L’inchiesta
Funghi, spuntano i primi porcini nei boschi toscani: divieti e permessi (e un paio di buoni consigli)
Il periodo ideale è quello tra la fine dell’estate e l’autunno ma in montagna, compli-ce il clima, è possibile trovare le “bucatine”
ll periodo ideale (quello che va dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato) è ancora lontano, ma la montagna ha dei ritmi tutti suoi, e se in pianura il sole picchia forte, i temporali estivi non sono una rarità quando si sale in quota. E l’acqua, insieme al sole, è un “ingrediente” fondamentale per sperare di incappare in qualche bel fungo porcino durante le nostre escursioni in mezzo ai boschi della Toscana.
Certo, non è così facile come in altri periodi dell’anno, ma non impossibile. Bisogna avere la fortuna (o la conoscenza) per incappare in qualche punto in cui il microclima ne permette la nascita, quei punti che i nostri nonni chiamavano “le bucatine”.
Quindi perché non abbinare il piacere di una passeggiata nei boschi con la ricerca dei funghi? È sicuramente una bella esperienza però, attenzione, ci sono delle regole da rispettare: regole dettate in parte dalla legge, in parte dal buonsenso.
Divieti e permessi
Partiamo dai “no”, ossia dal quando e dal dove non si possono cercare i funghi: in questo caso si tratta di regole che cambiano da zona a zona. In particolare in quattro comuni della provincia di Pistoia (Abetone Cutigliano, San Marcello Piteglio, Sambuca Pistoiese e Marliana) fino al 31 ottobre il venerdì è vietata la raccolta a tutti, mentre il martedì è vietata ai non residenti del comune interessato.
Regole ancor più restrittive, in Lucchesia, nei comuni di Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina, dove sempre fino al 31 ottobre nessuno, residente e non, può raccogliere funghi il martedì e il venerdì. In ogni caso per potersi dedicare a questa passione occorre pagare un permesso alla Regione Toscana, che può essere semestrale (13 euro) o annuale (25 euro). Questo solo per i residenti in Toscana, mentre gli altri devono fare un’autorizzazione turistica (che può essere giornaliera, settimanale o annuale).
Regole e consigli
Altra regola da seguire riguarda il contenitore: vietatissimo il sacchetto di plastica, i funghi devono essere raccolti in contenitori rigidi e areati, non tanto e non solo per diffondere le spore, ma anche per evitare di rovinare i funghi. Inoltre non si possono raccogliere più di tre chili di funghi al giorno (del resto impresa quasi impossibile in questo periodo) e occhio anche alle dimensioni (vietato per esempio raccogliere porcini con un cappello dal diametro inferiore ai 4 centimetri).
Altra regola specifica riguarda l’amanita cesarea, ossia l’ovolo buono: vanno raccolti solo gli esemplari già aperti e con gambo e lamelle ben visibili, per evitare di confonderli con la letale amanita falloide. Passiamo alle regole del buon senso, a partire dalle norme di prudenza. Intanto mai andare nei boschi da soli, e portare sempre con sé un cellulare, in modo da poter dare l’allarme in caso di necessità e per poter essere localizzati.
Altro aspetto importante è quello dell’abbigliamento, a partire dalle calzature, che devono essere in grado di fare presa sul terreno anche in condizioni difficili e di stringere adeguatamente il piede. Quindi sì alle scarpe da trekking, no assoluto agli stivali in gomma. Inoltre, ricordando che, come detto all’inizio, in montagna il tempo può cambiare rapidamente, è bene avere un abbigliamento adeguato e, magari un impermeabile tascabile sempre con sè. Inoltre è da evitare il diffuso abbigliamento mimetico, quello da cacciatori: perché i funghi non vi vedono anche se indossate dei colori sgargianti, mentre al contrario, con una mimetica addosso, rischiano invece di non vedervi i soccorritori in caso di necessità.
Altra regola fondamentale, raccogliete e consumate solo i funghi che conoscete con certezza e, nel dubbio, affidatevi ai centri micologici delle Asl, evitando convinzioni diffuse ma false (le lumache, per esempio, mangiano tranquillamente funghi che per noi sarebbero letali). Un ultimo richiamo al comportamento da tenere nel bosco: intanto evitate di buttare rifiuti (anzi, se potete portate via quelli che trovate) ed evitate di distruggere i funghi che incontrate e che non conoscete. Non tanto per proteggere il fungo (l’organismo in realtà è sotterraneo e non si fa alcun danno particolare, è come togliere i frutti da un albero) ma perché quello che per voi è un esemplare di una specie sconosciuta può essere invece quello che spera di incontrare un altro cercatore. Ma anche se si trattasse di una specie che sapete non commestibile, privereste il bosco e gli altri frequentatori dallo spettacolo magico che i funghi riescono a regalare con i loro infiniti colori e forme.