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Forum del Tirreno a Lucca, l’appello delle aziende: «Abbassare i costi è vitale»

di Michele Masotti
Un momento del forum (Foto Nucci)
Un momento del forum (Foto Nucci)

Massimo Medugno (Assocarta) durante il convegno dedicato al distretto cartario: «Serve una mossa urgente, stop rinvii»

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LUCCA. Saranno i prossimi cinque anni a ridisegnare il destino economico non solo dell’Italia ma anche quello dell’intera Europa. Che stia per arrivare un momento di svolta ne sono convinti i cinque relatori che hanno animato la tavola rotonda, moderata dal caposervizio del "Tirreno" di Pisa, Luca Cinotti, e precedente all’arrivo del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Se la risposta al difficile triennio 2022-’24, condizionato dallo scoppio della guerra in Ucraina, era stata comunque positiva, le prospettive per l’imminente futuro passano attraverso le risposte che l’esecutivo Meloni e le istituzioni europee saranno chiamate a fornire. Possibilmente in tempi rapidi, come auspica il sindaco di Lucca, Mario Pardini.

«La politica deve stare al passo con le innovazioni digitali di questi anni - afferma il primo cittadino -. Lo dobbiamo alla cittadinanza e alle imprese che investono sul territorio». Ma quali sono i problemi che più attanagliano i pensieri di coloro che ruotano attorno al comparto cartario? A fornire un primo spaccato ci pensa il direttore generale di Assocarta, Massimo Medugno. «Calmierare i costi energetici è una mossa urgente, non più rinviabile per il distretto della carta - rivela Medugno -. Al tempo stesso, bisogna azzerare il differenziale Psv-Ttf che per il settore nel 2024 ha comportato extra costi superiori ai 50 milioni di euro. Il governo Draghi nel 2022 fu pronto ad apportare degli accorgimenti: ora l’attuale esecutivo deve compiere degli interventi per abbassare il costo dell’energia. Una migliore gestione dei rifiuti dell’industria cartaria è sì un tema vecchio ma resta ancora molto attuale. Il futuro dell’Europa si giocherà nei prossimi mesi visto che la questione energetica riguarda tutti. Sulla decarbonizzazione, invece, l’unica risorsa disponibile e facilmente utilizzabile è il biometano».

Detto di come nel 2024 la produzione e la domanda domestica di carta e cartone hanno visto rispettivamente un recupero del 6,2% e del 7,8% a fronte di un fatturato di 8,3 miliardi di euro (+1,5% in confronto al 2023), il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, Tiziano Pieretti, ha sottolineato un aspetto che sfugge a molti, specialmente ai non addetti ai lavori. «Sono due i tipi di energia fondamentali per il nostro settore - spiega Pieretti -. Oltre a quella elettrica, infatti, ci serviamo dell’energia termica per asciugare la carta. Per questo motivo, un calo dei prezzi sarebbe una manna dal cielo. Le tre anime della nostra industria (meccatronica, settore domestico sanitario e carta tissue) convivono in maniera esemplare, esportando all’estero il modello lucchese. Purtroppo il Green Deal, per certi aspetti, non è stato regolato nel migliore dei modi e ciò si sta rivelando un freno per la nostra industria».

E proprio la strategia di crescita verde voluta dall’Unione finisce nel mirino degli appunti mossi da Marco Frosolini, professore dell’Università di Pisa del corso di laurea "Engineering of paper and cardboard".«Quel processo ambizioso andava valutato in maniera più cauta - spiega Frosolini -. Troppo spesso si intende il Green Deal come deindustrializzazione: sarebbe un errore tremendo che porterebbe al collasso socio-economico. Inseguire il concetto di sostenibilità è sacrosanto ma dobbiamo farlo nei canoni consentiti. In questo senso il distretto cartario lucchese è un grande esempio».Se dal responsabile dello sviluppo aziendale di Newcleo (startup che progetta reattori nucleari avanzati) Emanuele Fontani arriva un appello a colmare il ritardo sul nucleare accumulato nei confronti della Francia, da questo punto di vista si stanno effettuando delle sperimentazioni al Centro Enea del Brasimone con l’obiettivo di realizzare nel giro di cinque anni un reattore capace di produrre energia a 55 euro per megawattora, il presidente del coordinamento dei Consorzi energia di Confindustria, Daniele Bianchi, ha rimarcato come gli errori commessi col Green Deal si stiano ripercuotendo sulle competitività italiana.

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