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Pasquini e quel brand toscano che veste i big della Formula 1

di Martina Trivigno
L'imprenditore con Jean Todt e Felipe Massa
L'imprenditore con Jean Todt e Felipe Massa

Gli abiti “made in Livorno” indossati e amati dai piloti: «Il segreto? Coniugare la tradizione con l’innovazione»

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LIVORNO. In una vita, è come se Giovanni Pasquini, 51 anni, ne avesse vissute tante (e tutte diverse): musicista, ha studiato pianoforte al Conservatorio, regista, imprenditore di successo e designer. Quando tutto è iniziato – era la fine degli anni Novanta – non poteva immaginare che quel marchio nato quasi per caso dalla sua passione per l’informatica – “Italian Gesture” – sarebbe passato dal digitale al reale e che, soprattutto, sarebbe stato indossato dai più grandi piloti di Formula 1 e Moto Gp. Non poteva sapere, all’epoca, che quelle “manine” – simbolo per eccellenza dell’italianità – avrebbero conquistato il mondo: prima sulle scocche delle monoposto, poi direttamente sugli abiti e su altri oggetti di design.

L’azienda

L’azienda “Italian Gesture” – così come la conosciamo oggi – è stata fondata nel 2009 a Quercianella (Livorno) e nel corso del tempo il brand è stato indossato da Jean Todt, Charles Leclerc, Esteban Ocon, Lance Stroll, Fernando Alonso, Maverick Vinales, Aleix Espargarò, Marco Bezzecchi, Max Biaggi e Guanyu Zhou. Tutti questi volti super noti del mondo dei motori, così come moltissimi altri personaggi della Moto Gp e della Formula 1 – ma negli ultimi anni si è aperto anche al mondo della pallacanestro – indossano capi “made in Quercianella”.

La storia

Per capire come tutto è iniziato bisogna fare un passo indietro. È stata infatti la passione per la comunicazione non verbale, mista a quella per la tecnologia (in particolare per la Apple), a portare Pasquini a creare un’app che nel giro di poco ha scalato le classifiche mondiali, finendo sulle pagine dei più importanti giornali del mondo, dal New York Times al The Guardian. «Quando è nato l’Iphone mi accorsi subito che sarebbe stato uno strumento rivoluzionario e così lo acquistai, anche se in Italia non si poteva utilizzare. Dopo aver realizzato la prima guida di sblocco, nel dicembre del 2009 lanciai “Italian Gesture”, un’applicazione che traduceva i gesti italiani in inglese», spiega. Il logo dell’app (così come quello dell’azienda oggi) è la mano stretta rivolta verso l’alto, che si muove a chiedere “what do you want? ”, che in italiano significa “cosa vuoi?” . E il successo è stato incredibile. «Creai delle magliette e, poco dopo, grazie a Fabrizio e Lorenzo Bardi, due grandi amici, entrai nel mondo dei motori realizzando una t-shirt per i loro operatori di pista», spiega Pasquini. E da lì non si è più fermato. Nel 2011 inizia un’avventura bellissima in Prema con la famiglia Rosin, poi l’ingresso nella Ferrari Driver Academy nel 2015, allora guidata da Massimo Rivola, ora amministratore delegato di Aprilia Racing, fino ad arrivare a essere fornitore del Fia nella massima serie del Motorsport (per cui “Italian Gesture” realizza i gilet dei fotografi ufficiali di pista e accessori), e partner ufficiale di Aprilia Racing. Ma sono tantissime le grandi case automobilistiche che, negli anni, si affidano a “Italian Gesture”: da Porsche a IronLynx-Lamborghini passando per Alfa Romeo, Brembo, Bell Helmet, Barilla, Ferrari Trento e la Jean Alesi Academy.

Tra le collaborazioni più significative c’è anche quella con Formula Medicine, il centro d’eccellenza fondato da Riccardo Ceccarelli, pioniere nella preparazione mentale e fisica dei piloti. «Insieme abbiamo sviluppato speciali fasce biometriche, prodotte da “Italian Gesture”, progettate per rilevare i parametri vitali dei piloti in pista, integrando tecnologia, performance e sicurezza. Un progetto all’avanguardia che coniuga il nostro know-how nel design con l’innovazione applicata al mondo del Motorsport», sottolinea Pasquini.

Ma qual è il segreto? «Coniughiamo la tradizione della produzione manifatturiera italiana con l’innovazione e la personalizzazione di capi realizzati su misura – aggiunge – . Non abbiamo un catalogo, ma il cliente viene da noi, o il nostro sarto va da lui, per creare qualcosa di unico. L’azienda è divisa in tre unità: una si occupa di web e comunicazione, una di abbigliamento sportivo e tailor made (fatto su misura, ndr) con tessuti di altissima qualità e l’altra di soluzioni per il design».

A conferma di una visione estetica che non si ferma mai, tra i progetti più affascinanti dell’ultimo periodo spicca la collaborazione con E1 Series, il primo campionato mondiale di motoscafi elettrici. Un progetto pionieristico che unisce sostenibilità, competizione e avanguardia stilistica. È proprio Giovanni Pasquini, con la sua “Italian Gesture” a firmare il design e la produzione di tutti i trofei ufficiali del campionato: vere e proprie sculture contemporanee, pensate per raccontare ogni singola tappa. «Ogni trofeo, da Doha a Jeddah, da Dubrovnik a Montecarlo, dal Lago Maggiore a Miami, nasce da un’idea precisa, che lega forma e significato, in un perfetto equilibrio tra design, racconto e identità del luogo – conclude l’imprenditore –. Una nuova sfida che conferma, ancora una volta, quanto lo stile sappia parlare ogni linguaggio, anche quello dello sport più innovativo del momento».

Ma tra le passioni che scorrono nel sangue di Giovanni Pasquini ce n’è una che affonda le radici nella sua storia familiare: quella per la pizza, la ristorazione e il mondo dell’ospitalità. Un’eredità culturale che l’imprenditore ha saputo trasformare in visione, portando innovazione e freschezza in un settore da sempre legato alla tradizione. Un progetto ambizioso, ancora in fase di sviluppo, che vedrà la luce nei prossimi mesi e che prenderà vita proprio nella sua città natale. Oggi Giovanni Pasquini, imprenditore eclettico e mente creativa, continua a tracciare nuovi percorsi con entusiasmo e determinazione, animato da idee sempre nuove e con Livorno – la sua casa, la sua ispirazione – nel cuore.

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