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Il ministro Fratin al forum del Tirreno a Lucca: «Gas a prezzi calmierati per le imprese energivore» – Video

di Michele Masotti

	il ministro Gilberto Pichetto Fratin durante l’intervento al forum e da sinistra l’assessore Remo Santini, il segretario provinciale di Forza Italia Carlo Bigongiari, l’onorevole Deborah Bergamini, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il direttore del Tirreno Cristiano Marcacci e il sindaco di Lucca Mario Pardini
il ministro Gilberto Pichetto Fratin durante l’intervento al forum e da sinistra l’assessore Remo Santini, il segretario provinciale di Forza Italia Carlo Bigongiari, l’onorevole Deborah Bergamini, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il direttore del Tirreno Cristiano Marcacci e il sindaco di Lucca Mario Pardini

Durante il convegno dedicato al distretto cartario l’annuncio di un decreto entro un paio di settimane. E sulle centrali a carbone: «Data la situazione, non le smantello»

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LUCCA. Ancora un paio di settimane di attesa (al massimo il provvedimento slitterà ai primi giorni di agosto) e il decreto Gas Release sarà varato per la soddisfazione delle imprese energivore, che potranno così disporre di un’altra misura simile all’Energy Release introdotto nel luglio 2024.

Si tratta della principali novità emersa, assieme allo stop dello smantellamento delle centrali a carbone presenti in Italia, dall’intervento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il principale ospite del convegno Il distretto cartario e la sfida energetica”, organizzato dal Tirreno e svoltosi ieri, 14 luglio, a Lucca nel Complesso di San Francesco (Scuola Imt Alti Studi).

L’arrivo del ministro, intervistato dal direttore del Tirreno Cristiano Marcacci, ha impreziosito la seconda edizione di un convegno diventato, nel giro di 24 mesi, un appuntamento di confronto imperdibile per gli addetti ai lavori di un comparto fondamentale per l’economia nazionale quale è appunto il cartario. Diversi i temi trattati nella mezz’ora di botta e risposta, con al centro tre parole imprescindibili: energia, decarbonizzazione e competitività.

«Sono tre termini che ogni giorno trovano spazio nell'agenda di governo - esordisce Pichetto Fratin -. Comprendiamo le richieste provenienti dal mondo imprenditoriale del cartario, con quello lucchese che rappresenta un fiore all'occhiello dell'economia nazionale. A un anno di distanza dall'introduzione dell'Energy Release, un provvedimento che alleggerisce gli elevati costi energetici delle imprese energivore (sono 4.000 mila in Italia), entro la fine di luglio-primi di agosto vareremo il Gas Release. Nei giorni scorsi è arrivato il lasciapassare dell'Unione Europea. Verrà inserito in un pacchetto normativo in via di definizione. Il meccanismo prevederà, come nel caso dell'energia, l'anticipazione di gas a prezzi calmierati da parte del Gse (Gestore dei servizi energetici) alle imprese che si impegnano a realizzare nuovi impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici. Dobbiamo stabilire entro quanti anni le imprese dovranno restituire l'energia anticipata (nell'Energy Release entro 20 anni)». Una mossa, specie in momenti geopolitici particolarmente complessi, per garantire il sostentamento energetico del sistema produttivo.

Intanto il tema del ritorno al nucleare, in versione sostenibile, è da diversi mesi sul tavolo del ministro Pichetto Fratin come testimoniato dalla prima riunione della "Piattaforma nazionale per il nucleare sostenibile".

«Ogni giorno ricevo delle dove mi vengono proposti metodi alternativi per generare energia - spiega il ministro -. È dal 1987 che le centrali nucleari italiane sono state chiuse. Da un paio di anni stiamo lavorando a un progetto sperimentale legato al nucleare di quarta generazione». Il ministro Pichetto Fratin, accompagnato nella giornata di ieri dall'onorevole e collega di partito Deborah Bergamini, ha poi confermato le indiscrezioni sul futuro delle sette centrali a carbone presenti in Italia.

«Alla luce dell'attuale situazione internazionale, ho deciso di non firmare entro il prossimo 31 dicembre il piano di smantellamento - ha spiegato -. Se gli scenari non cambieranno, sarà il mio successore a scegliere se prendere la decisione opposta». Il ritorno delle alte temperature previste per la prossima settimana ripropone, infine, il tema legato al rischio di un blackout simile a quello che ha colpito la Spagna lo scorso 28 aprile.

«Il clima torrido offre delle pericolose sponde a questo tipo di problemi - chiosa Pichetto Fratin -. A mio avviso le percentuali che un episodio di questo tipo possa ripetersi in Italia, 22 anni dopo il precedente blackout, sono basse. Disponiamo di una rete molto più robusta rispetto a quella iberica». 
 

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