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Targhe prova, adesso il Dl Infrastrutture risolve il problema: ecco come
Le commissioni trasporti e ambiente approvano un emendamento in base al quale sarà rilasciata una targa prova per ogni addetto delle imprese marittime e per ogni dipendente o socio delle aziende fornitrici di lavoro portuale
Fine dell’allarme targhe prova per le imprese portuali che operano nel settore dell’automotive. Con un emendamento al cosiddetto DL Infrastrutture è stata infatti prevista una disciplina specifica in materia di circolazione di prova per le movimentazioni in ambito portuale. L’emendamento, approvato dalle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei deputati, mira a soddisfare le esigenze delle imprese portuali che movimentano veicoli nelle aree portuali e nelle zone di sosta provvisoria, ovvero nelle grandi aree dove le vetture nuove vengono parcheggiate.
La nota
«In particolare – si legge in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – l’emendamento prevede una disciplina ad hoc per le autorizzazioni alla circolazione di prova, stabilendo che possa essere rilasciato un numero massimo di autorizzazioni pari al numero dei dipendenti addetti alle attività operative e dei dipendenti e soci del fornitore di lavoro portuale».
Il tema
Come si ricorderà, il caso era esploso nel maggio dello scorso anno, quando era entrata in vigore la nuova normativa in base alla quale era possibile fornire alle imprese una sola targa prova ogni cinque dipendenti. Proprio le imprese, unitamente ad alcuni parlamentari del Pd, avevano lanciato l’allarme, rilevando che col nuovo provvedimento si sarebbe arrivati a una paralisi delle operazioni portuali. Da quel momento si era andati avanti a colpi di proroghe delle precedenti disposizioni. Adesso, una volta approvato l’emendamento in aula, dovrebbe arrivare la definitiva parola fine sulla questione.
Nel corso dei lavori delle due commissioni riunite è stato poi stanziato un contributo specifico per realizzare interventi di messa in sicurezza infrastrutturale delle Capitanerie di Porto. La misura incrementa il fondo esistente destinato al finanziamento di progetti di recupero, riqualificazione e ammodernamento delle strutture in uso al Corpo.
«Lo stanziamento, di cinque milioni di euro diviso in due annualità, 2025 e 2026 – scrive il MIT – è destinato ad assicurare la funzionalità degli uffici attraverso opere di ristrutturazione, riqualificazione, razionalizzazione, ampliamento, completamento, consolidamento e miglioramento, nonché di costruzione di nuove sedi e infrastrutture».