marchio delle due ruote non è solo icona globale del “know how” italiano nel mondo. Numeri alla mano, è anche il presente e il futuro dell'industria, non solo meccanica, della Toscana e soprattutto del territorio pisano.

Basta scorrere i dati Infocamere delle imprese top 250 della provincia basate sui bilanci d'esercizio del 2023 per averne la percezione nitida. La multinazionale di Pontedera è l'unica impresa “pisana” che ha superato il tetto del miliardo di euro di ricavi: per la precisione nel 2023 si è fermata a un miliardo e 246 milioni, - 2,9% (corrispondenti a una diminuzione di quasi 38 milioni) rispetto all'anno precedente. Poca cosa, in una fase di pesante crisi internazionale, non solo economica. Il gigante delle due ruote ha tenuto e rimane il cuore pulsante dell'industria e dell'economia pisana e uno dei motori di quella regionale. Sempre cifre alla mano, il primo di tutta la Toscana costiera, la parte del Granducato che arranca e fatica di più a tenere il passo dell'economia internazionale: nella graduatoria regionale, infatti, occupa la dodicesima posizione. Più su, di aziende costiere non ce ne sono.

Subito dietro arrivano Azimut-Benetti, il colosso della nautica (sede a Viareggio, provincia di Lucca), quattordicesima, e Unicoop del Tirreno, con base a Piombino (Livorno), quindicesima, solo per citare le prime tre big della costa. In provincia il miliardo e 246 milioni di euro di ricavi della Piaggio equivale ad oltre un terzo (34,6%) dei ricavi complessivi (3 miliardi e 602 milioni) delle 17 aziende pisane nella top 250 regionale. Beninteso, dietro il gigante delle due ruote non c' è il deserto.

Il secondo posto è occupato dalla Dumarey Flowmotion Tecnology di Fauglia, la ex Vitesco, colosso specializzato nella produzione di sistemi di propulsione innovativi per l'automotive, i cui ricavi nel 2023 sono stati pari a 317 milioni di euro. Poi Retiambiente, il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nell'Ato Toscana Costa (ma la sede è a Pisa) che nel 2023 si è fermata a 243 milioni, e la Marini Pandolfi di Pontedera, azienda legata al Gruppo Comet che commercializza all'ingrosso articoli per l'illuminazione e materiale elettrico (213 milioni).

Dopo c' è il gruppo d'imprese legate all'economia della conoscenza e al “know how” prodotto da quella fabbrica di talenti costituita dai tre atenei e dalle altre eccellenze pisane. Lo guida la Chimica Fedeli, una delle società di Todisco Group, il principale gruppo della chimica di base italiana, con sede a San Giuliano Terme (199 milioni), seguita da Laboratori Guidotti e Abiogen Pharma, fiori all'occhiello dell'industria farmaceutica italiana (con ricavi, rispettivamente, pari a 188 e a 164 milioni).

Quindi la Saint-Gobain, il colosso francese del vetro da oltre 130 anni presente a Pisa (160 milioni), la Grifols di Vicopisano (quasi 111 milioni), che commercializza articoli medicali e ortopedici, e, al decimo posto, la Lenergy di Calcinaia (110 milioni), impresa specializzata nell'installazione d'impianti energetici ed elettrici, solo per rimanere alla top ten pisana. Oltre la Piaggio c' è di più, insomma. Ma senza sarebbe tutto un altro territorio. Anche dal punto di vista occupazionale. Perché il gigante delle due ruote non guida solo la graduatoria dei ricavi, ma anche quella dei dipendenti. Pure in questo caso con un distacco molto ampio. Negli stabilimenti della multinazionale di Pontedera, infatti, sono impiegati 3.328 lavoratori. Dopo arriva la cooperativa sociale Paim (Cascina), che, però si ferma a 928 dipendenti. Il dato è comunque rilevante. In sé e anche per l'impatto occupazionale complessivo del settore. Nella “top ten” delle principali imprese per numero di occupati, infatti, ci sono altre due cooperative sociali: Arnera di Pontedera, che si posiziona al quinto posto con 481 dipendenti, e Idealcoop di Pomarance, settima con 423 occupati.

In generale le “big” dell'occupazione pisana sono quasi tutte in provincia: al terzo, posto c' è Dumarey (862 dipendenti), quindi Geofor (sede a Pontedera), la società pubblica (controllata da RetiAmbiente) che gestisce la raccolta dei rifiuti e in cui sono occupati 767 lavoratori. Poi Arnera, la Mov di Montopoli in Val d'Arno (459) e Idealcoop. La prima azienda con sede nel capoluogo per numero di occupati è la Profer (413), anch'essa cooperativa ma di servizi, specializzata in pulizie civili e industriali, facchinaggio, portierato e altro. Quindi Abiogen (409) e Cemes, l'azienda specializzata nel ramo delle costruzioni del Gruppo Madonna (393). Complessivamente quasi la metà (48,4%) delle 250 imprese pisane che hanno realizzato i ricavi maggiori nel 2023 svolge attività manifatturiera, mentre nel 30,4% dei casi il settore di riferimento è il commercio all'ingrosso.

Seguono, ma notevolmente staccate, le costruzioni (5,6%) e la fornitura di servizi idrici e il trattamento dei rifiuti (5,2%). 

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